Draghi ammette: "non vediamo ancora effetti su economia reale"
di: WSI Pubblicato il 25 gennaio 2013| Ora 11:04
Stampa Invia
Commenta (4)
Il banchiere fiorentino chiede ai governi di continuare ancora nella strada delle riforme strutturali per aumentare la competitività. Ma sebbene il 2012 sia stato l'anno di rilancio dell'euro, non si può dare ancora un giudizio finale. Logico: banche piene di soldi che non prestano soldi.
Ingrandisci la foto
Mario Draghi, presidente della Bce, parla nel corso di un'intervista rilasciata alla Cnbc.
DAVOS (WSI) - "L'evento più significativo del 2012 è stato sicuramente il
rilancio dell'euro". Così Mario Draghi ha risposto a un'intervista di Cnbc, parlando da Davos, dove si sta svolgendo il
World economic forum.
Il numero uno della Bce ha parlato di "progressi straordinari dei governi, sia riguardo al consolidamento dei conti pubblici che in tema di riforme strutturali", ricordando quanto fatto dalla Banca centrale europea, "che in un anno ha tagliato i tassi per tre volte (ogni volta dello 0,25%), ha cambiato le regole sui collaterali, e ha iniettato 1.000 miliardi di euro di liquidità con due operazioni LTRO". Per non parlare dell'operazione OMT, che ha eliminato "i rischi di coda dall'Eurozona", e che rimarrà fino a quando permarranno i rischi.
Tuttavia, nonostante ci sia stato "un contagio positivo sui
mercati finanziari, non ci sono ancora risultati sull'economia reale", ed è qui che bisogna agire. In definitiva, in un contesto in cui le banche continuano a tenere ancora chiusi i rubinetti del credito, non si può dare ancora "un giudizio finale".