Benetton/ Il gruppo di Ponzano si prepara a rilevare le quote di Hopa in Olimpia
Giovedí 09.03.2006 17:08
United Colors of Benetton: chi non ricorda le celebri campagne di comunicazione firmate da Oliviero Toscani per l’azienda tessile veneta fondata nel 1965 dai fratelli Luciano, Giuliana, Carlo e Gilberto?
Oggi, però, l’abbigliamento rappresenta solo una minima parte del gigantesco giro d’affari della famiglia, che con le Edizioni Holding è attiva in campi che vanno dalla ristorazione veloce (il 57,09% di Autogrill), alle infrastrutture (il 30,1% di Autostrade, il 16,8% di Olimpia, che controlla Telecom Italia, e il 13,1% di Grandi Stazioni, la società che gestisce le tredici principali stazioni ferroviarie italiane).
E non è finita: i Benetton hanno le mani in pasta nello sport (rugby e pallavolo), negli immobili (con il 100% della Maccarese) e persino nell’editoria grazie a una partecipazione di circa il 26% nella Sep, società editrice de Il Gazzettino.
Insomma – sostengono gli studiosi delle trasformazioni subite dal capitalismo italiano in questi ultimi anni – il Gruppo Benetton rappresenta in modo emblematico il passaggio da un sistema produttivo che puntava sull’innovazione a un sistema basato sulla rendita: che sia il pedaggio di un’autostrada, la rivalutazione di un immobile o una tariffa telefonica. In poche parole: le ragioni profonde di un declino della nostra economia che a molti addetti ai lavori sembra inarrestabile.
Eppure da Ponzano fanno sapere che è ancora l’abbigliamento il core business del gruppo: dal marchio Benetton al casual Sisley, fino a Playlife (tempo libero) e Killer Loop (per i più giovani), l’azienda produce circa 110 milioni di capi all’anno e può contare su 5000 negozi sparsi per il mondo. I gangli vitali dell’economia di un Paese non si tengono però dal settore tessile. Telecomunicazioni, mobilità, finanza: è qui che si misura il vero potere.
E in questi settori, i Benetton hanno trovato un alleato molto forte in Marco Tronchetti Provera: non solo controllano direttamente quasi il 5% di Pirelli & C., ma attraverso Olimpia, Telecom Italia. Persino in Grandi Stazioni, accanto a partner quali il Gruppo Caltagirone e le Ferrovie francesi (Snfc), i Benetton possono contare su un’alleanza con l’amministratore delegato di Telecom.
L’uomo simbolo del nuovo corso da rentier dei Benetton è Gilberto, vicepresidente di Olimpia e di Telecom Italia, e consigliere di amministrazione di Autostrade, Pirelli e persino Mediobanca. Dopo il benservito dato da Olimpia al finanziere bresciano Emilio Gnutti, potrebbe essere proprio Gilberto Benetton ad affiancare Tronchetti Provera per rilevare il pacchetto di azioni detenuto da Hopa.
Intanto il sessantacinquenne manager veneto ha dovuto dire addio ai propositi di espansione Oltremanica. Il Gruppo Benetton è stato eliminato dalla gara per l’acquisizione della britannica Select Service Partner, società di concessioni autostradali controllata da Compass. Già, perché una volta assicuratisi le rendite italiane, i fratelli di Ponzano puntano alle rendite su mercati stranieri. Sempre meglio che fabbricare magliette.
Mario Bonaccorso
http://canali.libero.it/affaritaliani/economia/benettonerew.html?pg=1