Obbligazioni indicizzate inflazione Carcabar: Btp, Etf, Bond, commenti liberi sugli investimenti (12 lettori)

tommy68

Banned
Chiuso il lap sul 2040.. peccato..non aver seguito fino in fondo..
a me poi piace stare dentro..:D
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il carcarlo

only etf
Chiuso il lap sul 2040.. peccato..non aver seguito fino in fondo..
a me poi piace stare dentro..:D
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a tutti piace stare dentro......;)
sono entrato ieri aspettando il LTRO......

compra sulle voci e vendi a fatti compiuti...

stavolta spero di salire prima e dopo i fatti compiuti...

cmq il trend e' sempre positivo...;)
 

il carcarlo

only etf
Economia
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Giu' stime Pil Eurozona. Inflazione verso l'alto

Bce: 'Ripresa economica molto graduale nel 2012'. Piazza Affari in calo a -1,3%

16 febbraio, 16:48

maledetta inflazione....alli' mortacci vostri.....
er carca c' aveva ragione quando me diceva che la bce era piena de alcolizzati......tutti a raddrizza' banane li manno altro che.....:D

Gli economisti della Bce hanno tagliato la stima sulla crescita dell'eurozona nel 2012, portandola a -0,1% da +0,8%. Lo afferma la Bce nel Bollettino mensile. Per il 2013 la Ue-17 crescerà dell'1,1%, contro la precedente stima dell'1,6%. Gli economisti hanno anche aumentato la stima sull'inflazione 2012 all'1,9% dall'1,8%.



Lo spread tra Btp e bund tedesco torna sopra i 400 punti. secondo le prime indicazioni della giornata il differenziale tra il decennale italiano e quello tedesco si colloca a 404,4 punti. Ieri aveva chiuso a 385 punti. Il rendimento del Btp è arrivato al 5,88%.
RIPRESA ECONOMICA MOLTO GRADUALE NEL 2012 - L'area euro dovrebbe registrare una ripresa economica "molto graduale" nel corso dell'anno. E' la previsione della Bce, contenuta nel bollettino mensile. "I tassi di interesse a breve termine molto contenuti e tutte le misure adottate per promuovere il buon funzionamento del settore finanziario dell'area euro sono di sostegno all'economia".
NO RIGIDITA' MERCATO LAVORO,SALARI PIU'FLESSIBILI - Dovrebbero essere ridotte le rigidità del mercato del lavoro e dovrebbe essere accresciuta la flessibilità salariale". Sono le raccomandazioni della Bce nel suo bollettino mensile, sottolineando anche che "occorre realizzare riforme ambiziose e di ampia portata a favore della concorrenza nel mercato dei beni e servizi".
COMMERCIO ESTERO:EXPORT DICEMBRE +5,7%,IMPORT -8,4% -
A dicembre 2011, mentre su base annua le esportazioni salgono del 5,7%, le importazioni registrano una forte calo, pari al -8,4%. su base annua. Lo rileva l'Istat. Un ribasso tendenziale così forte non si verificava dal novembre del 2009. In termini congiunturali l'export aumenta del 4,2%, invece gli acquisti dall'estero segnano una flessione dell'0,8%.
Il calo segnato dalle importazioni a dicembre su novembre risente della riduzione degli acquisti dai paesi extra Ue (-3,2%). Ecco che nell'ultimo trimestre se le esportazioni crescono dell'1,4% rispetto a quello precedente, per gli acquisti dall'estero si osserva una flessione del 2,1%. Su base annua la crescita delle vendite è quasi interamente spiegata dalla performance ottenuta sui mercati extra Ue (+11,4%), mentre verso la Ue si rileva una variazione dello 0,8%. Anche la forte diminuzione delle importazioni dipende in gran parte dai flussi provenienti dai paesi extra Ue (-12,5%). Dall'incrocio dei flussi deriva a dicembre un avanzo della bilancia commerciale pari a 1,4 miliardi di euro. Guardando ai diversi settori l'aumento tendenziale delle esportazioni ha riguardato principalmente articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+16,6%), metalli di base e prodotti in metallo (+16,4%) e autoveicoli (+14,1%); mentre risultano in calo soprattutto le vendite all'estero di prodotti petroliferi raffinati (-14,6%). Dal lato delle importazioni si registrano aumenti per gli acquisti di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+16,6%), di prodotti alimentari (+12,3%), di macchinari e apparecchi (+6,8%), mentre risulta in netta diminuzione l'import di computer, apparecchi elettronici e ottici (-48%), di carta e prodotti in carta (-18,3%), di petrolio greggio (-16,5%), di prodotti tessili (-15%) e di prodotti petroliferi raffinati (-13,7%). In generale a dicembre, la crescita dell'export è trainata dalle vendite di prodotti in metallo verso la Svizzera e la Francia, di macchinari e apparecchi verso Usa e paesi Mercosur e di mezzi di trasporto verso Usa; invece, il calo dell'import è principalmente imputabile alla riduzione degli acquisti di apparecchi elettronici e ottici dalla Cina, dalla Germania e dai Paesi Bassi, di petrolio dalla Russia e di gas naturale dall'Opec.




capito perche' il 41 vola????
 
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luzzogno

Forumer storico
nel 2009 con gli all in sui btp ho guadagnato senza scannarmi tanto 12k.....

praticamente 1000 euro al mese....

c'e' gente che prende meno lavorando....:D
poi cmq nel 2011 sono andato sotto di 4,5k....

cmq ci sono gli anni buoni e gli anni pessimi, ma alla fine il bilancio e' sempre attivo....

la mia impostazione di vita cmq non e' nel fare soldi a raffica, bensi' fare la bella vita ciulandosi anche il capitale, ma far durare tutto questo piu' tempo possibile.....;)

tanto i soldi pian piano son persi tra tassine e tassotte......
quello che non mangiamo noi ce lo mangiano i ladrones politici.....

Tu stai sposando la mia linea,con le cedole 4 mesetti di ferie,6 mesi a sciare e due a spasso tra terme e montagna
grande CalcaCalcone(BelCarcarlo)
che ciofeca quella ing statene alla larga
il pirla la deve tenere tutto l'anno(il pirla sono IO)
M5S ci saremo anche NOI
:ciao::ciao::ciao:
belli&brutti
 

il carcarlo

only etf
Tu stai sposando la mia linea,con le cedole 4 mesetti di ferie,6 mesi a sciare e due a spasso tra terme e montagna
grande CalcaCalcone(BelCarcarlo)
che ciofeca quella ing statene alla larga
il pirla la deve tenere tutto l'anno(il pirla sono IO)
M5S ci saremo anche NOI
:ciao::ciao::ciao:
belli&brutti

di quali ciofeca parli????
scusa sono un po' tardo ma questa non l' ho capita se cortesemente me la spieghi...magari mi fai un disegno illustrativo o un ideogramma:D

grassie:D
 

il carcarlo

only etf
Cautelizzare e stampare: il nuovo piano A della Germania

L'economista Greco Yanis Varoufakis racconta sul suo blog di un nuovo piano della Germania che per disfarsi dei paesi insolventi e stampare moneta per sostenere i paesi rimanenti. Ma secondo Varoufakis, nemmeno questo piano funzionerà, perché non affronta gli squilibri strutturali dell'eurozona

16 febbraio 2012 , ore 16:23 - 0 Commenti


Mentre la Grecia è bruciata, e il Parlamento della Repubblica Ellenica sta accettando condizioni impossibili per l’implementazione di un altro piano impraticabile di risanamento dei conti pubblici, dei rumors dall’ambiente finanziario di Francoforte parlano di un nuovo, eccitante piano A dei Tedeschi. Per la prima volta in due anni, dall’inizio della crisi dell’euro, i capitani della finanza Tedeschi sembrano aver ritrovato un passo scattante. L’ottimismo nasce da un nuovo piano basato su una presa di coscienza a lungo rimandata, e due scelte strategiche:
La tardiva epifania della Germania è che, senza una importante riprogettazione dell’ architettura dell’euro, un numero (> 1) di Stati membri dell’eurozona sono irrimediabilmente insolventi. Per quanto riguarda le due scelte strategiche, la prima è la conclusione di Berlino che la politica Tedesca non ha lo stomaco, o l’interesse, per una riprogettazione strutturale del sistema euro. La seconda scelta comporta una forte scommessa sul tentativo di salvare l’eurozona, restringendola energicamente, e, allo stesso tempo, autorizzando la BCE a stampare migliaia di miliardi di euro per cauterizzare i monconi rimasti dopo che alcuni stati saranno stati estromessi.
I dettagli non ancora ‘elaborati’ riguardano l’identità dei paesi che saranno messi alla porta. A Francoforte c’è un consenso su Grecia e Portogallo. Alcuni hanno espresso il parere che il Portogallo è troppo vicino alla Spagna per permettere un’efficace cauterizzazione, mentre altri sono andati contro l’opinione della maggioranza suggerendo che anche l’Irlanda dovrebbe essere liberata. Ma la mia impressione è che l’idea si è assestata su Grecia e Portogallo, con un punto interrogativo sull’Irlanda.

Ma affrontiamo le cose una alla volta:

La rivelazione: E’ l’insolvenza, stupido!

Premesso che c’è una zona grigia che separa l’insolvenza da un problema di illiquidità, la negazione dell’Europa sull’insolvenza della Grecia, protrattasi per due anni, passerà alla storia come l’errore fatale (anche se fortemente motivato). Non doveva essere così. Se alla Grecia fosse stata concessa la riduzione del debito (del tipo che viene ormai dato per scontato) già nel gennaio 2010, e l’Europa si fosse concentrata sui guai del suo sistema bancario (invece di mettere tutte le uova nel paniere austerità-prestiti), le cose sarebbero potute andare molto diversamente. Tuttavia, non è stato così. Invece, la Grecia è stata costretta a perdere il 15% del PIL, per assumere sulle sue spalle stanche un ulteriore 20% del debito. Questo ha segnato il suo destino una volta per tutte. Per quanto riguarda le riforme molto dibattute, in quel momento anche il loro destino è stato segnato: nessuna riforma può essere efficacemente effettuata in un’economia sociale che implode.
Ricordiamo come, all’inizio, la Germania insisteva sul fatto che non ci sarebbe stato alcun bailout, nessuna ristrutturazione del debito, nessuno sgravio del tasso di interesse. Una per una, queste vacche sacre sono state abbattute. Poi è arrivata l’idea di ridurre i tassi di interesse, della ristrutturazione del debito (eufemisticamente chiamato PSI), e dei prestiti. Era troppo poco, troppo tardi. Quando questa cascata di ‘concessioni’ Tedesche non è riuscita a fermare il movimento inesorabile verso lo stato di insolvenza, pochi giorni dopo il vertice di ottobre 2011 (in cui sono stati concordati l’ultimo PSI e il salvataggio Mk2), la Germania ha cessato di negare che la Grecia possa essere costretta a uscire dall’euro. E’ stato a quel punto che la Germania ha iniziato a dire che la Grecia è un caso speciale. Oggi anche questa litania è finita: il Portogallo è messo tranquillamente nello stesso paniere. Forse anche l’Irlanda, anche se questo è un motivo del contendere: molti all’interno dell’élite Tedesca insistono sul fatto che l’Irlanda, anche se è insolvente, deve essere mantenuta dentro i ranghi come ricompensa per aver ‘interiorizzato’ la ‘logica’ dell’austerità ancor prima che l’Unione Europea la costringesse a farlo.
In effetti, due anni di terapia sbagliata, velenosa, hanno costretto i paesi in surplus in una impasse. Invece di riconsiderare la medicina che sta causando la cancrena della zona euro, ora si rivolgono al trattamento di ultima istanza: l’amputazione degli arti più colpiti, seguita da una cauterizzazione somministrata dalla BCE. L’unico problema in sospeso, per quanto li riguarda, è quanta parte dell’eurozona amputare.

La Cauterizzazione e il Trauma di Weimar

I miei interlocutori a Francoforte, subito dopo essersi arresi alla realtà del contenimento degli eventi traumatici che, indubbiamente, seguono all’amputazione di ‘arti in cancrena’, hanno ammesso che la cauterizzazione costerà migliaia di miliardi e comporterà un’incessante stampa di denaro da parte della BCE. A loro avviso, la BCE dovrà cercare : (a) di tenere a galla le banche di Italia, Spagna, Francia, Belgio, Germania e Olanda, e (b) di ammorbidire il percorso tortuoso verso l’oblio dei paesi estromessi (mantenendo almeno alcune banche funzionali durante il tumulto che sicuramente seguirà).
Ciò che colpisce di questo nuovo consenso è che il timore della Germania dell’inflazione indotta dalla stampa di moneta, di fronte alla crisi dell’euro, è svanito. O forse è sempre stato un miraggio? Che il presunto trauma di Weimar non avesse proprio nulla a che fare con l’offerta di moneta che sfugge di mano, con l’iper-inflazione, e invece tutto a che fare con la propensione a mantenere il massimo controllo sulla politica economica della zona euro? Infatti, se risulta che Berlino darà davvero il via libera alla BCE per stampare migliaia di miliardi al fine di cauterizzare i monconi della zona euro, e per conservare in uno stato di rianimazione paesi come Grecia e Portogallo, è chiaro che la finora presunta convinzione Tedesca che un’infusione di denaro fresco si sarebbe rivelata disastrosamente inflazionistica, non è mai stata veramente tale.

Funzionerà? Tre motivi per il no

Ma funzionerà per la Germania, nel modo sperato dai finanzieri di Francoforte? Che la stampa di moneta della BCE sia in grado di creare una protezione per il settore bancario dell’eurozona, dopo due o tre “uscite”, non c’è dubbio. Dopo tutto, i ‘mercati’ sono rimasti fermi per 48 ore dopo che Lehman era stata ‘amputata’. E allora? Il nuovo piano A della Germania è ugualmente destinato a fallire.
Per tre motivi:
La prima ragione è che, nel breve periodo, proprio come nel caso di Lehman, gli ottimisti di Francoforte presumono di conoscere l’inconoscibile (proprio come, prima del 2008, assumevano di aver creato rischi privo di rischio). Le interconnessioni tra le banche Portoghesi con quelle Spagnole, e delle banche Greche con quelle Francesi e Tedesche, vedranno la luce del giorno solo quando il disastro colpirà. E quando apparirà in Technicolor sarà terrificante.
La seconda ragione è che la massiccia iniezione di liquidità nelle banche Italiane e Spagnole, per non parlare di quelle Francesi e Tedesche, opereranno come grandi dosi di cortisone iniettate in un paziente malato di cancro. Causeranno un sollievo temporaneo, ma, allo stesso tempo, daranno il tempo alle neoplasie di crescere più grandi e letali. In breve, il settore bancario dell’eurozona si trasformerà in una versione monstre delle banche zombie Giapponesi degli anni ’90, preparando la crisi bancaria successiva e portando il virus della recessione ovunque, dalla Spagna alla Germania, dalla Francia all’Italia.
La terza ragione è strutturale. I problemi della zona dell’euro derivano dalla mancanza di un sistema paneuropeo di supervisione delle banche, di gestione del debito pubblico e di pianificazione degli investimenti aggregati. Nessuna di queste tre componenti della crisi sarà gestita con l’amputazione di Grecia, Portogallo e Irlanda – anche se i monconi vengono effettivamente cauterizzati. Anche se inizialmente il contagio sarà arrestato da Super Mario, le cause profonde dei problemi attuali della zona euro continueranno a lavorare senza ostacoli e, non dopo troppo tempo, la Germania si renderà conto che le amputazioni devono andare avanti fino a quando tutto ciò che rimane attaccato alla sua economia sono il resto dei paesi in surplus. Allora, proprio come ora ha accettato l’inflazione come il prezzo da pagare per l’implementazione del Piano A, la Germania accetterà la necessità di una deflazione profonda, a seguito della perdita dei mercati di esportazione.
 

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