bell'articolo della Gabanelli

angelswan ha scritto:
sul sito parlano di domenica 14 ottobre ??
Hai ragione!

http://www.report.rai.it/R2_HPprogramma/0,,243,00.html
IL BANCO VINCE SEMPRE

di Stefania Rimini
In onda domenica 14 ottobre 2007 alle 21.30

economia

Gli Enti pubblici hanno sempre bisogno di soldi e li trovano facendo mutui e obbligazioni. Poi si fanno sistemare i debiti dalle banche che si inventano operazioni di finanza strutturata. E così si spostano i debiti in là nel tempo e il pacco se lo ritroveranno le giunte future. Questi scherzetti poi costano cari: le banche hanno un debole per le Regioni, le Province e i Comuni, perché di solito non capiscono i rischi che corrono e non si accorgono dei costi impliciti nelle operazioni “swap”. Gli “swap” fanno parte della famiglia dei derivati (la stessa dei mutui subprime che hanno messo in crisi le borse di mezzo mondo) e si chiamano così perché derivano il loro valore da variabili esterne.

Sono strumenti complessi e rischiosi, dove chi ne sa di più lucra profitti abnormi, e chi ne sa di meno perde tutto. Pare che in Italia non si possa vivere senza i derivati perché non hanno lasciato fuori nessuno, dalla grande Regione al piccolo Comune di montagna, dalla lavanderia, al policlinico, all’istituto delle suore. Sono almeno 30 mila le imprese private coinvolte, e 900 gli enti pubblici che ci stanno rimettendo centinaia di milioni. Siccome però nel caso degli enti pubblici passano per perdite potenziali, non vengono scritte da nessuna parte, e rimangono debiti fantasma. Per esempio all’azienda dell’Acquedotto Pugliese, di proprietà della Regione, le banche hanno fatto assumere un rischio così elevato che i cittadini pugliesi rischiano un domani di restare senza i soldi per riparare le tubature.
 
tontolina ha scritto:

18 Ottobre 2007
Enti locali, paura derivati
di Daniele Lepido
http://www.ilsole24ore.com/art/Sole...0000e25108c&DocRulesView=Libero&area=apertura


Immaginate una roulette che fa vincere sempre il banco grazie a un "gioco" appetitoso ma incomprensibile, e un croupier che suggerisce agli scommettitori il numero e il colore sui quali puntare, sapendo a priori che non vinceranno mai o quasi. Il "gioco" è quello dei derivati, strumenti finanziari che le banche hanno proposto in questi anni a piccoli imprenditori ed enti locali, con il fine (apparente) di fornirgli una copertura dal caro-tassi, ma con l'effetto (concreto) di portarli a indebitarsi per milioni di euro.

E proprio ai derivati è stata dedicata la puntata andata in onda domenica su Rai Tre di Report, il settimanale di approfondimento curato da Milena Gabanelli. Eloquente il titolo: «Il banco vince sempre», un'inchiesta condotta da Stefania Rimini.
Si parte dalla bufera di Banca Italease, scoppiata tra luglio e agosto, con oltre 700 milioni di euro di perdite e 2.200 clienti coinvolti.
Per poi passare agli imprenditori che sono caduti nella trappola dei derivati. Rocco Ziino, per esempio, ha perso 2,5 milioni di euro e ha dovuto chiudere bottega. Annalisa Faglioni racconta di essere arrivata al punto di pagare per uno swap 8-9mila euro di interessi a trimestre, mentre Vincenzo Manzini spiega di aver stipulato un contratto di copertura che l'avrebbe dovuto proteggere dalla crescita dei tassi in Europa. I tassi sono cresciuti, «ma io intanto sto continuando a pagare e questa copertura proprio non lavedo».

Nel mirino di Report soprattutto una banca: UniCredit, con clienti che, secondo la Gabanelli, «stanno perdendo con i derivati un miliardodi euro». T
ra le altre banche citate c'è anche Bnl.
I derivati non hanno attratto solo imprenditori piccoli e medi, ma anche istituti religiosi e conventi o piccoli esercizi come panetterie e tintorie.
Eppure la partita più importante è quella che si sta giocando sugli enti locali, dai Comuni alle Regioni, dai quali istituti stranieri come Merrill Lynch, Jp Morgan o Dexia, avrebbero incassato vere e proprie fortune. Enti locali che, a differenza dei singoli risparmiatori, sembra abbiano firmato contratti in modo più consapevole, con questo obiettivo: ottenere subito finanziamenti che prevedono periodi di ammortamento lunghi quel tanto che basta a gonfiare i bilanci, rimandando a giunte e amministratori successivi il "rosso" da saldare. In tutto gli enti pubblici che hanno sottoscritto derivati sono circa 900, esposti per 10,5 miliardi di euro.
Tirate in causa, le autonomie si difendono e l'Anci, l'associazione nazionale dei Comuni italiani, annuncia che farà un monitoraggio e una serie di valutazioni sul fenomeno. E arriva anche la controffensiva dei Comuni direttamente citati da Report.
Tra questi Torino, con il sindaco Sergio Chiamparino che replica: «Non perdiamo nulla e con una gestione accorta cerchiamo di rientrare dal debito». Oppure l'assessore comunale al Bilancio del Comune di Napoli,Enrico Cardillo, che dichiara di avere sentito in televisione, nel programma della Gabanelli, «false ricostruzioni». Curiosità: proprio ieri, il giorno dopo la messa in onda del servizio di Report, Fitch ha assegnato al Comune di Torino il rating A+, confermando però sul debito i risultati dell'inchiesta di Rai Tre: sì «debiti latenti – scrive Fitch – previsti in rallentamento nei prossimi anni». Ma anche«100 milioni di euro generati dagli strumenti derivati proprio per la gestione del debito».

Una scommessa finanziaria
I derivati sono strumenti finanziari il cui valore dipende da attività sottostanti come tassi, valute, indici di Borsa, ma anche merci. Gli swap (scambio) sono derivati che prevedono una scommessa con la banca e possono servire per coprirsi dal caro-tassi. Un'azienda, per esempio, che ha acceso un finanziamento a tasso variabile (mettiamo al 5%), teme che i tassi salgano. La banca gli fa questa proposta: «Il tuo 5% lo pago io, tu pagherai un tasso fisso del 4,5%». In teoria il cliente ci guadagnerà se i tassi saranno superiori al 4,5% e ci perderà se si attesteranno sotto questa soglia. I problemi dei derivati sono la loro complessità e i costi (impliciti) dei quali il cliente non riesce ad avere evidenza se non quando la banca inizierà a chiedergli grossi rimborsi.
 
Re: bell'articolo della Galbanelli

woolloomooloo ha scritto:
ottima idea. semplice, facile da realizzare. io ci sto. alle prossime elezioni SCHEDA BIANCA.

Noooooo, annullala. Mia cugina aveva votato scheda bianca e nel suo seggio non risultò neppure una scheda bianca.
 
ieri ha mostrato il grado di corruzione dei nostri politicanti
è un movimento trasversale che colpisce tutti
e l'unico che ha espulso il politicante indagato in calabria è stato DIPIETRO

sappiamo che il PM De Magistris, oltre ad essere minacciato fisicamente, è messo nella condizione di non poter più lavorare nè per POSEIDONE che vede indagato Prodi e neppure WHI NOT che vede indagato MASTELLA MINISTRO DINGIUSTIZIA

ma la tegola ora passa al neo PD

PM CATANZARO: LIBERTA' E GIUSTIZIA, PD PRENDA POSIZIONE
(ANSA) - ROMA, 22 OTT - La Costituente del Partito
democratico e Walter Veltroni prendano posizione sulla vicenda
De Magistris-Mastella. E' una delle quattro richieste che
vengono dall'associazione Libertà e Giustizia
"Il governo, il parlamento, la politica e il Csm - sostiene
- non possono dichiararsi estranei o disinteressati a ciò che
succede in Calabria, continuando a tacere. Gli italiani hanno il
diritto di sapere e di pretendere chiarezza".
Quattro, quindi, le richieste: "1) Il governo parli e dia
tutte le informazioni in suo possesso sullo scontro Di Pietro -
Mastella - De Magistris e sull'intreccio tra affarismo criminale
e istituzioni locali. 2) Il parlamento faccia la sua parte
magari con l'istituzione di una commissione d'inchiesta affidata
a persona competente e al di sopra delle parti (ad esempio il
senatore Gerardo D'Ambrosio) che in tempi certi e rapidi faccia
un quadro della situazione nella regione. 3) Il Csm affronti al
più presto la sua ricognizione e consenta al Pm De Magistris di
concludere l'inchiesta in corso. 4) Il Pd faccia chiarezza: il
partito nuovo non può nascere sulle macerie di una regione
inquisita, sul sospetto di una corruzione così diffusa e sulla
ferita così pericolosa inferta all'autonomia della
magistratura. In occasione della Costituente di sabato 27
ottobre, Walter Veltroni e gli eletti discutano del caso e
prendano - conclude la nota - una posizione chiara e netta".
(ANSA).

VEDIAMO COME RIUSCIRà AD INSABBIARE TUTTO

GIUSTIZIA: WHY NOT,VERIFICA SU COMPETENZA TRIBUNALE MINISTRI
(ANSA) - CATANZARO, 22 OTT - Il primo atto che la Procura
generale di Catanzaro, dopo l'avocazione dell'inchiesta Why Not
che era condotta dal pm Luigi De Magistris, farà sarà quello
di verificare se la competenza a procedere è del Tribunale dei
Ministri. E' quanto si è appreso stamattina in ambienti della
Procura generale.
La questione da accertare è se il Presidente del Consiglio,
Romano Prodi, e il ministro della Giustizia, Clemente Mastella,
che sono entrambi indagati nell'inchiesta, avrebbero commesso i
reati ipotizzati nei loro confronti nella qualità di componenti
del Governo. In tale caso, scatterebbe la competenza del
Tribunale per i reati ministeriali. Nel caso in cui, invece,
l'accertamento dovesse dare, in questo senso, esito negativo,
sarebbe la Procura generale a portare avanti l'inchiesta.
(ANSA).
 
ovviamente a bertinotti non interessa tanto risolvere la questione morale per una politica onesta
ma è più interessato a come i vecchi politicanti possano continuare a restare sulla stessa poltrona


RIFORME: BERTINOTTI, SONO URGENZA, SI' A MODELLO TEDESCO (2)
(ANSA) - ROMA, 22 OTT - "Rutelli ha ragione nel senso
dell'urgenza - ha detto Bertinotti riferendosi all'intervista al
'Corriere' nella quale il vicepremier invita a varare una
riforma 'alla tedesca' - e penso che altro tempo non è dato: o
si fanno ora o si va a una soluzione, quale che sia, che
costituisce un elemento di grande instabilità per il paese:
vale a dire elezioni con l'attuale sistema o con quello che
uscirebbe dal referendum".
"C'é un'urgenza fortissima - ha insistito il presidente
della Camera - per il sistema Paese. Il problema è sbloccare un
sistema bloccato sia per quanto riguarda il suo funzionamento
sia per quanto riguarda il sistema elettorale".
"Non c'é nessuno disposto a difendere - ha osservato ancora
- un sistema bicamerale che costringe il Parlamento a lavorare
sulla legge di bilancio in autunno e in inverno. E'
indifendibile, come è indifendibile un sistema elettorale come
quello che abbiamo".
"C'é una necessità storica", ha proseguito Bertinotti, e
un sistema che abbia un Senato di tipo federale e una Camera
"che dà la fiducia al governo e l'indirizzo politico alla
legislatura, porta con sé come organicità di sistema una
propensione a una legge elettorale come quella tedesca, che ha
peraltro il vantaggio significativo di intervenire su un altro
dei fattori di crisi, vale a dire la endemica e patologica
proliferazione" di partiti".
Insomma, ha concluso Bertinotti, "sulle riforme ci vuole una
accelerazione". (ANSA).
 
Il problema, al di là di tutto quanto il bene si possa scrivere di questo thread, è sempre il solito.

L'Italia anche prima era in mano al solito gruppo di teste che comandavano. E questi sono gli eredi. I degni eredi.
Abbiamo avuto i governi eterni sempre diversi e sempre uguali per cinquant'anni dei democristiani, alleati del centro boa di turno che si divertiva a minacciare crisi.
Abbiamo avuto per cinquant'anni un partito socialista (falce e martello nella bandiera fino agli anni 90) che nelle regioni si alleava coi demoproletari per le giunte rosse e nel governo nazionale "odiava" i comunisti al punto da litigatci di continuo e occupare tutte le poltrone filoccidentali possibili. Un paese che vive per cinquant'anni sotto questa contraddizione, dopo aver per giunta anche provato sulla sua pelle una dittatura sanguinaria, cosa volete che partorisca come classe dirigente? Ed ecco che i vari Mastella, Dini, Casini, Follini sono sulle orme dei socialisti di allora (intendo come tattica) pronti a rinverdirne i fasti di "ago della bilancia" del governo.

Cosa pretendete da questi (destra e sinistra) che hanno imparato da quelli, che sono nati sotto l'ombra di quelli, e che hanno studiato ciò che quelli gli hanno fatto studiare?
 
TESORO: 525 ENTI LOCALI CON 1 MLD DERIVATI, E'FENOMENO AMPIO
(ANSA) - ROMA, 24 OTT - Ci sono in Italia circa 525 enti
territoriali che hanno stipulato in complesso 900 contratti per
operazioni finanziarie su derivati per un complesso di oltre 1
miliardo di debiti. Sono questi gli ultimi dati elaborati dal
ministero dell'Economia e trasmessi in Parlamento per rispondere
ad alcune interrogazioni parlamentari che esprimevano
preoccupazione per l'utilizzo da parte degli enti locali di
questi strumenti per il pericolo di "contagio" che potrebbe
derivarne dalla crisi dei mutui subprime.
"La distribuzione di questo fenomeno è piuttosto ampia -
afferma il ministero dell'Economia nella risposta consegnata dal
sottosegretario Massimo Tononi - Finora risultano aver concluso
operazioni derivate 17 regioni, 45 province, 459 comuni e 4
comunità montane, per un totale di 525 enti
".
Il Tesoro, che nella risposta alla interrogazione spiega le
novità introdotte negli ultimi due anni per monitorare il
fenomeno ed evitare abusi, annuncia che sta elaborando ulteriori
dati: "Data la numerosità del campione e la complessità del
lavoro richiesto per procedere ad una puntuale verifica delle
singole posizioni, un elenco più dettagliato per ente potrà
essere predisposto solo successivamente, in seguito ad ulteriori
elaborazioni".(ANSA).


TESORO:DERIVATI ENTI LOCALI;CAMPANIA-PIEMONTE LE PIU'ESPOSTE
(ANSA) - ROMA, 24 OTT - E' la Campania la regione con la
maggior esposizione degli enti locali in prodotti finanziari
derivati. Segue subito dopo il Piemonte. Nelle due regioni, che
distanziano con una esposizione doppia tutte le altre, è stato
stipulato il 45% dell'ammontare dei prodotti derivati di tutta
Italia.
E' quanto emerge dai dati elaborati dalla Centrale Rischi
della Banca d'Italia e consegnati in Parlamento dal ministero
dell'Economia in risposta ad alcune interrogazioni sugli enti
locali derivati. Le informazioni, aggiornate ad agosto 2007,
riguardano gli impegni degli enti locali sui soli istituti
italiani e mancano dati sui contratti stipulati da banche estere
tramite filiali non residenti in Italia.
Su un totale di 1.055 milioni di debito da derivati, la
Campania svetta con 261 milioni (un quarto del totale), con il
Piemonte poco distante a 219 milioni di euro. Ampio il distacco
con il terzo e il quarto posto nel quale si piazzano gli enti
territoriali della Lombardia (89 milioni) e della Puglia (81
milioni). Seguono Lazio (72 milioni), Sicilia (69 milioni) e
Calabria (59 milioni).
(ANSA).

TESORO: DERIVATI ENTI LOCALI;BENVENUTO,SERVE INDAGINE SENATO
(ANSA) - ROMA, 24 OTT - Una "situazione preoccupante" che
richiede "interventi nella legge Finanziaria" e sulla quale
servono "dati completi" relativi anche alle banche estere. Il
presidente della Commissione Finanze del Senato, Giorgio
Benvenuto, commenta così i dati forniti in una risposta ad un
question time in commissione da parte del ministero
dell'Economia sull'impiego da parte degli enti locali di
prodotti finanziari derivati. E annuncia la possibile apertura
di una indagine congiunta con la commissione Bilancio del
Senato.
"La situazione dei derivati utilizzati dagli enti locali è
preoccupante - afferma Benvenuto - I dati forniti dal
sottosegretario Tononi sono incompleti perché mancano quelli
riferiti a crediti e derivati stipulati da banche estere tramite
filiali e filiazioni non residenti in Italia. E pongono, anzi
impongono, una riflessione che preveda interventi nella legge
Finanziaria".
La commissione Finanza - spiega Benvenuto - "non esclude di
approfondire la questione con la commissione Bilancio per
svolgere una specifica indagine congiunta".(ANSA).
 
e in Puglia?
sono 25 anni che c'è l'emergenza rifiuti però i derivati li hanno fatti =mente

BASSOLINO chachacha
Bassolino trallallà

che poi in Campania ....da Report

«L´operazione che ha un costo stimato in 28 milioni è stata fatta con Ubs, dove lavora Gaetano Bassolino, figlio del governatore della Regione». Ad Antonio Valiante, assessore al Bilancio e vicepresidente Regione Campania, dice: «Quello che sembra è che il governatore Bassolino faccia affari con il figlio». Antonio Valiante taglia corto: «È una speculazione che si porta avanti sulle spalle, non tanto del presidente, ma di un giovane professionista che lavora in modo corretto e lineare sulle sue competenze professionali». Rimini insiste: «Sa che questi banchieri prendono dei bonus sui contratti che chiudono?». Valiante: «Ma quelli che chiudono i contratti. Noi non abbiamo chiuso nessun contratto con Gaetano Bassolino». Rimini, voce fuori campo: «Per essere uno che non c´entra niente, il figlio di Bassolino all´Ubs è stato promosso responsabile del business con il settore pubblico italiano»
 
ieri sera è stata come al solito fantastica

mi è piaciuto il servizio sulle elezioni in Bolivia
e come ha messo in evidenza come si manipola l'opinione pubblica
per essere eletti


mi ricorda molto l'italia
a voi no?


Mi è pure piaciuta il finale ...
miseria ma tutti i potenti che si sentono intoccabili l'hanno denunciata... manca solo il Nano

per fortuna la trasmissione si avvale del diritto di cronaca

ovviamente i politicastri cercano di togliere pure quella e di riportarci ai regimi totalitari
infatti nessun giornale fa della vera informazione
e
Report fa eccezione
ovviamente fioccano denunce che poi vengono archiaviate
ma ai politicastri questo infastidisce

CHE CI SIA UN ELEMENTO INCONTROLLABILE E NON DOMESTICABILE CHE DICE SOLO LA VERITà PERCHè SI LIMITA A DESCRIVERE LA REALTà NUDA E CRUDA NELLA SUA BRUTALITà


Furono i soli in tempi insospettabili
a segnalare il problema della Munnezza di Napoli
 

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