La mia passione per il periodo della Belle Epoque è qui nota, ed è culminata nella creazione di un libro-catalogo su un autore ingiustamente semidimenticato.
Con i recenti avvenimenti, soprattutto dell'ultimo anno, qualcosa è cambiato in me. Ho così compreso che prima mi sentivo in continuità rispetto a quell'epoca, di cui ritenevo, non del tutto consciamente, fosse possibile recuperare molto dello spirito. Questa continuità si è per me rotta con i detti avvenimenti, e ora mi rendo conto che, pur apprezzando ugualmente la stessa arte, uno stacco netto è avvenuto.
La cultura medievale, anche se a noi appare ben diversa da quella, si sentiva in profonda continuità con la cultura classica. Che qualcosa infine fosse cambiato fu definito proprio dalla rinascita degli studi classici nel '400, e fu così sancito che ormai si era in un altro periodo, un'altra epoca. Era nato il classicismo, che proprio recuperando la cultura classica sanciva il fatto che essa non era più attiva nel presente: rianimandola se ne decretò di fatto che fosse morta.
Ecco, molto più in piccolo e in massima modestia ciò è avvenuto anche nel mio vissuto. Oramai guardo all'arte di quel periodo come a qualcosa di irrimediabilmente perduto. Apprezzo ancora liberty, simbolismo ecc., ma non li sento più fonte di vita per me, li guardo e apprezzo come il moderno visitatore gusta le ville e gli affreschi di Pompei.
La farsa del "coviddi", la truffa mondiale, la corruzione assassina avvenute tolgono la speranza che l'arte possa muovere la vita. Ormai serve altro, magari
@giustino mostra speranzoso una direzione, ma la mia barchetta è finita in secca.
Detto per le quattro persone cui interessa. Degli altri, sinceramente, me ne infischio.