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Piace al Festival il Papa di Moretti "Ma non mi sono ispirato a Ratzinger"
La pellicola, prima delle due italiane in concorso, accolta con risate e applausi. Folla di cronisti stranieri in conferenza stampa. Il regista Palma d'oro nega riferimenti a Benedetto XVI e a Wojtyla, poi dice: "I partiti di oggi recepiscono molto le ingerenze vaticane"
Nanni Moretti e Michel Piccoli
CANNES - Parte col piede giusto, il cinema italiano a Cannes. Questa mattina, alla proiezione della prima delle due pellicole di casa nostra in concorso - Habemus Papam di Nanni Moretti - il pubblico di critici ha reagito positivamente: molte risate durante la proiezione, e anche applausi al termine. Il regista, del resto, è uno storico beniamino, sulla Croisette: ci è venuto per la prima volta con Ecce bombo, ha trionfato vincendo la Palma d'oro con La Stanza del figlio nel 2001. E adesso, tocca alla sua commedia amara su un Pontefice riluttante. Interpretato da un grande attore che al Festival gioca in casa: Michel Piccoli.
FOTO: MORETTI SUL RED CARPET 1- STAR IN PASSERELLA 2- JANE FONDA 3 - SCARPE "STELLARI" 4
INTERATTIVO TENDENZE MODA 5 / SPECIALE TROVACINEMA 6
Nell'affollata conferenza stampa, però, molte delle curiosità dei cronisti internazionali sono politiche, oltre che cinematografiche. Visto che il film guarda molto da vicino nel cuore del potere della Santa Sede. E lui, rispetto a quanto dichiarato negli incontri coi cronisti italiani, qui appare meno diplomatico: "Trent'anni fa, i partiti politici italiani recepivano le ingerenze del Vaticano nella politica italiana con minore agitazione di oggi - grazie a Dio sono un ateo, non credente ma senza esagerazione: quello che mi interessava era far incontrare due mondi che non si incontrano mai". Poi la precisazione: "Il personaggio che interpreta Piccoli non si ispira neanche lontanamente al Papa, tantomeno a Karol Wojtyla: ho voluto raccontare il mio Vaticano con il mio Papa". E fine mattinata, Moretti "benedice" con il segno della croce l'attore francese, usando la mano sinistra.
E lui, il protagonista? Sostiene di star pensando all'addio ai set: "Ora basta, finire la mia carriera con Nanni Moretti sarebbe perfetto". E sull'urlo che il suo personaggio papale fa sentire sullo schermo, Piccoli lo commenta così: "E' un grido che vuol dire tante cose, ma soprattutto: non posso, non ce la faccio. Una cosa che capita a tutti noi quando ci troviamo di fronte ad un impegno importante che ci chiede tutta la nostra responsabilità. Un grido che comunque ho dovuto ripetere venti volte per trovare quello giusto. E che poi mi è stato anche richiesto di fare in una trattoria dove ero andato a mangiare"...". Infine, la chiosa di Moretti su Michel: "Senza di lui il film sarebbe stato più triste".
(13 maggio 2011)
La pellicola, prima delle due italiane in concorso, accolta con risate e applausi. Folla di cronisti stranieri in conferenza stampa. Il regista Palma d'oro nega riferimenti a Benedetto XVI e a Wojtyla, poi dice: "I partiti di oggi recepiscono molto le ingerenze vaticane"
Nanni Moretti e Michel Piccoli
CANNES - Parte col piede giusto, il cinema italiano a Cannes. Questa mattina, alla proiezione della prima delle due pellicole di casa nostra in concorso - Habemus Papam di Nanni Moretti - il pubblico di critici ha reagito positivamente: molte risate durante la proiezione, e anche applausi al termine. Il regista, del resto, è uno storico beniamino, sulla Croisette: ci è venuto per la prima volta con Ecce bombo, ha trionfato vincendo la Palma d'oro con La Stanza del figlio nel 2001. E adesso, tocca alla sua commedia amara su un Pontefice riluttante. Interpretato da un grande attore che al Festival gioca in casa: Michel Piccoli.
FOTO: MORETTI SUL RED CARPET 1- STAR IN PASSERELLA 2- JANE FONDA 3 - SCARPE "STELLARI" 4
INTERATTIVO TENDENZE MODA 5 / SPECIALE TROVACINEMA 6
Nell'affollata conferenza stampa, però, molte delle curiosità dei cronisti internazionali sono politiche, oltre che cinematografiche. Visto che il film guarda molto da vicino nel cuore del potere della Santa Sede. E lui, rispetto a quanto dichiarato negli incontri coi cronisti italiani, qui appare meno diplomatico: "Trent'anni fa, i partiti politici italiani recepivano le ingerenze del Vaticano nella politica italiana con minore agitazione di oggi - grazie a Dio sono un ateo, non credente ma senza esagerazione: quello che mi interessava era far incontrare due mondi che non si incontrano mai". Poi la precisazione: "Il personaggio che interpreta Piccoli non si ispira neanche lontanamente al Papa, tantomeno a Karol Wojtyla: ho voluto raccontare il mio Vaticano con il mio Papa". E fine mattinata, Moretti "benedice" con il segno della croce l'attore francese, usando la mano sinistra.
E lui, il protagonista? Sostiene di star pensando all'addio ai set: "Ora basta, finire la mia carriera con Nanni Moretti sarebbe perfetto". E sull'urlo che il suo personaggio papale fa sentire sullo schermo, Piccoli lo commenta così: "E' un grido che vuol dire tante cose, ma soprattutto: non posso, non ce la faccio. Una cosa che capita a tutti noi quando ci troviamo di fronte ad un impegno importante che ci chiede tutta la nostra responsabilità. Un grido che comunque ho dovuto ripetere venti volte per trovare quello giusto. E che poi mi è stato anche richiesto di fare in una trattoria dove ero andato a mangiare"...". Infine, la chiosa di Moretti su Michel: "Senza di lui il film sarebbe stato più triste".
(13 maggio 2011)