Bund, Tbond e la grossa coda gialla......(V.M. 77 anni)

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siamo sui miei prezzi....se crollassero di botto di altri 30 pips andrei pure a cena a stomaco pieno..se no tengo...tutto per lunedì dovrebbero stornare....per lo meno a 154,30 l'euro/yen

e 117,80 Usd/yen....

se no li mortacci loro :D
 
anzi..weeekend flat...chiuso tutto..mi pentirò come al solito...+200 quasi tondi....e fankiulo ..NON AVRANNO IL MIO SCALPO :D
 
sistemi computerizzati di questo grande trader sono basati interamente sull'analisi tecnica, mentre non vengono presi in considerazione dati fondamentali o macroeconomici.

Nonostante sia relativamente sconosciuto al grande pubblico, Ed Seykota merita certamente un posto nell'olimpo dei più grandi gestori del mondo, grazie alle performances realizzate in più di vent'anni di gestione borsistica.

Seykota è stato il primo trader a operare con successo con un trading system computerizzato da lui personalmente creato; quando decise di operare in proprio, gestendo patrimoni di terzi, realizzò performance tali da rimanere nella storia dei più grandi successi borsistici. Tanto per fare un esempio, Seykota portò il conto dì un cliente, aperto con 5000 dollari nel 1972, a una performance superiore al 250.000% nell'arco di un periodo di sedici anni. Nessun altro gestore al mondo ha mai registrato risultati superiori in periodi di tempo cosi lunghi.

Seykota ha poi contribuito a formare alcuni fra i più grandi gestori oggi operanti, tra i quali Michael Marcus, del quale parleremo più avanti.

A differenza di molti altri gestori, basa gran parte della sua gestione su sistemi computerizzati, disdegnando ogni altra notizia. Oggi ha ulteriormente raffinato le sue tecniche con un profondo studio della psicologia dell'investitore, che, come dice lui stesso, "mi aiuta molto nello studio e nello sviluppo di un programma di segnali automatici",

Seykota iniziò a operare presso una brokerage house, concludendo le sue prime operazioni con risultati disastrosi; fu quello il principale motivo per cui si rivolse allo studio dei sistemi automatizzati per battere il mercato.
"Nei miei primi anni di lavoro elaborai un trading System molto efficace, che dava performance superiori in modo consistente.

All'epoca lavoravo però presso un broker e dovevo passare le informazioni ai suoi manager, i quali sovente non operavano secondo i segnali generati dal sistema. Molto spesso attendevano infatti una conferma dai prezzi di mercato, ed entravano in posizione quando era ormai troppo tardi. Pretendevano inoltre di operare costantemente per generare commissioni, cosa, questa, che avrebbe impedito di realizzare una buona performance. Quando capii che questo a loro non interessava, me ne andai".

Seykota diventò quindi un gestore professionista, riuscendo a farsi affidare piccole somme da alcuni amici e parenti. Uno di questi costituì il suo "conto modello", i cui risaltati venivano pubblicati periodicamente e servivano di controllo sulla performance ottenuta. Il conto passò in sedici anni dagli iniziali 5000 dollari a oltre 15 milioni e, come dice Seykota, "sarebbero stati molti di più se il cliente non avesse effettuato frequentemente dei prelievi".

Seykota si ispirò moltissimo con la lettura del testo classico "Reminiscences of a Stock Operator", che trattava in modo romanzato della biografia di Jessie Livingstone, una sorta di leggenda tra i gestori di Borsa. Così pure trasse insegnamenti dallo studio del sistema di incroci delle medie a cinque e venti giorni, ideato e realizzato da Richard Donchian.

Come molti inventori di sistemi di gestione, anche Seykota trovò iniziali difficoltà a seguire i suoi stessi trading System, finendo per "uscire ed entrare nel momento sbagliato, con l'assurda presunzione di essere più bravo del sistema stesso. Inutile dire che, tranne qualche caso fortuito, finivo regolarmente perdente".

I sistemi computerizzati di Seykota sono basati interamente sull'analisi tecnica, e non prendono in considerazione dati fondamentali o macroeconomici. "Sono sistemi basati sul trend following, ovvero seguono e non anticipano i movimenti dei prezzi; trovo inutile cercare di indovinare dove si dirigeranno i prezzi quando risulta molto più sémplice e meno rischioso attendere di vedere dove essi si dirigono".

In merito alla sua longevità come gestore, Seykota dichiara: "La chiave per il successo sul lungo periodo dipende molto dalle tecniche di gestione incorporate in un trading System. Esistono gestori vecchi e gestori stupidi, ma esistono pochissimi gestori vecchi e stupidi". In altre parole, se stai perdendo e vuoi sopravvivere è meglio che cambi tecnica, e in fretta. Seykota non crede che i sistemi basati sul "trend following" siano destinati a cadere.

"Tutte le tecniche di gestione sono basate su dei sistemi, siano essi su carta, su computer o semplicemente nella mente del gestore. La maggior parte di questi è trend following, come del resto la vita stessa. Tutto si muove secondo trend, mode, movimenti. E non vi sarà mai fine a questo".

'Seykota ha una spiccata avversione per l'analisi fondamentale, che anziché chiamare fundamental, definisce, con un gioco di parola, funny-metal. Le sue priorità sono quindi di ordine tecnico, e così suddivise:

· In primo luogo si deve definire la tendenza di lungo termine.
· In secondo l'attuale conformazione grafica, e in
· terzo luogo il punto giusto a cui comprare o vendere


Seykota crede nel contrary opinion, ma non opera mai controtendenza, per un suo principio. Se però crede di essere vicino a un minimo o a un massimo, riduce sensibilmente le posizioni, cercando di prevenire il rischio.

Uno degli errori più comuni, che consiglia di evitare, è quello di fissarsi su un titolo e continuare a fare operazioni sullo stesso. L'imperativo principale per un buon gestore è comunque "tagliare le perdite, tagliare le perdite, tagliare le perdite".

Ed Seykota è un Trader autodidatta che ha basato i suoi sistemi di gestione su esperienze vissute in proprio. Oggi opera seguendo regole fondamentali, che vengono inglobate nei suoi sistemi automatizzati. Lui stesso le descrive per ordine di importanza:

a) Tagliare le perdite.
b) Operare sui titoli vincenti.
e) Limitare l'esposizione su un titolo.
d) Seguire le regole senza discutere.
e) Imparare quando rompere le regole.

"Le ultime due regole sono in contraddizione, ma ci sono dei momenti in cui il mercato è a un punto tale in cui cresce in me un nervosismo così forte da obbligarmi a uscire, senza segnali di vendita, e generalmente ho ragione".
Ed Seykota riassume tutta la sua filosofia sul trading in una singola affermazione: "Ognuno ottiene quanto desidera", come a dire che chi perde desidera effettivamente perdere, è solo chi vuole veramente guadagnare riesce a uscire vincente.
 
dan24 ha scritto:
anzi..weeekend flat...chiuso tutto..mi pentirò come al solito...+200 quasi tondi....e fankiulo ..NON AVRANNO IL MIO SCALPO :D
come hai fatto a fare più 200 se vedo adesso che fa 155.20? :eek: :-?
 
leo-kondor ha scritto:
come hai fatto a fare più 200 se vedo adesso che fa 155.20? :eek: :-?

testina guarda gli orari in cui ho postato ed il grafico intraday...a quell'ora è sceso insieme all'Usd/jpy ...uno a 154,84....e l'altro a 118,10....ed anche sotto ..metti in dubbio le mie operazioni adesso?..per 200 euro di gain dichiarato....? poi una parte li avevo fatto sul primo spike e ribasso sui dati...
 
Avevo detto che il Central bank Watching è importante....

Saturday March 10, 8:03 AM
Inflation expectations key to policy: Fed
By Mark Felsenthal and Tamawa Kadoya

WASHINGTON (Reuters) - Federal Reserve officials stressed on Friday the importance of keeping close watch on inflation expectations as a way to keep inflation in check and keep track of trends in the economy.

Understanding expectations of all kinds are vital to successful conduct of monetary policy, Fed Vice Chairman Donald Kohn said at a conference on monetary policy, organized by the University of Chicago and Brandeis University.


Kohn's comments came in response to a paper suggesting central bankers place too great an emphasis on what rates of inflation markets, businesses and households plan for. Expectations are not always a good sign of inflation trends, the paper's authors said.

But Kohn disagreed. "Inflation expectations are critical: increases in expectations of inflation elevate the cost of returning to price stability," he said.

"And un-anchored expectations make it very difficult to understand where the economy is and where it is going," he added.

Richmond Fed President Jeffrey Lacker, a policy-maker who has advocated higher interest rates, said at the same conference that he believes inflation expectations may not be anchored enough to promote price stability.

Noting that market participants place some probability on core inflation remaining near current levels of 2.25 percent rather than moderating to 1.5 percent, Lacker said: "In that sense, one might question whether inflation expectations are anchored closely enough to the price stability shore."

Lacker, who dissented in the central bank's recent decisions to hold interest rates steady at 5.25 percent -- preferring a quarter-percentage point rate rise -- is no longer a voting member of the Fed's policy-setting committee.

Even so, the Fed as a whole clearly lays great store in keeping inflation expectations contained, and has cited continued stability of inflation expectations as a reason why it expects higher-than-desirable levels of core inflation to come down.

The Fed next meets March 20-21, and most observers expect the U.S. central bank to hold rates steady at least one more time to put lingering concerns about inflation to rest.

Hiring in the United States in January was roughly in line with modest expectations, government data released on Friday showed, easing some worries that had been building after stock market declines last week that the economy was weaker than previously believed.

Separately, a Reuters poll on Friday indicated that Wall Street expects the U.S. Federal Reserve to keep benchmark short-term interest rates on hold for some time but leans strongly toward the bank's next move being a rate cut.

Some of the worries about softness in the economy stem from concerns that defaults among mortgages made to borrowers with blemished credit might cause wider turbulence among lenders. Fed Governor Susan Bies said in Charlotte, N.C. on Friday that the U.S. central bank is well aware of troubles in the subprime market and has been monitoring the sector for the last several months.

Meanwhile, discussing the impact of global market integration on Fed policy at the same conference as Kohn and Lacker, Minneapolis Federal Reserve Bank President Gary Stern said the effects on long-term interest rates from Fed short-term rate hikes could be offset by financial inflows from abroad.

In addition, Fed Governor Randall Kroszner told the gathering that deregulation and financial globalization have led to competition among currencies and contributed to keeping long-term interest rates down.
 
Sistemazione nel settore mortgage che ridurranno la liquidità del settore.


Saturday March 10, 7:46 AM
Countrywide ends no down-payment lending
NEW YORK (Reuters) - Countrywide Financial Corp. , the largest U.S. mortgage lender, on Friday told its brokers to stop offering borrowers the option of no-money-down home loans, according to a document obtained by Reuters.

Loans financing 100 percent of a home's value are among those that have led to a sharp rise in delinquencies at U.S. mortgage lenders. Such mortgages below "prime" quality have resulted in losses, sales and even closures at more than two dozen mortgage lenders, analysts say.


"Please get in any deals over 95 LTV (loan-to-value) today!" Countrywide said late on Friday in an urgent e-mail to brokers. "Countrywide BC will no longer be offering any 100 LTV products as of Monday, March 12."

Countrywide joins other large lenders that will require homeowners to have at least a 5 percent stake in their homes, including Washington Mutual Inc. and General Electric Co.'s WMC Mortgage. Fremont General Corp. last month stopped making "piggyback" loans that are often used to make up 100 percent LTV loans, and last week stopped lending altogether amid pressure from regulators.

The surge in delinquencies, due to loose underwriting standards and a cooling housing market, has alarmed financial markets in part because it has happened so quickly. The bulk of delinquencies is coming from loans made last year that are as little as one month old, making 2006 perhaps the worst ever in terms of mortgage credit quality, according to analysts at UBS Securities.

Countrywide Chief Financial Officer Eric Sieracki this week said the Calabasas, California-based company will survive the downturn in subprime mortgage credit quality since it has not been forced to sell loans into a turbulent market.

Monoline lenders such as Fremont and New Century Financial Corp. , which focus on subprime mortgages rather than a broader line of lending, have to sell their loans to maintain cash flows. They are going through "a very dark time," Sieracki said at a Raymond James Financial conference in Orlando, Florida.

Countrywide is the largest subprime lender, with $38.5 billion originated in 2006, according to trade publication Inside B&C Lending. But the volume makes up less than 10 percent of the total $468.2 billion originated by Countrywide last year, Sieracki said.

The general pullback in credit to riskier borrowers will take a toll on the overall economy, economists at Goldman Sachs Group Inc. said in a research note this week.

More cautious lending could cut annual new home purchases by 200,000 units in "a relatively conservative scenario," the economists wrote. Higher defaults and foreclosures of existing loans will dump more supply on the market, they added.
 

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