Sappiamo tutti che la scultura richiede cio' che oggi a tutti manca nelle case: spazio. Non tutti sappiamo che gli strumenti di apprezzamento della scultura sono molto diversi da quelli della pittura. Quando guardiamo una scultura ci confrontiamo a lei con la nostra interiore vitalita' biologica, la "sentiamo" tramite la nostra vita piu' vegetativa. Ammirando una pittura mettiamo in moto molto di piu' , in particolare il pensiero, le emozioni, il rapporto con le espressioni del mondo. Potremmo completare il quadretto notando che giudichiamo l'architettura valutandola tramite lo strumento del corpo fisico, e la musica, che pure e' un concentrato di emozioni, tramite il paragone attivo con la nostra individualita'. Quando dico che devo sapere i termini del discorso, i limiti del genere che apprezzo mi riferisco a cose come questa. Tramite i 4 strumenti citati non posso ben confrontarmi con le installazioni o con l'arte concettuale. Magari vi saranno altri strumenti, come ve ne sono per l'urbanistica , la scenografia o la moda.
Il nostro mondo, sempre meno attivo nell'attivita' biologica elementare e sempre piu' portato al lavoro intellettuale, si sta allontanando dalla scultura come momento di godimento artistico, e' un fatto. Appare che c'e' chi la compra, ma la produzione negli ultimi secoli e' proporzionalmente assai inferiore alla pittura: questo ridimensiona l'osservazione che vi sono acquirenti. (anche perche', se servono case piu' grandi, mediamente avremo persone piu' ricche, cui e' piu' semplice avvicinarsi ai prezzi della scultura).
Infine mi confesso ben poco conoscitore in scultura, credo anche per ragioni caratteriali legate a quanto scritto sopra. Pazienza, non capiro' mai davvero Rabarama