Bund, Tbronx .. DAN_INTO_TRIKEKO inflation is fashion (VM18)

QuickS ha scritto:
e invece ci sono ricascato come un povero gambler e sono long over :ops:

:rolleyes: :rolleyes: :rolleyes:
io resto regolianament'
epperaltro questa inflazione USA ...
Usa: a maggio inflazione core in linea attese

L'indice dei prezzi al consumo Usa a maggio è risultato in crescita dello 0,6% rispetto al mese precedente, dopo il +0,2% di aprile. Il dato, comunicato dal Bureau of Labor Statistics (BLS) americano, risulta così poco più alto delle attese degli analisti che avevano previsto un +0,5%. Su base annua l'indice ha registrato un aumento del 4,2% rispetto al 3,9% indicato dagli analisti.
Il core rate, l'indice dei prezzi al consumo depurato delle componenti più volatili quali cibo ed energia, è salito dello 0,2%, dopo il +0,1% del mese precedente. Questo dato risulta in linea con il consensus. A livello tendenziale il core rate è aumentato del 2,3%.


certi squallori si commentano da soli
J. Sparrow
 
i can reasonably say che le vekkiette che stavano curando il roseto nei giardinetti avranno alzato un paio di volte il sopracciglio destro :-o

se lo spoore breakka il max rel intra hai trovato il porcino lunedì mattina :up:
 
il rimbalzo si sta sviluppando anche se i bancari oggi hanno fatto una certa fatica ad allinearsi al resto del mercato.
questo era quello prevedibile sul breve, ora se vorrà continuare lo capiremo dall'intermarket
 
Alcune riflessioni macro sui mercati finanziari veloci in quanto è un periodo che ho poco tempo ma giusto per verificare alcune tendenze di fondo in essere:

E' evidente che la crisi dei mercati attuali si è sviluppata in USA ed essendo gli USA la patria della valuta che è/era la valuta considerata la riserva mondiale questa crisi si è trasformata presto in una profonda crisi del dollaro.

due sono i driver che si sono succeduti negli ultimi mesi a confermare la debolezza del biglietto verde:

1)La crisi del credito derivante dai subprime che ha portato ad una forte sfiducia su tutti gli asset made in USA

2)Pressioni inflazionistiche globali derivanti dalla stessa debolezza del dollaro e dalla conseguente crescita delle materie prime sia in considerazione della forte domanda internazionale sia in considerazione delle strategie hedge a copertura della debolezza del dollaro

Nella fase attuale è evidente che i timori di una crisi del credito sono in riduzione visto il comportamento del gold delle ultime settimane che non ha confermato l'andamento degli energetici, sia visto gli spread degli asset obbligazionari high yield che hanno visti i loro spread ridursi significativamente.

Dall'altra parte però i timori inflattivi si sono di molto accresciuti come si evince dal comportamento della curva dei future sulle commodities, dal comportamento dell'obbligazionario governativo globale e dal sentiment dei consumatori nei paesi occidentali.

Ora l'hedge inflattivo si è concentrato molto sul comportamento energy nei confronti del dollaro piuttosto che su altri asset tipicamente hedge che coprono maggiormente il rischio credit (preziosi) oppure maggiormente legati alla crescita (metalli di base).

Ora in queste ultime sedute il dollaro sembrerebbe impostare un andamento maggiormente supportivo che potrebbe mettere fine ad alcuni trend attualmente in atto.

Sebbene allo stato attuale ne contro il maggiore rivale dal lato finanziario (euro) ne contro la valuta considerata il più proxy alle commodities (australiano) il dollaro non abbia esplicato particolari rotture significativo dal lato grafico il dollari index ha chiuso sopra la media mobile a 20 settimane per la prima volta da 18 mesi segnale di una forza mai mostrata prima e un suo rivale significativo, il baltic dry index, (un indice che misura la brillantezza dell'economia globale) sembra recedere dal suo trend cosa che solitamente ha portato almeno ad una forza del dollaro anche se solo di breve periodo.

Inoltre l'oil potrebbe essere nella parte finale del suo trend rialzista visto il comportamento tecnico del suo prezzo molto volatile e con frequesnti cambi di direzione cosnsitenti, la forte correlazione che l'oil ha acquisito con pressochè tutti i mercati o diretta od inversa segno che itrend di momentum sono ormai maturi e l'estremo raggiunto nel suo rapporto con le stesse azioni petrolifere e con l'oro.

Vista però la chiusura della candela settimanale vi è ancora la possibilità di un movimento rialzista fortemente speculativo magari associato ad un forte speculazioni sulle commodities agricole a seguito delle pessime condizioni atmosferiche in molti stati USA ed in Cina.

Questo porterebbe i mercati azionari ed i mercati obbligazionari ad un bottom importante, cosa che per l'obbligazionario è abbastanza frequenti che capiti in questo periodo dell'anno.

Ricapitolando:
condizioni supportive a cambiamenti macro importanti che potrebbero influenzare tutti i mercati anche in considerazione del recedere (di medio) del rischio di credito, condizioni che potrebbero portare ad un recupero de dollaro, dei bond e dei mercati azionari a spese delle commodities magari dopo un buying off finale.

però il ritmo del mercato lo dettano attualmente le commodities ed in particolare l'energy e le agricole e queste va nno seguite per capire i prossimi trend sempre che il rischio di credito non torni prepotentemente alla ribalta con peggioramento del rischio di credito complessivo.
 

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