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MILANO/LONDRA, 17 marzo (Reuters) - Con l'elevato deprezzamento del dollaro contro le principali valute, i partecipanti al mercato tornano a vedere possibile l'ipotesi di interventi concertati delle autorità internazionali sui mercati valutari, ma una tale decisione viene vista per lo più improbabile al momento dagli economisti.
L'euro ha toccato nelle ultime ore l'ennesimo massimo storico nei confronti del dollaro, a 1,5904 dollari, accumulando un guadagno di circa il 4% solo nelle prime due settimane di marzo.
Il dollaro è sceso fino a 95,77 yen, il minimo dal 1995, accumulando una perdita in un anno del 13%, cosicchè nella notte, a partire dal mercato asiatico, si sono rincorsi rumour di interventi da parte della Banca del Giappone.
"La nostra sensazione è che i tempi non siano maturi perchè questi [interventi] accadano e quindi ci sono basse probabilità" dice Teis Knuthsen, capo della ricerca forex a Danske Markets. "Anche se i movimenti possono sembrare eccessivi, essi non sono la causa della volatilità dei mercato delle valute e del credito. Invece i movimenti sono il risultato di turbolenze in altri mercati".
Nella notte la Fed ha sorpreso i mercati finanziari con un'imprevista limatura del tasso di sconto, portato al 3,25% dal precedente 3,50% con effetto immediato, per sostenere il mercato del credito. Facendo ricorso a uno strumento mai più utilizzato dai tempi della grande depressione del '29, la banca centrale Usa ha messo a disposizione degli istituti di credito lo sportello di sconto per un periodo di 90 giorni in luogo dei precedenti 30 giorni.
Ma i mercati hanno reagito negativamente a tali mosse poichè sembrano non credere alla loro efficacia.
Domani il Fomc al termine del meeting di politica monetaria molto probabilmente deciderà anche per un taglio del tasso dei Fed fund.
In questa situazione, il ministro delle Finanze giapponese Fukushiro Nukaga ha detto stanotte di stare osservando attentamente i movimenti del mercato valutario, in cooperazione con le autorità di Stati Uniti ed Eurpoa.
"Visto il crollo del dollaro i rischi di un intervento congiunto stanno aumentando" dicono gli strategist Forex di Ubs in una nota. "Una delle ragioni per cui il dollaro si sta indebolendo è la percezione che le autorità abbiano abbandonato il dollaro e un intervento congiunto potrebbe alleviare i timori".
Ma i più sono di idea opposta. "Le indicazioni del governo giapponese non sono chiare circa la decisione di prevenire un ulteriore apprezzamento dello yen" ha detto Matthew Strrauss, strategist sulle valute di Rbc a Toronto.
Lo stesso 'Mister yen', il ministro delle Finanze giapponese che ha condotto gli interventi valutari sullo yen negli anni 90 è dubbioso: Eisuke Sakakibara ha detto oggi che vede improbabile un intervento sullo yen fino a che esso non scenderà sotto il livello di 70 contro il dollaro.
"Il deterioramento dei fondamentali economici Usa e la rapida erosione del rendimento medio del dollaro potrebbe rendere le bance centrali riluttanti a impiegare miliardi di riserve in interventi, rischiando di vederle erose dalla speculazione" dice Ashraf Laidi di CMC Markets.
Le banche centrali in Europa, Giappone e Stati Uniti sono intervenute insieme l'ultima volta nel settembre 2000, sostenendo l'euro che era sceso fin sotto a 0,85 dollari, perdendo circa il 30% del suo valore da quando era stato lanciato nel gennaio 1999.
Dalla Bce vengono messaggi preoccupanti per il movimento dell'euro, ma nessuno riguardo gli interventi.
Oggi Klaus Liebscher, membro della Bce, in tema di valute ha detto, facendo eco ai recenti commenti di Trichet, di essere "preoccupato degli sviluppi e dell'eccessiva volatilità che dovrebbe essere impedita" ma ha aggiunto che "circa gli interventi non ci sono alcuni colloqui in vista".
"Da un punto di vista della Bce, questi sono movimenti che non sono facili da ignorare" dice Michael Klawitter di Dresdner
Kleinwort.
Dal punto di vista Usa, le autorità, presidente Bush compreso, hanno ripetuto ultimamente che restano a favore di una politica di dollaro forte.
Alle 17,30 italiane l'euro quota 1,5746/49 dollari e 152,50/54 yen. Il dollaro è a 96,75/80 yen.
MA SI ASPETTIAMO 1,99 EUROSUKA E 55 DI USDMERDYEN
L'euro ha toccato nelle ultime ore l'ennesimo massimo storico nei confronti del dollaro, a 1,5904 dollari, accumulando un guadagno di circa il 4% solo nelle prime due settimane di marzo.
Il dollaro è sceso fino a 95,77 yen, il minimo dal 1995, accumulando una perdita in un anno del 13%, cosicchè nella notte, a partire dal mercato asiatico, si sono rincorsi rumour di interventi da parte della Banca del Giappone.
"La nostra sensazione è che i tempi non siano maturi perchè questi [interventi] accadano e quindi ci sono basse probabilità" dice Teis Knuthsen, capo della ricerca forex a Danske Markets. "Anche se i movimenti possono sembrare eccessivi, essi non sono la causa della volatilità dei mercato delle valute e del credito. Invece i movimenti sono il risultato di turbolenze in altri mercati".
Nella notte la Fed ha sorpreso i mercati finanziari con un'imprevista limatura del tasso di sconto, portato al 3,25% dal precedente 3,50% con effetto immediato, per sostenere il mercato del credito. Facendo ricorso a uno strumento mai più utilizzato dai tempi della grande depressione del '29, la banca centrale Usa ha messo a disposizione degli istituti di credito lo sportello di sconto per un periodo di 90 giorni in luogo dei precedenti 30 giorni.
Ma i mercati hanno reagito negativamente a tali mosse poichè sembrano non credere alla loro efficacia.
Domani il Fomc al termine del meeting di politica monetaria molto probabilmente deciderà anche per un taglio del tasso dei Fed fund.
In questa situazione, il ministro delle Finanze giapponese Fukushiro Nukaga ha detto stanotte di stare osservando attentamente i movimenti del mercato valutario, in cooperazione con le autorità di Stati Uniti ed Eurpoa.
"Visto il crollo del dollaro i rischi di un intervento congiunto stanno aumentando" dicono gli strategist Forex di Ubs in una nota. "Una delle ragioni per cui il dollaro si sta indebolendo è la percezione che le autorità abbiano abbandonato il dollaro e un intervento congiunto potrebbe alleviare i timori".
Ma i più sono di idea opposta. "Le indicazioni del governo giapponese non sono chiare circa la decisione di prevenire un ulteriore apprezzamento dello yen" ha detto Matthew Strrauss, strategist sulle valute di Rbc a Toronto.
Lo stesso 'Mister yen', il ministro delle Finanze giapponese che ha condotto gli interventi valutari sullo yen negli anni 90 è dubbioso: Eisuke Sakakibara ha detto oggi che vede improbabile un intervento sullo yen fino a che esso non scenderà sotto il livello di 70 contro il dollaro.
"Il deterioramento dei fondamentali economici Usa e la rapida erosione del rendimento medio del dollaro potrebbe rendere le bance centrali riluttanti a impiegare miliardi di riserve in interventi, rischiando di vederle erose dalla speculazione" dice Ashraf Laidi di CMC Markets.
Le banche centrali in Europa, Giappone e Stati Uniti sono intervenute insieme l'ultima volta nel settembre 2000, sostenendo l'euro che era sceso fin sotto a 0,85 dollari, perdendo circa il 30% del suo valore da quando era stato lanciato nel gennaio 1999.
Dalla Bce vengono messaggi preoccupanti per il movimento dell'euro, ma nessuno riguardo gli interventi.
Oggi Klaus Liebscher, membro della Bce, in tema di valute ha detto, facendo eco ai recenti commenti di Trichet, di essere "preoccupato degli sviluppi e dell'eccessiva volatilità che dovrebbe essere impedita" ma ha aggiunto che "circa gli interventi non ci sono alcuni colloqui in vista".
"Da un punto di vista della Bce, questi sono movimenti che non sono facili da ignorare" dice Michael Klawitter di Dresdner
Kleinwort.
Dal punto di vista Usa, le autorità, presidente Bush compreso, hanno ripetuto ultimamente che restano a favore di una politica di dollaro forte.
Alle 17,30 italiane l'euro quota 1,5746/49 dollari e 152,50/54 yen. Il dollaro è a 96,75/80 yen.
MA SI ASPETTIAMO 1,99 EUROSUKA E 55 DI USDMERDYEN