F.A.Q. sui BFPi
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NOTA: le seguenti indicazioni si riferiscono solo alle serie di BFPi con indicizzazione integrale ad inflazione, sono quindi escluse le serie da J01 a J13 incluse.
D 1: Gli interessi dei BFPi non sono bassi?
R: Ricordate che quelli illustrati sono rendimenti REALI, ossia al netto dell'inflazione! Cioè per esempio, se l'inflazione è al 3,5% e il rendimento reale garantito è il 1,0%, il rendimento complessivo dell'investimento è il 4,535% (se il calcolo non è chiaro vedi la domanda seguente).
D 2: Per ottenere il tasso di interesse complessivo di un investimento devo sommare il tasso di interesse reale all'inflazione?
R: No, i tassi di interesse non si sommano, bensì si compongono. Matematicamente, detto "Tr" il tasso reale, "Ti" il tasso di inflazione, "Tc" il tasso complessivo (anche detto "tasso facciale" o "nominale"), vale Tc=(1+Ti)x(1+Tr)-1. Ad esempio, se l'inflazione è il 4% e il tasso reale è il 1,3%, il tasso facciale NON vale 5,300%, ma 5,352%.
D 3: Gli interessi dei BFPi sono più bassi di quelli di titoli di stato come i BTPei.
R: E' vero, i rendimenti REALI offerti a scadenza dai BPFi sono sinora stati significatviamente inferiori a quelli reali offerti dai BTPei di pari durata, ma la differenza è che quelli dei BPFi NON risentono del rischio tassi, mentre quelli dei BTPei sì, ed espongono a perdite in conto capitale anche consistenti se si è costretti a venderli in un momento sfavorevole. Altra differenza è che i tassi di molte serie di BFPi sono crescenti nel tempo, quelli dei BTPei no, quindi per fare un confronto tra i due occorre eventualmente considerare anche il tempo trascorso dall'investimento. Infine per i BTPei occorre considerare l'entità delle commissioni di negoziazione e di custodia titoli.
D 4: Cosa si intende per "rischio tassi"?
R: Il valore nominale di un BTPei o altro titolo di stato indicizzato all'inflazione dipende in modo pesante da quanto il rendimento di quel titolo è competitivo rispetto ai tassi del mercato. Il rendimento di un BFPi invece è fisso e non risente delle fluttuazioni di mercato, quindi a differenza dei BTPei (o simili) il capitale è sempre garantito (e dopo 18 mesi frutta anche interessi).
D 5: L'inflazione è un dato "taroccato", non rispondente alla realtà dei prezzi al consumo.
R: Può darsi, ma lo è allo stesso modo per tutti gli investimenti indicizzati all'inflazione (BTPei, ecc. ecc. ), non è un problema specifico dei BFPi! Semmai si può segnalare a favore dei BFPi che essi sono indicizzati all'inflazione italiana e non a quella europea; ciò è evidentemente meglio, se uno vive in Italia.
D 6: Un BFPi ha cedole? Capitalizza gli interessi?
R: Un BFPi non produce cedole e capitalizza automaticamente gli interessi, su base bimestrale in regime di capitalizzazione semplice e annualmente in regime composto. In genere questo viene considerato un pregio in quanto non pone all'investitore il problema di come reinvestire le cedole per non deteriorare il rendimento globale dell'operazione.
D 7: Posso fare un PAC (=Piano di Accumulo del Capitale) con i BFPi?
R: Sì, è uno dei pochi PAC che sono veramente a costo ZERO. Ricorda che il taglio minimo per ogni investimento è di 250 EUR (e multipli).
D 8: Quali garanzie tutelano i BFPi?
R: I BFPi sono collocati da Poste Italiane ma emessi e garantiti dalla Cassa Depositi e Prestiti che a sua volta è partecipata dallo Stato Italiano, che presta garaniza illimitata. Hanno quindi lo stesso elevato livello di garanzia, per esempio, di un BOT o un CCT, anzi si suppone qualcosa di più in quanto titoli non scambiati in borsa.
D 9: Quanto tempo ho per investire in una serie di BFPi?
R: Dal primo all'ultimo giorno non festivo del mese in cui è uscita tale serie. Dopo esce una serie nuova e quella trascorsa non è più sottoscrivibile. I BFPi NON si possono negoziare nei giorni festivi, nemmeno online.
D 10: Una volta che ho deciso di investire in una nuova serie di BFPi, quando mi conviene sottoscriverla e perchè?
R: Per sfruttare al massimo le opportunità offerte dai BFPi,
se il proprio denaro giace su un conto o libretto remunerato (esempio: libretto postale), conviene investire in un BFPi in contanti verso "fine mese" (vedere la domanda 11 per la definizione di "fine mese).
In questo modo:
a) si continua il più possibile a prendere interessi sulla somma prima di investirla (per esempio: gli interessi del libretto postale);
b) se per caso la serie successiva (che esce al primo giorno lavorativo del mese entrante) è migliore, si può fare gratuitamente lo switch su di essa perdendo solo pochi giorni di interessi del libretto o conto di appoggio.
Nota bene: nel caso di libretto postale l'aumento della giacenza media annua sopra i 5mila EUR farebbe superare la soglia di esenzione dai bolli di stato. Il caso non si pone col conto corrente postale, a pattoche l'utente muova il denaro temporaneamente giacente verso altri conti esenti da bollo (es.: conto deposito rendimax).
D 11: Cosa si intende per "fine mese"?
R: Si intende di non superare il giorno 27 del mese se si sottoscrivono serie emesse in mesi pari "pari" (Febbraio, Aprile, Giugno, Agosto, Ottobre, Dicembre) (ad es.: I1, I3, ecc.), e il giorno 29 del mese se si sottoscrivono serie emessi n mesi "dispari" (ad es.: I2, I4, ecc.). Questo per evitare il rischio di giocarsi gli interessi del'ultimo bimestre qualora si volesse poi fare uno switch fruttifero in un mese che finisse con una Domenica (vedi domanda 9).
Esempio casuale: sottoscrivo la I14 il 30/07/2007. Decido di switchare sulla I34 di Novembre 2008; trattandosi di uno switch fruttifero e in mese dispari (vedi domanda 10), per non perdere gli interessi dell'ultimo bimestre bisognerebbe eseguire lo switch non prima del 30/11/2008 ma... il 30/11/08 è Domenica e i BFPi non si possono negoziare! Per le serie emesse in mesi pari invece meglio evitare di andare oltre il 27 del mese se si vuole tenere in conto anche la possibilità di voler switchare in un Febbraio non bisesto che finisca con Domenica (esempio: la I49 del 28/02/2010).
Nota bene: le date appena indicate (il 27 o il 29 del mese) sono da intendersi come limite massimo consigliato, tuttavia va detto che per prudenza ognuno è libero di anticipare di qualche giorno l'investimento, in modo da non trovarsi poi in futuro forzato a dover riscattare/switchare il buono in un singolo specifico giorno, in cui magari si potrebbe non riuscire ad eseguire l'operazione a causa di qualche impedimento imprevisto.
D 12: Dove posso trovare l'indice FOI su cui si basa il calcolo dell'inflazione italiana usata dai BFPi?
R: Sul sito Istat, a questo link:
Indice dei prezzi per le rivalutazioni monetarie
D 13: Supponiamo che l'inflazione stia scendendo, mi conviene ancora comprare dei BFPi?
R: Dipende dallo scopo per cui si vuole investire nei BFPi. Non cambia nulla per chi investe nei BFPi a scopo di previdenza integrativa, o per parcheggiare dei soldi al sicuro per un periodo medio-lungo: la garanzia che il denaro non perderà il proprio potere d'acquisto c'è ancora e anzi se l'inflazione per un po' scende, si avvicina ulteriormente la soglia temporale oltre cui ci si guadagna rispetto all'inflazione. Eppoi tale garanzia applicata ad un periodo di tempo lungo è impagabile. Infatti, quando si parla di periodi medio lunghi non bisogna guardare solo al valore assoluto del rendimento di un titolo, ma anche a come questo valore si raffronta con il costo della vita. In questo senso i BFPi sono una eccellente garanzia, forse il miglior strumento in assoluto sotto questo aspetto, in quanto non presentano (come invece accade ad esempio con i BTPei) il problema di come reinvestire le cedole senza peggiorare le performance dell'investimento iniziale.
Esempio: supponiamo che si stiano abbassando i tassi di mercato; potrebbe sembrare una buona mossa comprare un BTP di dieci anni che rende magari il 4-5%. Ma che succede se l'inflazione imprevedbilmente andrà al 6-7%? (non è impossibile, capitato varie volte nel passato!) Il nostro BTP avrebbe un rendimento reale negativo, le sue quotazioni presumibilmente crollerebbero ben al di sotto del valore di acquisto costringendoci a vincolarci fino a scadenza o a venderlo con grande rimessa economica. Con il BFPi invece si starebbe in una "botte di ferro".
D 14: In posta mi consigliano sempre dei "bidoni", possibile che questi BFPi siano un buon prodotto?
R: Le poste nascono storicamente come un luogo di difesa del risparmio. Negli ultimi anni anche loro purtroppo sono state inquinate da prodotti spazzatura come dettato dalla moda imperante (che si è visto dove ci ha portato...
), tuttavia ancora oggi si trovano (rari) prodotti come questi BFPi che sono la vera essenza del risparmio, semplici, a zero costi, aperti a tutti, anche a chi ha pochi soldi. Tra l'altro sono consigliati anche dal Prof. Beppe Scienza (
www.beppescienza.it).
D 15: Dato che si può investire in BFPi partendo dal semplice libretto postale, si possono sottoscrivere BFPi anche in filiali diverse da quella che ha emesso il libretto?
R: Sì. Comunque è sempre consigliato prendere un appuntamento con la filiale prima di recarvicisi per sottoscrivere i BFPi.
D 16: Il calcolatore online presente sul sito delle Poste mi restituisce rendimenti molto bassi o molto strani!
R: Purtroppo tale calcolatore è attendibile solo per operazioni simulate nel passato o al massimo nel mese corrente. Per simulare il futuro esso restituisce valori totalmente inattendibili, come del resto è ovvio non essendo possibile prevedere l'andamento futuro dell'inflazione.
D 17: Che cosa intendi per "switch" tra serie di BFPi?
R: Per "switch" intendo il concambio alla pari tra due serie di BFPi; ossia si chiede il rimborso di una vecchia serie di BFPi per reinvestire quel denaro - interessi inclusi - in una nuova serie. E' un'operazione che si può fare illimitatamente e gratuitamente, è chiaro che bisogna valutare se conviene o no, tenendo conto che ovviamente si dovranno affrontare altri 18 mesi a interessi non corrisposti in caso di riscatto.
Nota 1: dato che l'investimento in BFPi è possibile solo a multipli di 250 EUR, è consigliabile integrare gli interessi della serie riscattata con un ulteriore piccolo investimento in contanti per raggiungere i 250 EUR superiori; in questo modo si è sicuri di reinvestire completamente gli interessi maturati.
Nota 2: il termine "switch" è di mio conio... non recatevi in posta a parlare di "switch" altrimenti non vi capiranno... (a meno che non abbiano già letto queste FAQ!)
D 18: Una volta che ho deciso di fare lo switch su una nuova serie di BFPi, quando mi conviene fare l'operazione e perchè?
R: Per evitare di sprecare interessi che si possono avere gratis, occorre sfruttare il libretto postale ordinario (o conti remunerati nel caso del conto corrente) come parcheggio temporaneo, riscattare la vecchia serie il prima possibile nel mese in corso, e reinvestire sulla nuova serie verso fine mese. Bisogna però stare attenti a non sbagliare i tempi. Prima di tutto bisogna distinguere se la serie vecchia è già fruttifera (ossia se sono passati più di 18 mesi dalla sua sottoscrizione). Se è già fruttifera, bisogna anche distinguere se lo switch avverrebbe dopo un numero di mesi pari o dispari rispetto a quello di sottoscrizione (ricordate che i BFPi maturano interessi su base bimestrale).
Se la serie vecchia è ancora infruttifera o "dispari" rispetto a quella su cui si vuole switchare, allora conviene operare riscattando la serie vecchia appena possibile a inizio mese, ed investendo nella serie nuova il più possibile verso fine mese; in questo modo per molti giorni si capitalizzano gli interessi del libretto postale (o di altro, se si ha il conto BancoPosta e si bonificano temporanemanete altrove i soldi).
Se invece la serie vecchia è già fruttifera e "pari" rispetto a quella su cui si vuole switchare, bisogna stare ben attenti a non riscattarla prima dello stesso giorno del mese in cui fu sottoscritta; poi come al solito si sottoscrive la serie nuova a fine mese.
Esempi:
- serie I8 presa il 10/09/2006: il riscatto deve avvenire non prima del 10/05/2009 (altrimenti mi gioco gli interessi dell'ultimo bimestre!); poi sottoscrivo la I40 verso fine mese;
- serie I9: lo switch su I40 puoi farlo quando ti pare in quanto le serie sono "dispari" tra loro, ERGO conviene farlo riscattando appena possibile a inizio mese, ed investire verso fine mese;
- serie I36: lo switch su I40 puoi farlo quando ti pare in quanto la I36 è ancora infruttifera, ERGO conviene riscattare appena possibile a inizio mese, ed investire verso fine mese.
Nota 1: per la definizione di "fine mese", vedere la apposita FAQ num. 11.
Nota 2: con alcune serie fruttifere e "pari" rispetto al mese di switch, ma aventi rendimenti molto bassi, puo' capitare che l'interesse base del libretto postale a valere tra il giorno di rimborso e il giorno di sottoscrizione sia più conveniente rispetto al rendimento del'ultimo bimestre della serie iniziale; in questo caso è chiaro che bisogna ragionare in termini diversi. Vedi un esempio
qui.
D 19: Come avviene nel dettaglio lo switch?
R: Se si opera con il libretto postale, ci si reca aad un QUALUNQUE ufficio postale, ti fanno firmare un modulo per il rimborso anticipato del buono (3 firme) e i soldi tornarno sul libretto postale con valuta istantanea, quindi ricominciano immediatamente a fruttare gli interessi del libretto. In questa occasione normalmente si prende appuntamento verso "fine mese" (vedi domanda 11) per la sottoscrizione del nuovo buono (4 firme). Si può anche fare tutto con una sola visita in posta (se vi conviene, ossia se si è già verso fine mese). Se invece si opera tramite un conto corrente delle Poste con accesso online, potete fare tutto comodamente da casa in pochi minuti.
D 20: Può convenire fare uno switch su una serie nuova anche se non sono passati 18 mesi dalla sottoscrizione della serie che si vorrebbe riscattare?
R: In fase di deflazione (=inflazione negativa) è abbastanza facile che lo switch convenga, se la nuova serie è migliore di quella che si possiede.
In fase di inflazione positiva è invece più difficile, ma se la nuova serie è molto migliore di quella precedente, può essere che lo switch convenga. Parlando in generale - tanto per dare un'idea e non una regola - in base alle serie sinora uscite, in fase di inflazione positiva è improbabile che convenga switchare se sono passati più di 6-7 mesi dalla sottoscrizione della serie che si vorrebbe riscattare; in fase di deflazione si può arrivare invece anche a 12-14 mesi. In ogni caso con il mio foglio di calcolo si può fare una simulazione per vedere cosa risulta matematicamente.
D 21: Come devo usare la tua tabella se desidero simulare lo switch di una serie che non ha ancora compiuto 18 mesi?
R: Domanda obsoleta; infatti dalla versione 2.5 in poi, ho automatizzato il mio foglio di calcolo.
D 22: Puoi fare degli esempi di switches?
R: Vedi alcuni dei posts di questo thread, per esempio i
#7 e
#8.
D 23: Il fatto che le serie siano pari o dispari ha influenza sullo switch?
R: Sì: dato che gli interessi dei BFPi maturano su base BIMESTRALE, è evidente che lo switch ha maggiore convenienza farlo tra serie entrambe emesse in mesi pari o entrambe emesse in mesi dispari. Le serie emesse in mesi pari (Febbraio, Aprile, Giugno, Agosto, Ottobre, Dicembre) capitalizzano nei mesi pari e viceversa. Ad esempio: se ho la I9 e voglio fare lo switch nella I34, "perdo" un mese di interessi perchè la I9 capitalizza nei mesi pari. Magari a conti fatti l'operazione risulta comunque conveniente, ma parte comunque con questo handicap.
D 24: Ha importanza il giorno del mese in cui faccio lo switch?
R: Sì, se sei nel mese in cui la tua serie capitalizza gli interessi bimestrali! In questo caso devi stare attento a riscattarla dopo lo stesso giorno del mese in cui la investisti. Esempio: se tu sottoscrivesti la serie I9 il 18 Ottobre 2006, allora l'eventuale switch nella nuova serie dispari (esempi I29; I35, ecc.) devi stare attento a farlo dal giorno 18 del mese (incluso) in poi, altrimenti ti perdi due interi mesi di interessi! Il
calcolatore online delle poste in questi casi può essere d'aiuto per verificare quanto appena detto, purchè la data di riscatto cada nel mese in corso. vedere comunque il caso particolare illustrato in Nota 2 della risposta #18.
D 25: Fino a quale livello massimo di inflazione media annua mi protegge un BFPi portato a scadenza?
R: Fino a quando il rendimento NETTO complessivo a scadenza del Buono supera l'inflazione accumulata in quei 10 anni. Per verificare ciò in pratica conviene usare la tabella di Beppe Scienza "buoni-fruttiferi-ord-e-inflaz.xls", che trovate in allegato a questo post. Una volta inseriti i dati della serie BFPi, basta modificare gradualmente il valore dell'inflazione (cella C5) fino a che il tasso netto a scadenza (cella G21) non scende sotto a C5.
Ho dimostrato
qui che quando il rendimento reale lordo complessivo cumulato dal buono supera il 14,29% (se la tassazione è il 12,50%), allora la protezione del buono diviene INFINITA. Tali serie io le definisco "ipercritiche". Alcuni esempi sono la J19, J27, J28.
D 26: Da quale anno in poi posso ritenere il rendimento netto di un BFPi superiore ad una mia ipotesi di inflazione media annua?
R: Usare la tabella di Beppe Scienza "buoni-fruttiferi-ord-e-inflaz.xls", che trovate in allegato a questo post. Una volta inseriti i dati della serie BFPi, inserite in C5 il valore dell'inflazione media annua da voi ipotizzato, e controllate da quale anno il rendimento netto (ossia quale riga della colonna G, se esiste) supera C5.
D 27: Convengono di più i BFPi o i BFP ordinari ventennali? (qui definiti BFPo)
R: Confrontare uno strumento di investimento a 10 anni a tasso variabile con uno a tasso step-up ventennale non è del tutto proprio. Tuttavia si tratta di investimenti entrambi a lungo termine per cui si può cercare di vedere un confronto alla fine dei primi 10 anni, ossia quando scadono i BFPi.
Siccome il rendimento complessivo dei BFPi dipende dal valore che avrà l'inflazione, diciamo che è possibile chiedersi sotto a quale valore di inflazione annua media su 10 anni un BFPi di una data serie renderà meno della corrispondente serie B di quello stesso mese. Usare la tabella di Beppe Scienza "buoni-fruttiferi-ord-e-inflaz.xls", che trovate in allegato a questo post.
Una volta inseriti i dati della serie BFPi e della corrispondente serie BFPo, puoi vedere qual è l'inflazione di break-even, ovvero quel valore di inflazione media annua sotto al quale la convenienza dei BFPi a scadenza scende sotto a quella del BFPo dopo 10 anni. Per esempio con i dati di agosto 2008 si vede che tale break-even è a meno del 2% di inflazione media. La conclusione è ovviamente soggettiva: ad Agosto 2008 un utente che avesse scommesso su un'inflazione media annua sui successivi 10 anni superiore al 2%, avrebbe fatto bene a sottoscrivere i BFPi.
Con il mio foglio di calcolo dalla versione 2.15 (ma non nelle versioni 3.x) è possibile simulare uno switch BFPo -> BFPi
.
D 28: Se siamo in un periodo di inflazione in discesa, quanto incide sul rendimento il fatto che le nuove serie di BFPi sono basate su un indice FOI via via più basso?
R: Avere un indice FOI di partenza più basso è un vantaggio in quanto la remunerazione della serie si basa anche sul rapporto tra FOI al rimborso e FOI iniziale. Facendo qualche esempio si vede che tale vantaggio è facilmente recuperabile dalle vecchie serie se esse hanno tassi di rendimento nominali neanche tanto migliori. In altre parole, un vantaggio di tassi significativo recupera facilmente uno svantaggio di FOI iniziale. Vedere
qui per un esempio dettagliato. Vedere
qui invece per un esempio in cui una serie emessa con un basso FOI di riferimento (per via di un periodo deflattivo) batte una serie più anziana avente un FOI di riferimento più alto, nonostante i maggiori rendimenti reali facciali. In ogni caso con il mio foglio di calcolo si possono fare le opportune simulazioni.
D 29: Quali sono stati nel passato i valori di inflazione italiana valutati su una media di dieci anni?
R: Premesso che i dati del passato non sono indicativi del futuro, analizzando i dati ISTAT visibili sul relativo sito si possono trarre le seguenti conclusioni circa l'inflazione media nei seguenti decenni:
dal: al: inflazione media:
1980 1990 8,77%
1981 1991 7,67%
1982 1992 6,60%
1983 1993 5,89%
1984 1994 5,37%
1985 1995 5,29%
1986 1996 5,21%
1987 1997 4,84%
1988 1998 4,31%
1989 1999 4,04%
1990 2000 3,69%
1991 2001 3,32%
1992 2002 3,02%
1993 2003 2,85%
1994 2004 2,66%
1995 2005 2,29%
1996 2006 2,10%
1997 2007 2,10%
1998 2008 2,24%
1999 2009 2,14%
2000 2010 2,05%
2001 2011 2,05%
Come si vede, negli ultimi anni l'inflazione media decennale ha viaggiato sui 2,05%-3,70% annuo. I dati mostrano però anche che nel passato non remoto si sono avute fiammate inflattive persistenti al punto tale da influire pesantemente sulle medie decennali. E' significativo notare che anche in queste condizioni estreme, gran parte dei BFPi riuscirebbero a proteggere i risparmiatori! Infatti, per esempio, la I39 protegge a scadenza sino ad un'inflazione del 7,87%; la I38 fino al 9,78%, ecc., per non parlare delle serie ipercritiche.
D 30: A cosa serve e come si usa il tuo foglio di calcolo? (reperibile qui).
R: Serve per valutare la convenienza di uno switch tra diverse serie. Leggere la prima scheda (chiamata "Istruzioni") all'interno del foglio.
D 31: posso sottoscrivere dei BFPi a partire da un libretto per minori?
R: No, occorre un libretto o un conto corrente postale intestato ad un maggiorenne.
D 32: ho un libretto (o un conto corrente postale) cointestato a me e a mia moglie; posso comprare dei BFPi intestati solo a me oppure solo a mia moglie?
R: No, puoi fare solo BFPi con la medesima cointestazione del libretto/conto di partenza. Però per ottenere quanto richiesto basta aprire altri 2 libretti postali ordinari (o conti correnti) monointestati, su cui spostare il denaro, per poi da lì sottoscrivere i rispettivi BFPi monointestati.
D 33: come giudichi la serie uscita questo mese?
R: ogni mese (tempo permettendo) faccio uscire una mia recensione illustrativa delle principali caratteristiche della serie, dalla I39 in poi. Ecco le recensioni già uscite:
I39;
I40;
I41;
I42; I43;
I44;
I45; I46; (poi c'è stata una lunga pausa dovuta allo schifo che facevano le serie successive);
J17;
J19;
J20;
J21
D 34: posso sottoscrivere una serie di BFPi dematerializzati in un ufficio postale diverso da quello che ha emesso il libretto postale?
R: Sì
D 35: posso farmi rimborsare sul libretto una serie di BFPi dematerializzati (di pari intestazione) in un ufficio postale diverso da quello in cui sottoscrissi tale serie?
R: Sì. L'unica cosa che non si può fare in tempo reale sono prelievi in contanti dal libretto (oltre i 2500 EUR) in un ufficio diverso da quello che l'ha emesso. Per fare quello serve almeno un giorno lavorativo per far effettuare agli uffici postali (via fax) un confronto della firma con lo specimen conservato nell'ufficio che rilasciò inizialmente il libretto.
D 36: i buoni di una data serie mensile possono andare "esauriti" e quindi diventare non più sottoscrivibili?
R: In teoria sarebbe eccezionalmente possibile, ma in pratica non è mai successo, nè lo si ritiene probabile. In base all'art.2 del foglio informativo, i BFPi sono emessi da CCDDPP a "rubinetto" e pertanto ogni richiesta di sottoscrizione eseguita entro il mese di riferimento viene normalmente soddisfatta. Piuttosto, pare sia
capitato che qualche impiegato postale (evidentemente in malafede) dichiarasse che i BFPi di quel mese erano "finiti", probabilmente allo scopo di tentare di piazzare altri prodotti per via di conflitti di interesse.
D 37: se durante la vita di una serie BFPi l'inflazione prima sale poi scende ovvero ha altri comportamenti non lineari, questo che influenza ha sul rendimento del BFPi?
R: Nessuna. Il rendimento del BFPi dipende solo dal rapporto tra indice FOI ex-tabacchi finale e FOI ex-tabacchi iniziale (entrambi anticipati di 3 mesi). Quel che è accaduto tra questi due estremi temporali non ha influenza alcuna.
D 38: i BFPi si possono sottoscrivere a tagli di 250 EUR e multipli. Si possono anche rimborsare parzialmente?
R: Sì, sempre a tagli di 250 EUR e multipli, a cui si sommano gli eventuali interessi dovuti, riproporzionati alla cifra rimborsata.
D 39: vorrei gestire i BFPi tramite conto corrente postale BancoPostaClick. Cosa devo sapere?
-> l'orario di operatività online sui BFP è dalle 08 alle 21 dei giorni feriali tra lun e sabato (inclusi); tuttavia per prevenire rari potenziali malfunzionamenti del sito è suggeribile non operare dopo le h20.
-> in un medesimo giorno si possono rimborsare tutti i BFP che si vogliono, ma si può sottoscrivere UN solo BFP per categoria (ossia per esempio un solo BFPi; un solo BFPo, ecc. ecc.
-> stante i tagli multipli di sottoscrizione, si può sottoscrivere in un sol colpo qualunque importo di BFP (entro ovviamente il limite di 1MEUR prescritto dal regolamento dei BFP)
-> si possono sottoscrivere e rimborsare solo buoni dematerializzati.
-> se per caso la connessione internet è impraticabile, si può telefonare all'help desk BPClick per disporre telefonicamente le operazioni di rimborso e/o sottoscrizione BFP, senza commissioni; oppure si può andare all'ufficio postale (negli orari di apertura) per disporre allo sportello le operazioni di rimborso e/o sottoscrizione BFP, senza commissioni.
-> anche per la sottoscrizione e rimborso di BFP occorre la procedura di generazione codici mediante postamat+PIN+lettore banco posta.
-> quando si compravendono i BFP online, il conto NON fornisce il file PDF del contratto di collocamente ma solo una immagine a schermo (che se stampata a volte esce un po' sbiadita). Inoltre il contratto di compravendita buoni fornito dal Click risulta NON compilato, nè firmato, nè timbrato (a differenza di quello che rilasciano allo sportello postale). In ogni caso la ricevuta online: riproduce fedelmente la ricevuta cartacea; non ha i campi per la compilazione manuale compilati; ha tutti gli estremi necessari stampati in fondo a mò di bollo dell'ufficio postale (compresa la serie sottoscritta); non è disponibile su file, ma volendo è possibile catturare l'iimmagine che appare sullo schermo del pc. A tal fine si può utilizzare ad esempio ZSCREEN è un software opensource e quindi di libero uso per tutti. (La ricevuta di acquisto/vendita la si trova nelle "operazioni online"). Comunque un utente del FOL ha scritto alla CDDPP, e gli hanno risposto che la mancanza di timbri fisici sulla ricevuta online non comporta alcun vulnus in merito alla tutela dei diritti dell'investitore.