BCE e FED a confronto: Ecco la vera banca centrale.

Dunque ragazzi,
già sapete del grave danno fatto dalla Lagarde ieri. Quello che avrebbe dovuto fare la BCE l'ho scritto un paio di giorni fa (potete leggerlo Paolo Cardenà).

Sarebbe stata una svolta epocale per l'intera zona euro.
In realtà ha fatto l'esatto opposto rispetto a quello che avrebbe dovuto fare.

Ma secondo me sono perfettamente consapevoli del danno fatto da Madame Lagarde. Motivo per cui, oggi, la BCE ha mandato il povero Philip Lane (capo economista della BCE) a rettificare il tiro e ha detto che la BCE deve controlalre gli spread per evitare la frammentazione della politica monetaria e quindi l'efficacia dell'azione della BC. Inoltre si susseguono interventi di vari esponenti volti a placare il disastro commesso da quella capra della Lagarde. I mercati ieri hanno massacrato gli asset italiani ( e non solo, a dire il vero) e hanno mandato un forte segnale a chi doveva capire. Tant'è vero che pochi minuti fa nel mio terminale Reuters è comparsa questa notizia: "The European Commission could suspend EU fiscal rules for member states in the case of a severe economic downturn caused by the Covid-19 pandemic, EU executive vice-president Valdis Dombrovskis says."

Quindi sospensione delle regole fiscali e stimoli fiscali in arrivo.

Non solo, ma la BCE, per bocca di Pablo Hernández de Cos (membro consiglio direttivo) ha affermato che la BCE potrebbe anche comprare debito italiano oltre i limiti previsti dal capital Key.
Della rimozione dei limiti di capital key negli acquisti dei titoli di stato da parte della BCE, ne parlai in questa intervista dello scorso ottobre (la trovate qui https://www.money.it/Eurozona-probabilita-recessione-come-c…)

Per concludere,volendo essere fiduciosi:
-credo che la Lagarde sia inadatta al ruolo che ricopre;
-credo anche che, seppur non adesso, presto o tardi si arriverà dove dico io e cioè alla rimozione dei limiti di capital key negli acquisti dei titoli e al controllo degli spread da parte della banca centrale.

Se non accade questo, si intensificheranno le forze che minacciano l'esistenza dell'euro. E siccome non vogliono dissipare "l'enorme patrimonio" politico investito nella creazione dell'euro, credo che si arriverà dove ho detto io, anche se la strada è accidentata.
Vediamo come andrà a finire.


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Ultima modifica:
#Byoblu – Erano solo pochi mesi fa – il 17 settembre 2019 – quando il Parlamento Europeo era chiamato a votare il parere non vincolante sulla scelta di Christine Lagarde a capo della Banca Centrale Europea. La Lagarde si era già distinta, alla guida del Fondo Monetario Internazionale, per avere affamato la Grecia, che in seguito per quelle scelte avrebbe sofferto perfino la morte di 700 bambini, come ha dovuto ammettere il vicedirettore del Corriere della Sera Federico Fubini. Il Parlamento Europeo approvava il falco spietato dell’austerity con 394 sì, tra i quali l’acclamazione plaudente di tutto il PD. E mentre il M5S riusciva nell’impresa non facile di dichiararsi contrario ma di astenersi allo stesso tempo, dando prova di un contorsionismo politico davvero equestre, c’era chi invece la sua contrarietà non la mandava a dire e affidava ai verbali dell’aula la sua dichiarazione di voto. Ecco l’intervento di Antonio Maria Rinaldi, europarlamentare della Lega, esprimere il suo dissenso motivato, a nome di se stesso e di tutto il gruppo politico della Lega.
CHRISTINE LAGARDE ERA INADATTA: QUANDO ANTONIO RINALDI GLIELO DISSE IN FACCIA E IL PD LA ACCLAMAVA.
 
La signora Lagarde deve la sua brillante carriera più che alle sue qualità tecniche, ancora da dimostrare, alle sue capacità politiche. Per questo è piuttosto ingenuo dire che la presidente della Banca centrale europea abbia commesso una gaffe quando due giorni fa a mercati aperti ha detto che la Bce “non ha tra i suoi compiti di ridurre lo spread”. Non si tratta di una gaffe, ma della precisa idea di conduzione della banca, in totale rottura con la presidenza di Mario Draghi.

Nel consiglio della Bce sta per prevalere la linea tedesca a cui Draghi ha resistito per otto anni: non è un caso che la Lagarde abbia semplicemente detto ciò che poco prima aveva sostenuto la rappresentante proprio della Germania. La Borsa italiana ha fatto segnare il crollo più alto della sua storia, come molte borse europee. Solo in parte compensate dai recuperi di oggi. Se avessimo un governo di persone attente più alla sostanza che alla cipria, capiremmo il rischio fatale che stiamo correndo.
L’Europa ci concede 40-50 miliardi di euro per far fronte al disastro virus. Ma in buona sostanza non ci concede un accidente. Ci dice solo che possiamo indebitare i nostri figli per la medesima cifra [e il gov. BIS.Conte-Gualtieri-M5S sta cercando di fare regalìe agli amici degli amici come è d'abitudine al PD come già denunciato dall'on. Borghi].

Quando l’emergenza sarà finita, toccherà spazzare le macerie. E affrontare i debiti.
Qualcuno davvero crede che la signora Lagarde sarà indulgente con l’Italia?
Qualcuno si fida davvero della Commissione europea a trazione tedesca?
Oggi a parte le signore in Chanel che governano l’Europa, ci sono i mercati. Che, come abbiamo visto ieri, sono pronti ad abbandonarci ad un cenno. E se ciò dovesse avvenire, sarebbero guai. Ma di quelli brutti. Come sempre ci troveremmo davanti a due strade: prendere la medicina dal commissariamento o sbattere la porta e uscire (con dolore, l’uscita non è per niente gratis) dal condominio.
da Cosa c'è dietro le parole di Madame Lagarde - Nicola Porro
 
Economia
Chi e come nella Bce vuole stritolare l’Italia (e non solo). L’analisi di Polillo

di Gianfranco Polillo
Chi e come nella Bce vuole stritolare l'Italia (e non solo). L'analisi di Polillo
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Che cosa si agita davvero nella Bce presieduta da Lagarde? L’analisi di Gianfranco Polillo

Days after, il disastroso intervento di Madame Lagarde. Strascichi e ferite.
Le principali borse europee, nonostante le tardive assicurazioni di alcuni componenti del board della Bce, hanno recuperato solo parzialmente le perdite pregresse: meno della metà del crollo del giorno precedente.
In una sola uscita, il neo presidente dell’Eurotower è, quindi, riuscita a distruggere una reputazione ventennale. Soprattutto quella che Mario Draghi con il suo “whatever it takes” aveva così faticosamente costruito, dando alla Banca l’alone di essere l’ultimo baluardo posto a difesa dell’euro.
Nonostante i tentativi di rimediare al danno iniziale, non sarà più così. L’esperienza dice che ci vogliono anni per costruire, ma basta solo un giorno per distruggere quanto faticosamente conquistato. Del resto, nel giorno del disastro, le perdite che si sono registrate nelle principali borse europee – Wall Street è andata leggermente meglio – sono state pari ad oltre la metà di quelle prodotte dall’insorgere della pandemia del covid-19.

Da qui, il grande sospetto. Si è trattato solo di ordinaria incompetenza o di un gioco più perverso?
L’allarme è scattato nel constatare che le perdite maggiori, in Italia, si sono registrate sui titoli dei principali gruppi economici. Molti dei quali strategici. L’elenco è particolarmente lungo. Riguarda le grandi banche: Intesa San Paolo -43,3% di capitalizzazione; Unicredit -49,6. Eni -48,6 ed Enel -38,5. Generali -37 per cento e Fiat Chrysler -36,2 %. Si è arrivati al punto che si potrebbe controllare Telecom con un investimento quasi irrisorio: 6,6 miliardi e Leonardo (l’ex Finmeccanica) con meno della metà. Semplice logica di mercato o machiavellico risico, rivolto al controllo dei Paesi più deboli. Non solo l’Italia, ma anche la Spagna, che sono stati entrambi costretti a vietare le vendite allo scoperto. Scelta che non è stata seguita né dalla Francia, né dalla Germania. Un indizio in più.

Il Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica aveva già espresso la sua sensibile attenzione sulla conforme regolarità di azioni eventuali mirate a portare fuori dall’Italia il controllo di aziende quotate ritenute strategiche iniziando un ciclo di audizioni. pic.twitter.com/05Ek7M3bRw
— Raffaele Volpi (@volpi_raffaele) March 13, 2020

Sta di fatto che è dovuto intervenire il Copasir: il Comitato parlamentare che controlla i servizi segreti. Che, nelle parole del suo presidente Raffaele Volpi, ha sollecitato il Governo a non abbassare la guardia di fronte a possibili azioni “speculative o aggressive tendenti a modificare, in questo particolare momento, assetti di controllo e di governance di società quali quelle dei settori bancario-assicurativi, telecomunicazioni, energia e difesa che devono rimanere nell’alveo dell’interesse nazionale”. Occorrerà, di conseguenza, rafforzare le regole vigenti in tema di golden power. Quei presidi amministrativi posti a difesa delle attività ritenute strategiche, che non possono essere lasciate alla sola erraticità degli andamenti di mercato. Insomma: l’effetto snow ball delle improvvide dichiarazioni della Lagarde si è fatto sentire.

Era giustificato? Nel suo intervento, durante la conferenza stampa, la stessa aveva dichiarato che le sue posizioni erano state condivise dall’intero board. Iniziava pertanto la caccia ai retroscena. Due giorni prima l’incontro con la stampa, si era svolta la riunione del governing council, nella sede della stessa Bce. Il Comitato è composto da 24 membri più il presidente della Bce. Sei membri, compreso il presidente, fanno parte del board esecutivo, gli altri sono invece i vari Governatori delle banche centrali del Paesi dell’Eurozona. L’Italia è rappresentata nel board da Fabio Panetta, mentre alle riunioni partecipa Ignazio Visco, in quanto Governatore della Banca d’Italia.

Da quel che si racconta, il fronte era spaccato. Jens Weidmann, il falco della Bundesbank aveva esordito lanciando quella parola d’ordine, che poi diverrà un po’ il mantra non solo della Lagarde: “I governi facciano la loro parte”. Posizione per la verità tutt’altro che originale. Quel lessico aveva fatto parte delle “prediche inutili” di Mario Draghi, che intanto operava per non far peggiorare la situazione. E che la situazione fosse più che preoccupante era dimostrato dalle stesse previsioni costruite in casa, che indicavano una caduta del Pil dell’intera Eurozona in territorio negativo. Ragione per cui sarebbe stato, forse, utile rispondere positivamente alle attese del mercato, che invocavano una riduzione dei tassi d’interesse ed una maggiore liquidità.
Ed invece: “Non è compito della Banca centrale chiudere gli spread”. Il copyright sembra essere stato di Peter Kažimír, il governatore della Banca centrale della Slovacchia. Un cinquantenne proveniente dalle file dello Smer, la formazione social democratica di stampo populista. Posizione, a quanto sembra, non solo condivisa ma sostenuta da Isabel Schnabel, membro del board su designazione tedesca. Quindi dallo sloveno Boštjan Vasle, del finlandese Olli Rehn, dell’olandese Klaas Knot e dell’estone Madis Müller. Governatori delle rispettive Banche nazionali. Un pacchetto di mischia consistente, ma non fino al punto da poter condizionare la politica della Bce. Come del resto Mario Draghi aveva da tempo capito. L’insieme di quei Paesi rappresenta solo il 38 per cento del Pil dell’Eurozona, con la Germania che da sola capitalizza il 29 per cento. Comunque troppo poco per imporre la propria volontà al resto dei Paesi membri.

Del council della Bce, come già detto, fanno parte anche due italiani. Ed a Fabio Panetta, a quanto si dice, si sarebbe rivolto lo stesso Ministro dell’economia, Roberto Gualtieri, minacciando una dura presa di posizione nei confronti della Lagarde. E’ bene che si abbia consapevolezza dei reali rapporti di forza. Com’è noto l’Italia vale il 15 per cento del Pil dell’Eurozona. E questa circostanza non può essere dimenticata, quando si tratta di difendere interessi nazionali così rilevanti. In Europa (non solo nell’Eurozona) vige un assurdo principio che è tipico, in Italia, delle vecchie banche popolari: una testa un voto, a prescindere dal peso delle azioni possedute. Poteva forse funzionare quando le cose andavano meglio. Certo è che, oggi, quella governance non regge più.
 
ieri la FED ha ri-tagliato i tassi.... e li porta a ZERO: 0-0.25% ... questa è la risposta alla BCE

Coronavirus, nuova mossa Fed: tassi a zero e Qe da 700 miliardi
Mossa di emergenza della Fed, che ha tagliato a sorpresa i tassi di interesse allo 0-0,25% come misura per contrastare gli effetti della pandemia da coronavirus. Si tratta del secondo taglio in una settimana. Lanciato inoltre un massiccio programma di Quantitative Easing per acquistare 700 miliardi di dollari di titoli di stato e obbligazioni garantite da mutui

https://www.ilsole24ore.com/art/coronavirus-nuova-mossa-fed-tassi-zero-e-qe-700-miliardi-ADp6rcD

Mossa di emergenza della Fed, che domenica 15 ha tagliato a sorpresa i tassi di interesse allo 0-0,25% come misura per contrastare gli effetti della pandemia da coronavirus.

Si tratta del secondo taglio in una settimana e soprattutto di una riduzione secca di un punto percentuale. Il 3 marzo scorso, la Banca centrale Usa aveva già tagliato i tassi di mezzo punto portandoli all’1-1,25%, in quella che era stata la sua prima riduzione di emergenza - cioè al di fuori delle riunioni programmate - dai tempi della crisi del 2008.

Nuovo Qe da 700 miliardi
Oltre a portare i tassi di interesse a zero la Fed ha lanciato un massiccio programma di Quantitative Easing per acquistare 700 miliardi di dollari di titoli di stato e obbligazioni garantite da mutui (mortgage-backed-securities) al fine di sostenere l'economia e proteggerla dall'impatto del coronavirus. Trump si è detto «felice» per l’azione della Fed, che il presidente ha più volte criticato negli ultimi mesi. «Un grande passo», ha commentato.

Accordo tra le banche centrali per liquidità in dollari
In queste ore c'è un'azione coordinata delle banche centrali mondiali per assicurare liquidità a sostegno del'economia minacciata dall'emergenza coronavirus: è quanto si legge in un comunicato della Fed. Bce, Banca del Canada, Bank of England, Bank of Japan e Banca centrale svizzera hanno siglato un’intesa con la Fed che rende più facile il rifornimento in dollari da parte delle banche di questi Paesi, una misura già adottata all’epoca della Grande crisi del 2008.

L’accordo prevede uno sconto di 25 punti base sui contratti swap per favorire la dotazione di dollari da parte del sistema finanziario.
 
LA FED CI PROVA, LA BCE SCAPPA. Le banche centrali quasi impotenti di fronte alla crisi


La giornata è stata devastante, e con ragione. Vediamo i mercati:
  • Tokio Nikkei -2,46%
  • Corea Kospi -2,46%
  • Germania DAX -5,31%
  • Francia Cac40 -5,75%
  • FTSE MIB Milano -6,10%
  • FTSE100 Londra -4,01%
  • Nasdaq composite -8,83%
  • Dow Jones -9,2%
Altra giornata di passione, conclusa da un BTP a 2,204 %. Eppure la FED ci ha provato, sparando quasi tutte le cartucce a sua disposizione, anche considerando che Powell non ritiene i tassi negativi applicabili alla realtà americana. Un calo forte dei tassi di interessi + 700 miliardi di QE +500 Miliardi di liquidità nel sistema non sono riusciti a rallentare il calo.
La BCE invece, a parte le “Operazioni coordiante” con la FED e la BOJ si è fatta di fumo. Probabilmente i membri del board sono in lockdown, e non si sa più nulla di Francoforte, a parte l’intervista di Panetta al Corriere che ha confermato un po’ di luoghi comuni. Sembra che il tema Lagarde sia veramente senza idee, senza strumenti, abbandonato a se stesso.
I vincoli statutari,voluti dai tedeschi, sono talmente stretti da impedirne l’azione, rendendola quello che abbiamo detto da tempo: una banca centrale inutile.
Ora che questo vada bene ai tedeschi è ovvio, ma che lo accettino i francesi è molto più stupefacente.

E domani? Vi ricordate quando abbiamo confrontato la situazione italiana con quella di un porto prima dello tsunami, quando si sono già ritirate le acque, ed in nostro governo erano due tizi che litigavano per la radio troppo alta? Ecco, in questo momento stiamo vedendo l’onda che inizia ad infrangersi, sentiamo il rombo ed abbiamo tutti paura, tranne i due tizi sulla barca, che litigano sempre per la radio. L’onda è l’espandersi del virus e delle misure di contenimento negli USA, con una crisi incontrollabile che si espande e ci sta per colpire economicamente. L’unica cosa buona è che i due tizi in barca che litigano saranno, probabilmente, spazzati via.
 

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