tontolina
Forumer storico
Nuovo minimo 2007 per B.Popolare, ma i ratio patrimoniali tirati non giustificano crisi liquidità
28/09/2007
http://www.milanofinanza.it/news/dettaglio_news.asp?id=200709281224072824&chkAgenzie=TMFI
Nuovo minimo dell'anno a 15,45 euro per il Banco Popolare. Già ieri l'azione ha vissuto una giornata di passione (-2,22% dopo aver sfondato al ribasso la barriera a 16 euro). A pesare sul titolo le voci di mercato su problemi di liquidazione di un fondo immobiliare in Germania e sulle richieste di finanziamento presso la Bce al penalty rate.
La speculazione sembra sia nata dal fatto che la Bce ha prestato 3,9 miliardi di euro al tasso marginale del 5% (penalty rate) a fronte di un tasso interbancario al 4,79% che ieri ha toccato i massimi degli ultimi 6 anni. L'ammontare prestato (massimo degli ultimi 3 anni a questo tipo di tasso) ha fatto riaccendere le speculazioni che vi fosse un'altra banca in difficoltà e alcuni hanno ipotizzato fosse il Banco Popolare.
A pesare sul titolo anche l'ipotesi che la banca guidata dall'Ad Innocenzi non riesca a vendere parte degli asset portati in dote da Bpi. Questo perché non è possibile dare un prezzo a parte di questi asset (si pensa ad alcuni hedge fund ad esempio) che deprimono la redditività di Bpi (e quindi del nuovo Banco Popolare).
Un portavoce della banca ha peraltro definito tali indiscrezioni del tutto prive di fondamento. Ma l'azione contiua a perdere terreno (-3% a 15,57 euro con lo 0,70% del capitale già passato di mano) sull'S&P/Mib e con oggi infila la settima seduta consecutiva al ribasso.
"Nell'attuale contesto di mercato, condizionato dalla crisi dei subprime loans, gruppi come il Banco Popolare, caratterizzato da ratio patrimoniali tirati, vivono ovviamente una situazione di maggiore difficoltà rispetto ad altri gruppi bancari ben patrimonializzati", osserva Elena Perini di RasBank.
In base alle dichiarazioni del management e alle prospettive indicate in occasione della presentazione dei risultati della semestrale, "non ci sembra peraltro che ci siano le premesse per ipotizzare addirittura una crisi di liquidità", afferma l'esperta di Rasbank che al momento conferma sul titolo il rating di outperform (sovraperformerà il mercato) con un target price a 25 euro.
Anche gli analisti di Intermonte, in una nota di oggi, escludono l'ipotesi rischio liquidità per Banco Popolare anche alla luce del fatto che la base depositi copre circa il 60% del fabbisogno della banca. "Discorso diverso, invece, per il costo del funding che si è evidentemente alzato per il Banco Popolare anche alla luce delle esigenze di cassa della controllata Banca Italease", aggiungono gli esperti della sim che cautamente mantengono sul titolo Banco Popolare un rating di underperform (sottoperformerà il mercato) e un target price a 16,80 euro.
Ricordiamo che solo ieri il Credit Suisse ha tagliato il target price del Banco Popolare a 20,5 da 25 euro, confermando a neutral il rating. La revisione segue una riduzione delle stime 2006-2010 di Eps di circa il 6% in seguito a dati del secondo trimestre molto deboli sia per Bpvn sia per Bpi e riflette un severo taglio delle aspettative proprio sul fronte Bpi (-34% Bpi e -3% Bpvn).
Ora il broker si aspetta un utile per azione rettificato 2007 a 1,28 euro da 1,43 euro, 2008 a 1,76 da 1,88 euro, 2009 a 2,13 da 2,26 euro e 2010 a 2,45 euro da 2,61 euro. "Le nostre nuove stime sono del 6% sotto il consenso degli analisti per il periodo 2007-2009, dell'8% sotto gli obiettivi del management che vede un Eps al 2010 a 2,85 euro per azione", si legge nella nota del Credit Suisse che vede maggior valore in altre banche italiane come Ubi, Intesa Sanpaolo e Unicredit-Capitalia (outperform) nonostante il titolo del Banco Popolare tratti a un multiplo P/E 2009 di 7,8 volte (8,6 assumendo un target di core Tier 1 ratio del 6,5%).
Francesca Gerosa
28/09/2007
http://www.milanofinanza.it/news/dettaglio_news.asp?id=200709281224072824&chkAgenzie=TMFI
Nuovo minimo dell'anno a 15,45 euro per il Banco Popolare. Già ieri l'azione ha vissuto una giornata di passione (-2,22% dopo aver sfondato al ribasso la barriera a 16 euro). A pesare sul titolo le voci di mercato su problemi di liquidazione di un fondo immobiliare in Germania e sulle richieste di finanziamento presso la Bce al penalty rate.
La speculazione sembra sia nata dal fatto che la Bce ha prestato 3,9 miliardi di euro al tasso marginale del 5% (penalty rate) a fronte di un tasso interbancario al 4,79% che ieri ha toccato i massimi degli ultimi 6 anni. L'ammontare prestato (massimo degli ultimi 3 anni a questo tipo di tasso) ha fatto riaccendere le speculazioni che vi fosse un'altra banca in difficoltà e alcuni hanno ipotizzato fosse il Banco Popolare.
A pesare sul titolo anche l'ipotesi che la banca guidata dall'Ad Innocenzi non riesca a vendere parte degli asset portati in dote da Bpi. Questo perché non è possibile dare un prezzo a parte di questi asset (si pensa ad alcuni hedge fund ad esempio) che deprimono la redditività di Bpi (e quindi del nuovo Banco Popolare).
Un portavoce della banca ha peraltro definito tali indiscrezioni del tutto prive di fondamento. Ma l'azione contiua a perdere terreno (-3% a 15,57 euro con lo 0,70% del capitale già passato di mano) sull'S&P/Mib e con oggi infila la settima seduta consecutiva al ribasso.
"Nell'attuale contesto di mercato, condizionato dalla crisi dei subprime loans, gruppi come il Banco Popolare, caratterizzato da ratio patrimoniali tirati, vivono ovviamente una situazione di maggiore difficoltà rispetto ad altri gruppi bancari ben patrimonializzati", osserva Elena Perini di RasBank.
In base alle dichiarazioni del management e alle prospettive indicate in occasione della presentazione dei risultati della semestrale, "non ci sembra peraltro che ci siano le premesse per ipotizzare addirittura una crisi di liquidità", afferma l'esperta di Rasbank che al momento conferma sul titolo il rating di outperform (sovraperformerà il mercato) con un target price a 25 euro.
Anche gli analisti di Intermonte, in una nota di oggi, escludono l'ipotesi rischio liquidità per Banco Popolare anche alla luce del fatto che la base depositi copre circa il 60% del fabbisogno della banca. "Discorso diverso, invece, per il costo del funding che si è evidentemente alzato per il Banco Popolare anche alla luce delle esigenze di cassa della controllata Banca Italease", aggiungono gli esperti della sim che cautamente mantengono sul titolo Banco Popolare un rating di underperform (sottoperformerà il mercato) e un target price a 16,80 euro.
Ricordiamo che solo ieri il Credit Suisse ha tagliato il target price del Banco Popolare a 20,5 da 25 euro, confermando a neutral il rating. La revisione segue una riduzione delle stime 2006-2010 di Eps di circa il 6% in seguito a dati del secondo trimestre molto deboli sia per Bpvn sia per Bpi e riflette un severo taglio delle aspettative proprio sul fronte Bpi (-34% Bpi e -3% Bpvn).
Ora il broker si aspetta un utile per azione rettificato 2007 a 1,28 euro da 1,43 euro, 2008 a 1,76 da 1,88 euro, 2009 a 2,13 da 2,26 euro e 2010 a 2,45 euro da 2,61 euro. "Le nostre nuove stime sono del 6% sotto il consenso degli analisti per il periodo 2007-2009, dell'8% sotto gli obiettivi del management che vede un Eps al 2010 a 2,85 euro per azione", si legge nella nota del Credit Suisse che vede maggior valore in altre banche italiane come Ubi, Intesa Sanpaolo e Unicredit-Capitalia (outperform) nonostante il titolo del Banco Popolare tratti a un multiplo P/E 2009 di 7,8 volte (8,6 assumendo un target di core Tier 1 ratio del 6,5%).
Francesca Gerosa