DANY1969
Forumer storico
Ti capiscoHo una notizia importante.
Anzi due.
La prima è che domani, l'azienda dove lavora attualmente mio marito depositerà al tribunale la richiesta di fallimento.
Dunque, due anni e mezzo di fatica e di sacrifici andati letteralmente nel cesso.
Ma, seconda notizia, abbiamo un'alternativa.
Non abbiamo, per fortuna, lo spettro della povertà e della miseria.
Mio marito ha ricevuto una richiesta di collaborazione. In pratica, uno studio di professionisti di Milano che ha avuto a che fare con la sua azienda, l'ha contattato e gli ha offerto di lavorare con loro.
Dopo iniziali titubanze, visto come vanno le cose, mio marito ha accettato (anche se ancora non ha dato le dimissioni dal vecchio lavoro).
Se tutto va come penso, dai primi di aprile sarà al nuovo lavoro.
A Milano.
Lui è un uomo tendenzialmente pessimista e molto poco incline agli entusiasmi, al contrario di me che, se è vero che mi lascio ferire da piccolissime cose, è vero anche che sono innamorata della vita e che gioisco facilmente per ogni cosa bella, fosse anche grande come un puntino.
So già che all'inizio lo avrò a casa corrucciato e perennemente preoccupato. Lavoro nuovo, gente nuova, desiderio di non deludere chi l'ha cercato per dargli un lavoro.
Di questi tempi essere cercati come gli è successo è una cosa miracolosa e capisco bene la tensione di chi non vuole deludere le aspettative, "anche se", io gli dico, "se ti hanno chiesto LORO di lavorare è perché hanno grande stima per te e per come lavori".
Ed invero è un uomo che lavora benissimo, un ottimo lavoratore, un grande professionista, una persona seria, colta, dedita al lavoro, profonda e accuratissima, degnissima di fiducia (e non lo dico perché è mio marito, ma perché è verissimo).
So anche che, per me, dal punto di vista pratico non cambierà NULLA.
Uscirà di casa alle 7 e rientrerà NON prima delle 21.
Sarà, come oggi, assolutamente assente in caso di necessità, di impegni dei figli, di emergenze di vario tipo.
Insomma, sarò, come sempre sola. Sola con il peso di due figli sulle spalle e sola nella gestione di tutto quanto.
Non sono spaventata per questo. Ci sono abituata.
Sono solo un po' stanca.
Ma pazienza.
La sola cosa che cambierà sarà che dormirà a casa, con me.
Ma per una famiglia cosa cambia, un'ora a casa prima di coricarsi per la notte?
Nulla, credo.
Specialmente se in quell'ora c'è anche la cena da preparare e da consumare e magari la doccia.
Tempi ridotti per me e per i bambini, come sempre.
Non è colpa sua, lo so, ne sono consapevole e cercherò di fare in modo che le mie frustrazioni non ricadano su nessun altro.
La sola cosa che spero e che mi auguro è che, passati i primi mesi di ambientamento e di pressioni varie, il suo umore si faccia rosa. Che sappia vedere la fortuna sfacciata che ha avuto con questa offerta di lavoro e che, con questa consapevolezza nel cuore, alleggerisca i suoi pensieri.
Con un marito dai lievi pensieri, tutto è più lieve.
Lo ammetto: io non ce la faccio a sopportare ancora il peso di una casa, di due figli, della MIA personale preoccupazione, delle MIE personali preoccupazioni e anche delle sue.
Visto che casa, figli, frustrazioni e preoccupazioni mie, resteranno, appunto, MIE, almeno che lui riesca a vedere il lato bello della vita, che non tinga di scuro, come in questi ultimi 4 anni, tutto quello che abbiamo attorno.
Francamente spero che lo faccia. Sarebbe un enorme alleggerimento e, forse, l'unica cosa che cambierà concretamente, in positivo per me.
Un'altra questione è la casa.
Se lui esce ogni mattina alle 7 e prende il treno e poi rientra alle 21 o alle 22 o alle 23 (non mi stupirei affatto se fosse a casa alle 22 o alle 23 4 giorni su 5), anche per lui, gli spostamenti sarebbero uno stress notevole.
Che fare?
Cercare casa nel milanese?
Sarebbe, forse, meglio.
Ma ci sono dei ma.
Innanzitutto lui non è uno che si sposta volentieri.
E poi... e poi, io sarei ancora più sola.
Tanto lui, prima delle20, COMUNQUE non sarebbe a casa, nemmeno se lavorasse a due passi.
E io non avrei nessuna rete famigliare di supporto che già scarseggia ora, ma che, comunque, qui ho e che nelle emergenze non è mai mancata.
In ogni caso mi pare di poter cautamente dire che ci sono novità positive, per me.
Appena avremo una ragionevole tranquillità sistemeremo anche il discorso "casa" che, sia rimanendo a BS, sia spostandoci, dobbiamo cambiare.
Spero di non aver annoiato.
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Ma capisco la tua frustazione e stanchezza nel dover affrontare le giornate da sola :vicini: