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Forumer storico
Economia svizzera
Una crescita per cui si è lavorato molto
Alfonso Tuor

Continua la crescita dell’economia elvetica: l’anno scorso grazie ad un’espansione del 2,7% si è registrato il tasso più elevato dal 2000 a questa parte. Anche le previsioni per questo 2007 sono positive: la crescita del Pil dovrebbe aggirarsi attorno al 2%, ossia ad un livello inferiore a quello dell’anno scorso, ma comunque sufficiente per contribuire ad un ulteriore miglioramento della situazione del mercato del lavoro e per creare le premesse per un gettito fiscale che anche quest’anno dovrebbe permettere alla Confederazione di chiudere i conti in attivo. Questo scenario non verrà molto probabilmente rimesso in discussione nemmeno da alcune nuvole che si stano addensando sull’economia mondiale, ed in particolare su quella statunitense. Infatti anche prendendo in considerazione lo scenario di una caduta dell’economia statunitense in recessione, che Alan Greenspan ha cifrato in una possibilità su tre, questa avverrebbe solo alla fine dell’anno. Quindi, le ripercussioni sull’economia europea e su quella svizzera si avvertirebbero soprattutto l’anno prossimo. Comunque si impongono alcune considerazioni.
La crescita dell’economia svizzera non è solo il frutto del miglioramento della congiuntura internazionale (soprattutto della ripresa europea) e di un tasso di cambio del franco svizzero che ha indubbiamente favorito il nostro export. Essa è stata resa possibile anche dal profondo processo di ristrutturazione avvenuto in questi anni sia nel settore industriale sia in quello terziario. Gli esempi in proposito si sprecano. Basti pensare nel settore secondario alla «rinascita» dell’industria delle macchine, al risanamento di giganti sull’orlo del collasso, come ABB e Sulzer, ai successi inanellati dall’industria farmaceutica elvetica, mentre la concorrenza straniera continua ad essere in difficoltà, e soprattutto alle numerosissime storie di grande successo di migliaia di piccole aziende anche ticinesi che si sono specializzate in alcune nicchie di mercato diventandone leaders mondiali. Un processo analogo è avvenuto nel terziario e soprattutto nel settore dei servizi finanziari, che ha contribuito in modo rilevante alla crescita complessiva dell’economia elvetica nel 2006. Oggi le grandi compagnie di assicurazione elvetiche sprizzano di salute, ma, come tutti ricorderanno, all’inizio del decennio il crollo dei mercati finanziari le aveva fatto vivere una delle peggiori crisi della loro storia. Anche le banche sono cambiate in questi anni e non sorprende che ora riprendano ad accumulare utili su utili.
In questi anni dunque l’economia elvetica si è adattata rapidamente alle nuove condizioni di mercato. Questo processo ha toccato, seppure in modo meno lineare, anche il settore pubblico. Non solo le ex regie federali hanno letteralmente cambiato pelle, ma anche a livello legislativo qualcosa si è mosso. Si può dire soprattutto che la Svizzera e gli svizzeri hanno mostrato una forte capacità di reazione alla lunga stagnazione degli anni Novanta, si sono rimbaccati le maniche ed oggi cominciano a raccogliere i risultati. Ora si tratta di far «gustare» questi risultati anche a coloro che hanno pagato il prezzo di questi processi di ristrutturazione e a quei lavoratori che con la loro dedizione li hanno resi possibili.
 

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