BCE: TASSI FERMI AL 2%, PETROLIO COMINCIA A PREOCCUPARE/ANSA
(ANSA) - ROMA, 7 apr - (di Cristina Latessa) - La Bce ha
confermato il costo del denaro al minimo storico del 2%,
rispettando le attese unanimi che non lasciavano altra
possibilità ai responsabili della politica monetaria europea,
stante la persistente debolezza della congiuntura di Eurozona.
Il caro-petrolio e una disoccupazione ai livelli di guardia in
regioni-chiave per la crescita economica quali Germania e
Francia frenano infatti la ripresa e preoccupano almeno per ora
la Bce più dei segnali di un' inflazione in aumento, a causa
soprattutto del boom del greggio e dell'aumento della massa
monetaria in circolazione.
Nel quadro di 'segnali misti' giunti dagli ultimi dati
congiunturali, il numero uno della Bce Jean Claude Trichet ha
comunque ribadito oggi che "la crescita globale è solida" e
ci sono le condizioni perché il ritmo di crescita moderata
continui, aggiungendo peraltro anche che non ci sono "segnali
chiari di un rafforzamento del trend di sviluppo". Il
caro-petrolio è considerato da Trichet una delle minacce
principali: "ha un impatto depressivo sulla crescita - ha
notato - e contemporaneamente rafforzativo sulla dinamica dei
prezzi".
Ma lo scenario sull' inflazione rimane nel complesso ancora
benigno per l' Istituto di Francoforte: "Allo stato attuale non
sussistono chiari segnali di una crescita dell' inflazione", ha
osservato infatti Trichet, sottolineando pure che l' andamento
effettivo del tasso d' inflazione è legato alle oscillazioni
del prezzo del petrolio. Secondo il numero uno della Bce,
proprio a motivo del caro-petrolio l' inflazione probabilmente
resterà sopra il 2,0% nell' arco dei prossimi mesi.
Trichet ha comunque reiterato che i rischi al rialzo dell'
inflazione rimangono e la Bce rimarrà vigile su questo fronte,
pronta ad intervenire. Sotto vigilanza ci sarà anche, ha
osservato, l' andamento dei prezzi immobiliari, schizzati in
alto negli ultimi mesi in alcuni Paesi europei. Secondo il
numero uno della Bce, tuttavia, nel complesso la situazione non
é allarmante.
Trichet si è anche soffermato sul nuovo Patto di
Stabilità, e sulla necessità di consolidarlo "per restaurarne
la credibilità". Il quadro delle finanze pubbliche dei Paesi
aderenti non fa dormire sonni tranquilli alla Bce, come ha
sottolineato Trichet: "in parecchi Paesi - ha rilevato il
numero uno dell' Istituto di Francoforte - le prospettive sono
preoccupanti, in quanto non si prevede che gli squilibri
diminuiscano, come era stato inizialmente previsto, ed in alcuni
casi anzi viene stimato un peggioramento".