Campari (CPR) Campari

Inchiesta sul gruppo Campari, l’accusa: evasione fiscale da un miliardo. Due indagati​

Al centro degli accertamenti c’è la holding lussemburghese Lagfin: si sospetta il mancato versamento della cosiddetta exit tax, legata a un’operazione di fusione transfrontaliera. L’azienda respinge gli addebiti​

I controlli​

La segnalazione all’Agenzia delle entrate da parte della Guardia di finanza è stata inviata una settimana fa, all’esito di un’attività di verifica fiscale su Lagfin Italian Branch, la filiale italiana della holding lussemburghese del gruppo Campari. Al momento, tra legali rappresentanti e responsabili, ci sono due indagati.

Da quanto si è saputo, al centro della vicenda, che è simile al caso Exor (pagò oltre 700 milioni al fisco), ci sarebbe una questione di un mancato versamento della cosiddetta "exit tax" legata a un'operazione di fusione transfrontaliera tra Alicros, la precedente holding del gruppo fondato nel 1860, e Lagfin con sede in Lussemburgo - che controlla il 51,3% delle azioni e il 38,8% dei diritti di voto della olandese Davide Campari Milano NV - alla quale è stata, tra l'altro, affiancata la filiale italiana, con sede nel capoluogo lombardo, per mantenere una "stabile organizzazione" nel nostro Paese.



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e l'azione innocente, sprofonda
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Campari in rosso a Piazza Affari (-2,8%) in attesa dei conti del semestre: cosa si aspettano gli analisti​

di Emanuele Bonora

Le azioni Campari scendono in borsa in vista della semestrale che sarà pubblicata il 30 luglio 2024. Le stime degli analisti indicano vendite in calo in Europa e stabilità negli Stati Uniti​


Campari si tinge di rosso anche in borsa, in attesa dei conti del semestre in calendario per il 30 luglio 2024. Le azioni hanno chiuso in negativo del -2,8%, mandandolo il titolo tra i peggiori del del listino principale. Gli analisti di Banca Akros prevedono un calo delle vendite in Europa per il secondo trimestre del 2024, a causa anche delle condizioni climatiche sfavorevoli dei mesi primaverili. La conseguenza più immediata dovrebbe essere stata una «bassa crescita» dei consumi, che peserà sui risultati complessivi del gruppo.

Le previsioni degli analisti su Campari

Sull’altro piatto della bilancia, ci sarebbe, però, l’andamento positivo del marchio di cognac Courvoisier e le vendite negli Stati Uniti, che dovrebbero aver continuato a sorridere a Campari.

Gli analisti stimano, quindi, che la crescita delle vendite organiche di Campari nel secondo trimestre 2024 sarà del 5%, mentre guardando al primo semestre il dato si dovrebbe attestare al +2,8%, con i margini in leggero calo. Anche Citi si mantiene prudente. Stima una crescita organica delle vendite nel secondo trimestre del +7% con una crescita organica piatta dell'ebit. Tuttavia, notano gli analisti, «se finalmente arriverà l'estate in Europa, e dato il favorevole andamento turistico, la crescita organica delle vendite e dei margini nel secondo semestre (grazie al mix di categoria) potrebbe essere soggetta a revisioni al rialzo». (riproduzione riservata)
Orario di pubblicazione: 29/07/2024 11:28

 
azz che candela ... fortunatamente sono usciti i dati e il tito si è leggermante ripreso
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Il produttore di alcolici ha chiuso i primi sei mesi del 2024 con il segno più, registrando una crescita organica del 3,8% nelle vendite nette, pari a 1,523 miliardi di euro e un utile netto rettificato di 239 milioni di euro, in aumento dell’2,2%.

In particolare, i ricavi sono stati trainati dalle vendite degli aperitivi, grazie ai marchi Campari e Aperol che hanno mostrato una notevole forza nelle Americhe e anche in Germania. Tuttavia, il resto della regione Emea ha subito un rallentamento a causa delle condizioni meteorologiche sfavorevoli.

Tra gennaio e giugno, l’ebit rettificato è aumentato del 2,1% arrivando a 360 milioni di euro, sebbene il margine operativo abbia registrato un impatto negativo di 40 punti base rispetto al primo semestre 2023, principalmente a causa del mix sul margine lordo derivante dalla rapida crescita di Espolòn e dalle condizioni meteo avverse nella regione Emea, che hanno penalizzato gli aperitivi ad alta marginalità.

Contemporaneamente, l'ebitda rettificato ha segnato un incremento del 3,5%, attestandosi a 418,8 milioni di euro con un margine del 27,5%.

Per quanto riguarda l'indebitamento finanziario netto, il rapporto rispetto all'ebitda rettificato è ora pari a 3,5 volte, includendo earn-out e put option per un totale di 333,6 milioni di euro e incorporando il primo consolidamento di Courvoisier.
 
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Il produttore di alcolici ha chiuso i primi sei mesi del 2024 con il segno più, registrando una crescita organica del 3,8% nelle vendite nette, pari a 1,523 miliardi di euro e un utile netto rettificato di 239 milioni di euro, in aumento dell’2,2%.

In particolare, i ricavi sono stati trainati dalle vendite degli aperitivi, grazie ai marchi Campari e Aperol che hanno mostrato una notevole forza nelle Americhe e anche in Germania. Tuttavia, il resto della regione Emea ha subito un rallentamento a causa delle condizioni meteorologiche sfavorevoli.

Tra gennaio e giugno, l’ebit rettificato è aumentato del 2,1% arrivando a 360 milioni di euro, sebbene il margine operativo abbia registrato un impatto negativo di 40 punti base rispetto al primo semestre 2023, principalmente a causa del mix sul margine lordo derivante dalla rapida crescita di Espolòn e dalle condizioni meteo avverse nella regione Emea, che hanno penalizzato gli aperitivi ad alta marginalità.

Contemporaneamente, l'ebitda rettificato ha segnato un incremento del 3,5%, attestandosi a 418,8 milioni di euro con un margine del 27,5%.

Per quanto riguarda l'indebitamento finanziario netto, il rapporto rispetto all'ebitda rettificato è ora pari a 3,5 volte, includendo earn-out e put option per un totale di 333,6 milioni di euro e incorporando il primo consolidamento di Courvoisier.
 

Campari, si dimette il CEO​

ampari ha annunciato le dimissioni di Matteo Fantacchiotti dal ruolo di Chief Executive Officer (CEO) e membro del consiglio di amministrazione, con effetto immediato, per motivi personali. Alla data delle dimissioni l'amministratore delegato detiene 2.988 azioni della società.

In seguito a questa decisione, il CdA ha nominato Paolo Marchesini e Fabio Di Fede come interim co-CEO e membri esecutivi di un comitato per la transizione della leadership che sarà presieduto da Bob Kunze-Concewitz (amministratore non esecutivo).
 
Solo ieri Campari aveva annunciato il perfezionamento dell’acquisizione da Odc (BidCo) Limited di una partecipazione di minoranza pari al 14,6% in Capevin Holdings Proprietary Limited, holding sudafricana che detiene indirettamente, in particolare, il 100% di CVH Spirits Limited, società scozzese attiva nella produzione e nella commercializzazione di noti brand di whisky single malt.
 

Campari, rivoluzione al vertice: il CEO Fantacchiotti si dimette dopo appena 5 mesi​

Cambio di poltrone al vertice di Campari che a sorpresa annuncia le dimissioni del CEO Matteo Fantacchiotti “per motivi personali”. Pochi giorni fa una sua dichiarazione aveva innescato vendite sul titolo. Il servizio di Elisa Piazza

 

Campari, Lagfin investirà altri 100 milioni in azioni: “Prezzo attuale non reale”​


Campari, Lagfin acquisterà 100 milioni di euro di azioni per confermare supporto​

 
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La Cina colpisce le importazioni di brandy dall'UE​

Mossa anti-dumping temporanea



Pubblicato il 08/10/2024
Ultima modifica il 08/10/2024 alle ore 10:20TELEBORSA

La Cina ha imposto misure anti-dumping temporanee sulle importazioni di brandy dall'Unione Europea, colpendo marchi da Hennessy a Remy Martin, in risposta a quanto deciso dal blocco dei 27 Stati che ha votato per le tariffe sui veicoli elettrici (EV) di fabbricazione cinese.

A partire dall'11 ottobre, si legge nel comunicato del ministero del Commercio cinese, gli importatori dovranno fornire alle dogane cinesi quello che il ministero ha definito un deposito cauzionale corrispondente alle importazioni di brandy che arrivano dalla Ue.

La Francia è vista come il bersaglio dell'indagine di Pechino sul brandy a causa del suo sostegno alle tariffe sui veicoli elettrici di fabbricazione cinese. Ha inoltre rappresentato il 99% delle importazioni di brandy dalla Cina, lo scorso anno, con spedizioni di brandy francese che hanno raggiunto 1,7 miliardi di dollari.

Hennessy e Remy Martin sono stati tra i marchi più colpiti, con gli importatori che hanno dovuto pagare depositi cauzionali rispettivamente del 39% e del 38,1%.

Repentina la reazione dei titoli quotati sulla piazza di Parigi: le azioni Pernod Ricard scivolano di oltre 4 punti percentuali, mentre Remy Cointreau perde il 5%. Giù del 4,8% LVMH, proprietario di Hennessy.
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e se loro scendono ... anche campari segue

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