Ditemi quello che volete, pensatela come volete, ma se un fatto del genere fosse accaduto sotto un altro governo.......apriti cielo....fiumi di articoli e commenti.
ROMA Il pasticciaccio dei «Tfa» finisce in rete: a pubblicare tutti (o quasi) i documenti sulle domande di preselezione per i «Tirocini formativi attivi», il corso di un anno che abilita all'insegnamento, è il ministero dell'Istruzione. Che, nell'ottica di un'operazione trasparenza, ieri pomeriggio ha letteralmente «fatto i nomi » dei professori che hanno compilato le domande contestate, 145 «esperti», che il 5 agosto 2011 furono nominati con decreto ministeriale, firmato dal direttore Luciano Chiappetta, a far parte del gruppo di lavoro dei Tfa. Un elenco asettico, dove non si fa distinzione tra chi ha compilato le domande esatte, chi ha «sbagliato» e chi ha semplicemente formulato quesiti ambigui.
Pubblicati sul sito del ministero, che è andato in tilt pochi minuti dopo l'annuncio, anche i nomi dei docenti della commissione riparatrice, presieduta da Lucrezia Stellacci, che il 7 agosto scorso si è riunita per esaminare le domande contestate e per provare a porre rimedio al «pasticciaccio », assegnando un punteggio positivo a tutti i candidati che avevano risposto male o non avevano affatto risposto a quei quesiti impossibili.
Tra il 6 e il 31 luglio hanno partecipato ai test oltre 150mila persone, per circa 20mila posti, con un incasso per gli atenei (secondo stime della Uil) di oltre 15 milioni di euro: solo il 30% era stato ammesso, con picchi inverosimili come il 3,3% degli ammessi in filosofia, il 3% degli ammessi in francese, l'80% degli ammessi in arabo.
E il motivo è risultato evidente quando sono cominciate a piovere valanghe di contestazioni: nelle 37 prove, come ha evidenziato la commissione che ha riesaminato tutto il materiale, si va da un minimo di 4 ad un massimo di 25 domande ricorrette e considerate scientificamente sbagliate.