Sharnin 2
Forumer storico
Barack e la chimera dello stimolo economico
di Joseph Halevi
Il referendum californiano del 20 maggio ha fatto emergere una delle controtendenze più significative rispetto al programma di rilancio economico di Barack Obama. Il governo del più popoloso stato dell'Unione aveva varato un bilancio durissimo fondato su aumenti dell'imposizione fiscale e drastici tagli nella spesa. Il crescente deficit statale, causato dal calo del gettito indotto dalla crisi, è all'origine di tali misure. Parallelamente il governo statale lanciava un referendum volto ad aumentare le tasse e a consolidare il bilancio pubblico; misure non certo di rilancio. Il governo è stato bocciato dagli elettori: la partecipazione al voto non è andata oltre il 10%. La situazione californiana è andata di male in peggio. Non esistono più strumenti per far fronte al deficit e ora Sacramento effettuerà tagli selvaggi anti-rilancio, come la cessazione del servizio sanitario per 225.000 bambini di famiglie povere, il licenziamento di migliaia di impiegati pubblici e la riduzione dell'anno scolastico di oltre una settimana.
Per legge gli stati dell'Unione hanno poca autonomia di spesa in deficit rispetto al Governo Federale. Legalmente non dovrebbero incorrere in bilanci passivi. Quindi, mutatis mutandis, la situazione californiana si riproduce in ogni stato. Inoltre, negli Usa esiste un terzo livello fiscale, quello locale che ha vincoli ancora maggiori del livello statale. I comuni saranno costretti ad aumentare le tasse i servizi. A questa negazione del rilancio istituzionalizzata a livello statale e locale si aggiunge il piano Geithner-Summers, volto a mantenere le cartacce senza valore come parte dei portafogli bancari. Lo schema appesantisce il deficit federale limitando le spese future. La gravità del piano Geithner Summers è stata nuovamente ribadita il 26 maggio da Robert Kuttner, direttore di American Prospect, rivista del Partito Democratico.
Scrive lucidmanente Kuttner «invece di chiudere e scorporare le banche in stato di fallimento, dividendo le perdite tra contribuenti e detentori di titoli, aiutando le ricostituite banche a rimettersi rapidamente in salute, il Tesoro sta sostenendo invece le zombie attuali. C'è di peggio, lo sta facendo con schemi contorti che poggiano sui personaggi più speculatori e meno piacevoli di Wall Street spalleggiati da prestiti erogati dalla Federal Reserve e con il Tesoro che ha esteso loro garanzie contro le perdite. La speranza è che gli speculatori puntino al rialzo dei valori dei titoli tossici nei libri di conto delle banche Su questa rischiosa proposizione Obama si sta giocando la presidenza».
Una terza controtendenza, anch'essa originata a Washington, riguarda gli aiuti alle aziende automobilistiche. Questi soldi ovviamente non stimolano la domanda di autoveicoli che dipende dalla spesa del resto della popolazione. Ne consegue che i sussidi devono essere spesi per ristrutturazioni come logicamente chiede il governo. Dato che la domanda di auto è crollata, le ristrutturazioni produrranno magari auto verdissime/ecologissime (ne dubito) però non sosterranno l'occupazione e i salari. E'vero invece il contrario: le ristrutturazioni vengono effettuate con l'obiettivo di eliminare la capacità produttiva non desiderata con effetti collaterali sull'indotto accelerandone anche la dipersione in Cina e in Messico. Con essa se ne andranno operai e impiegati non desiderati. A ciò si aggiunge il fatto che il Congresso, a maggioranza democratica, aveva già alla fine del 2008 vincolato l'approvazione dei finanziamenti pubblici alle case automobilistiche all'accettazione da parte del sindacato dell'auto di riduzioni salariali ai livelli delle filiali Usa delle case giapponesi e coreane. Queste politiche agiscono contro le misure di rilancio in quanto aumentano la disoccupazione nel più grande comparto industriale americano: anche gli Usa, non solo l'Europa, non coordinano visto che una mano si riprende molto di ciò che l'altra elargisce.
di Joseph Halevi
Il referendum californiano del 20 maggio ha fatto emergere una delle controtendenze più significative rispetto al programma di rilancio economico di Barack Obama. Il governo del più popoloso stato dell'Unione aveva varato un bilancio durissimo fondato su aumenti dell'imposizione fiscale e drastici tagli nella spesa. Il crescente deficit statale, causato dal calo del gettito indotto dalla crisi, è all'origine di tali misure. Parallelamente il governo statale lanciava un referendum volto ad aumentare le tasse e a consolidare il bilancio pubblico; misure non certo di rilancio. Il governo è stato bocciato dagli elettori: la partecipazione al voto non è andata oltre il 10%. La situazione californiana è andata di male in peggio. Non esistono più strumenti per far fronte al deficit e ora Sacramento effettuerà tagli selvaggi anti-rilancio, come la cessazione del servizio sanitario per 225.000 bambini di famiglie povere, il licenziamento di migliaia di impiegati pubblici e la riduzione dell'anno scolastico di oltre una settimana.
Per legge gli stati dell'Unione hanno poca autonomia di spesa in deficit rispetto al Governo Federale. Legalmente non dovrebbero incorrere in bilanci passivi. Quindi, mutatis mutandis, la situazione californiana si riproduce in ogni stato. Inoltre, negli Usa esiste un terzo livello fiscale, quello locale che ha vincoli ancora maggiori del livello statale. I comuni saranno costretti ad aumentare le tasse i servizi. A questa negazione del rilancio istituzionalizzata a livello statale e locale si aggiunge il piano Geithner-Summers, volto a mantenere le cartacce senza valore come parte dei portafogli bancari. Lo schema appesantisce il deficit federale limitando le spese future. La gravità del piano Geithner Summers è stata nuovamente ribadita il 26 maggio da Robert Kuttner, direttore di American Prospect, rivista del Partito Democratico.
Scrive lucidmanente Kuttner «invece di chiudere e scorporare le banche in stato di fallimento, dividendo le perdite tra contribuenti e detentori di titoli, aiutando le ricostituite banche a rimettersi rapidamente in salute, il Tesoro sta sostenendo invece le zombie attuali. C'è di peggio, lo sta facendo con schemi contorti che poggiano sui personaggi più speculatori e meno piacevoli di Wall Street spalleggiati da prestiti erogati dalla Federal Reserve e con il Tesoro che ha esteso loro garanzie contro le perdite. La speranza è che gli speculatori puntino al rialzo dei valori dei titoli tossici nei libri di conto delle banche Su questa rischiosa proposizione Obama si sta giocando la presidenza».
Una terza controtendenza, anch'essa originata a Washington, riguarda gli aiuti alle aziende automobilistiche. Questi soldi ovviamente non stimolano la domanda di autoveicoli che dipende dalla spesa del resto della popolazione. Ne consegue che i sussidi devono essere spesi per ristrutturazioni come logicamente chiede il governo. Dato che la domanda di auto è crollata, le ristrutturazioni produrranno magari auto verdissime/ecologissime (ne dubito) però non sosterranno l'occupazione e i salari. E'vero invece il contrario: le ristrutturazioni vengono effettuate con l'obiettivo di eliminare la capacità produttiva non desiderata con effetti collaterali sull'indotto accelerandone anche la dipersione in Cina e in Messico. Con essa se ne andranno operai e impiegati non desiderati. A ciò si aggiunge il fatto che il Congresso, a maggioranza democratica, aveva già alla fine del 2008 vincolato l'approvazione dei finanziamenti pubblici alle case automobilistiche all'accettazione da parte del sindacato dell'auto di riduzioni salariali ai livelli delle filiali Usa delle case giapponesi e coreane. Queste politiche agiscono contro le misure di rilancio in quanto aumentano la disoccupazione nel più grande comparto industriale americano: anche gli Usa, non solo l'Europa, non coordinano visto che una mano si riprende molto di ciò che l'altra elargisce.