bell'articolo della Gabanelli (1 Viewer)

tontolina

Forumer storico
Che alternative abbiamo?

Cari frequentatori del forum, con un po’ più di tempo per pensare, rispondo ai molti di voi che si chiedono e mi chiedono: “Che alternative abbiamo?”. E’ una domanda che mi pongo ogni volta che raccontiamo una storia che smaschera azioni criminose, comportamenti non responsabili da parte dei rappresentati delle istituzioni, la pervasività del malaffare. Nella migliore delle ipotesi parte un’indagine della magistratura che qualche impressione lì per lì provoca, qualche volta una sentenza arriva, ma spesso si perde nel porto delle nebbie. Una qualche interpellanza parlamentare a cui segue risposta oppure no, un po’ di indignazione collettiva, ma nessuna azione concreta che manifesti la volontà di rimuovere il marcio.

Il nostro paese è da tanti anni nelle mani delle stesse persone, che hanno dimostrato di non avere a cuore il destino del paese, ma in ordine 1) il loro personale interesse 2) quello dei loro sponsor.

Per volontà, per inadeguatezza e anche per colpa nostra. Se non vogliamo essere buttati fuori dall’Europa e tornare alla lira (o più semplicemente desideriamo per i nostri figli una vita dove le regole abbiano un senso), bisogna interrompere questa catena di indifferenza. Cambiando i comportamenti e prendendo qualche decisione.

Non so voi, ma io da almeno 20 anni voto contro qualcuno, adesso vorrei votare per qualcuno. Chi? Non più quelle facce che sono sempre le stesse e che, nel migliore dei casi, hanno dimostrato di non essere all’altezza dell’emolumento. Nel peggiore, hanno svenduto il paese. Una onorevole parte ha condanne alle spalle, un’altra è inquisita. Complessivamente incompetenti, non hanno il coraggio di fare quello che dicono, spesso parlano e decidono di una cosa senza conoscerla. E sono lì votati con il naso turato... o con voti di scambio. So di essere ingiusta verso quei pochi che si sbattono, che sono bravi e onesti. Ma anche loro non hanno saputo interferire e sono rimasti lì protetti dal generale senso di impotenza.

Un pessimo politico non sceglie in base a criteri di merito e si circonda di consulenti mediocri, che a loro volta vareranno leggi inapplicabili o ad personam o per favorire questa o quella categoria, anche quando vanno contro l’interesse della collettività. Nominerà i manager della pubblica amministrazione e delle aziende pubbliche e partecipate (Eni, Enel, Ferrovie, Alitalia ecc) secondo valutazioni che prescindono dal risultato.

Certamente ricorderete che Elio Catania è stato costretto ad andarsene l’anno scorso da Ferrovie, ha lasciato un buco da 3 miliardi di euro e si è portato a casa una buonuscita di 5 milioni di euro (per 2 anni e mezzi di lavoro – lavoro??). E’ stato incapace. Un mese fa gli è stata affidata la dirigenza della terza azienda di trasporti del paese, l’ATM! Un pessimo politico provoca una effetto domino su tutto il paese. Senza contare gli effetti che un simile modello di riferimento provoca sui comportamenti generali. Credo che l’unica cosa possibile da fare sia, come sempre nell’esercizio del diritto di voto. In questo caso: scheda bianca. E’ una scelta da non confondere con l’astensione (la gente si è disaffezionata) o l’annullamento della scheda (è un popolo di vecchi e i vecchi sbagliano).

Il messaggio è: non vi vogliamo più, nessuno di voi! Io sono certa che dentro a tutti i i partiti ci sono persone preparate e per bene, alle quali viene impedito di emergere perché i soliti noti, forti della propria clientela, non ci pensano proprio a mollare la poltrona. Che rischio corriamo se i voti andranno dispersi? Nessuno, ci terremo la stessa situazione di oggi, ma almeno avremo fatto un test. E se invece si arrivasse ad un numero interessante? Credo non occorra avere fretta, ma puntare su una tappa per volta. E non fare nemmeno troppo clamore (i partiti nuovi nascono come funghi e in pancia hanno la solita compagnia di giro). Basta il passaparola.

Cosa potrebbe succedere di fronte ad un 20% di persone che non si sentono rappresentate e lo hanno anche detto? Se ne dovrà discutere in sede europea. La partita è lunga e anche la strada, ma io credo che l’unica alternativa che abbiamo sia cominciare da qui. La situazione è tale da non permetterci più discorsi tipo “il meno peggio”. Discutiamone. Tanto per evitare fraintendimenti: io voglio continuare a fare il mio mestiere. Avete chiesto il mio parere…l’ho espresso.

Milena Gabanelli
www.forum.rai.it
 

woolloomooloo

Forumer storico
Re: bell'articolo della Galbanelli

tontolina ha scritto:
Credo che l’unica cosa possibile da fare sia, come sempre nell’esercizio del diritto di voto. In questo caso: scheda bianca.

Milena Gabanelli
www.forum.rai.it

ottima idea. semplice, facile da realizzare. io ci sto. alle prossime elezioni SCHEDA BIANCA.
 

tontolina

Forumer storico
da http://www.unionesarda.it/DettaglioCategorizzato/?contentId=13285

CRITICO DILIBERTO. "L'antipolitica è sempre di destra anche quando pensa di essere di sinistra". Questo il commento del leader del Pdci, Oliviero Diliberto. "Ma la sinistra, deve prendere in mano la battaglia della moralizzazione della politica o l'antipolitica porterà a destra".


per me è un incapace UNo che la pensa così per compartimenti stagni e non capisce che la popolazione italiana è STUFA di delinquenti in parlamento

CI VERGOGNIAMO di LORSIGNORI
sono solo gli SGHERRI al soldo dei PADRONI
 

tontolina

Forumer storico
da che pulpito arriva la critica...

Bossi: proposta di legge esagerata. «E un'esagerazione, io sono stato condannato, ma cosa vuol dire? - dice il segretario della Lega Nord, Umberto Bossi -
Se uno si macchia di reati troppo gravi e troppo vicini al cuore della gente per poter continuare a rappresentarla quel parlamentare non viene più eletto.
Occorre stare attenti a non esagerare, se no viene avanti l'antipolitica».


per me ha la coda di paglia... mi pare che anche lui ha una condanna per tangenti passata in giudicato
 

tontolina

Forumer storico
L’antipolitica sono loro
Maurizio Blondet
01/09/2007

L'ottimo Marcello Veneziani, durante la rassegna stampa mattutina di RAI3 che tiene nella settimana, ha detto una cosa sbagliata ed una giustissima.
Ha chiamato ripetutamente «antipolitica» l'indignazione crescente per le case di lusso, oltrechè per gli emolumenti astronomici e gli altri privilegi scandalosi e indebiti, del ceto politicante e dei suoi caudatari.
Si tratta di un cedimento, credo, ad un luogo comune del tipo umano «romano» sempre vicino al denaro pubblico: per chi il denaro pubblico lo prende o lo ha preso (nel CdA Rai, magari), i contribuenti che il denaro lo danno, se protestano, sono sempre un po' «qualunquisti», e ciò in perfetta coscienza, insieme «falsa» e in buona fede: il modo d'esistenza crea la coscienza, diceva Marx. (1)
Gian Antonio Stella, intervenuto, ha replicato all'ottimo Marcello che l'umore popolare indignato non nasce da qualunquismo «antipolitico», ma al contrario dalla richiesta di politica seria e vera.
Poteva dire di più anche Stella.

Ricordare che la protesta fiscale è il germe da cui sono nate le democrazie (il saccheggio del thè inglese in America fu una rivolta fiscale), e la rivolta contro le classi parassitarie il fondamento delle repubbliche, a cominciare dalla francese: dunque è «politica» al più alto grado, o se vogliamo al grado più elementare e fondamentale.
E' il popolo che chiede conto ai suoi governanti divenuti sfruttatori costosi e parassiti inutili.
La rivoluzione francese fu l'eliminazione di una casta dominante che, sempre più costosa, aveva da tempo superato la sua utilità sociale, la difesa del suolo, compito della nobiltà medievale.


Veneziani, correggendosi e dando ragione a Stella, ha detto allora la cosa giustissima: la classe politica italiana governa sempre meno, perché le decisioni vere e gravi sono prese sopra la sua testa da entità sovrannazionali e oligarchiche (dalla UE al Fondo Monetario, dal WTO all'ONU), a cui ha ceduto la sovranità ricevuta dal popolo, e questo spiega l'esasperazione popolare verso i suoi lussi.
Infatti è questo il tema centrale della «politica», oggi:L'esproprio della democrazia da parte di oligarchie e parassiti.


E' singolare - e la dice lunga sulla miseria del «pensiero politico» attuale, dominato da rozzi saccenti come Sartori - che sia il tema più taciuto non solo dai cosiddetti politici (il loro silenzio si spiega), ma dagli intellettuali e dai giornalisti.
Tutti costoro si guardano bene dal porre le domande necessarie che questo problema centrale - lo svuotamento della democrazia - richiede con urgenza.
Una classe politica che governa sempre meno ma costa sempre di più, che non gestisce quasi più nulla ma si paga privilegi sempre più gravosi per la popolazione contribuente, è la definizione stessa di «classe parassitaria».
La stessa che si applicò, nel 1789, all'aristocrazia francese che viveva tra sfarzi e balli a Versailles, dimentica dei suoi compiti antichi.
La società italiana lo sente, e protesta; ma la sua protesta è inarticolata, perché non è riflessiva, e gli intellettuali non prestano ad essa la parola.
Ma oggi, la domanda deve essere più articolata.
Versailles era un centro di spesa unico e solitario.

Oggi, i centri della cosiddetta «democrazia» inadempiente sono prodigiosamente moltiplicati: Stato, regioni, province, consigli di zona (i cui presidenti a Milano già prendono 2 mila euro mensili), consigli di amministrazione, enti autonomi, consulenze, comunità montane (spesso sulle spiagge)… com'è accaduto che una classe politica che gestisce poco o nulla, abbia moltiplicato a tal punto gli strati di decisione «politica», asseritamente «democratica»?

Ovviamente, tutti vedono - anche se nessuno ne parla - che questa proliferazione cancerosa di strati «democratici» non rafforza affatto la democrazia, ma la ammala e falsifica.

I problemi di una quartiere urbano hanno davvero bisogno di un «consiglio» politico, ossia di un luogo dove la decisione è presa da un micro-parlamento in cui sono rappresentate maggioranza e opposizione?
Per rispondere, bisognerebbe aver chiaro a che cosa serve la politica nelle repubbliche.
Serve a decidere su grandi problemi la cui natura è «opinabile», ossia soggetta a discussione.
In cui la decisione ha effetti collaterali negativi, o danneggia una parte della società, mentre ne favorisce un'altra.

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http://www.effedieffe.com/interventizeta.php?id=2222&parametro= politica
 

Zen lento

Forumer attivo
Scusa Tontolina, sono il piu' distratto di tutti, quindi dovrei solo che starmene zitto... :rolleyes:

Pero' la Gabanelli mi piace, e una "elle" di troppo non fa bene ai motori di ricerca ;)
 

tontolina

Forumer storico
Zen lento ha scritto:
Scusa Tontolina, sono il piu' distratto di tutti, quindi dovrei solo che starmene zitto... :rolleyes:

Pero' la Gabanelli mi piace, e una "elle" di troppo non fa bene ai motori di ricerca ;)
:ops: :ops: :ops: :lol: :lol: :lol:
so' gnuranta :eek:
 

tontolina

Forumer storico
Notiziona
niente di particolare
sappiamo tutti come la giustizia è malvista dai nostri politicanti

ekko
il centro sinistra si comporta come il centro destra
Giraffa come Psiconano
baffetto come truffolo


A VOI
Unipol/Bnl: una legge contro la Forleo (Italia Oggi)

ROMA (MF-DJ)--E' pronto al Senato un emendamento di maggioranza alla legge sulle intercettazioni telefoniche per impedire la presentazione in Parlamento di altre richieste come quella fatta da Clementina Forleo, il Gip milanese dell'inchiesta Unipol/Bnl, che possano essere usate contro deputati e senatori. E' quanto si legge su Italia Oggi che spiega come "nei mesi scorsi la Procura di Milano non avrebbe potuto per legge iscrivere nel registro degli indagati nessuno dei parlamentari intercettati al telefono con Giovanni Consorte o Gianpiero Fiorani. Non avrebbe potuto a meno che non fosse stata in possesso di altre prove o indizi di reato diverse dalle intercettazioni". "Per utilizzare le intercettazioni ed eventualmente iscrivere sulla base delle telefonate uno o piu' parlamentari coinvolti nel registro degli indagati - continua il quotidiano - aveva bisogno prima dell'autorizzazione delle Camere. Infatti, il Gip Forleo l'ha chiesta", ma "d'ora in avanti non potra' piu' farlo a meno che prima non vengano indicati i reati per cui sono perseguiti quei parlamentari. Se non saranno indicati, l'autorizzazione non verra' concessa, o verra' concessa solo per procedere contro terzi". red/pev (END) Dow Jones Newswires Copyright (c) 2007 MF-Dow Jones News Srl. September 18, 2007 03:30 ET (07:30 GMT)
 

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