ESCLUSIVO/ Il giallo dei soldi dati dalla Bce a Cipro
Mauro Bottarelli
venerdì 29 marzo 2013
Dunque, ora che a Cipro le banche hanno riaperto - anche se con vincoli di controllo sul capitale in grado di scongiurare una bank-run e con guardie armate a difesa degli sportelli - ci tocca porre un’altra domanda e dare un’altra risposta al giallo di Nicosia: chi sapeva in anticipo che l’Ue avrebbe rotto il tabù della libera circolazione dei capitali e dell’intangibilità bancaria? Chi era a conoscenza del fatto che il “modello Cipro” si sarebbe basato sul bail-in, ovvero far pagare le ristrutturazioni bancarie anche ai correntisti? Qualcuno di certo. Lo prova il grafico a fondo pagina reso noto ieri dalla Bce: nel mese di febbraio, quando quello cipriota continuava a essere un non problema per tutti - Ue, Bce stessa, Fmi, analisti finanziari - e l’indice Dow Jones sfondava record su record, dalle casse delle banche cipriote è stato prelevato e spostato l’ammontare massimo degli ultimi tre anni. Una coincidenza fortuita? Difficile pensarlo, visto poi che l’ammontare è quasi equamente diviso tra componente retail e corporate, ovvero privati cittadini e aziende.
Insomma, a un mese dal golpe della Troika, qualcuno ha drizzato le antenne e pensato bene di mettere in salvo i suoi soldi. Russi? Inglesi? Difficile, viste le reazioni dei rispettivi governi alle decisione dell’haircut e al prelievo di massa della scorsa settimana tramite filiali russe e londinesi. Magari di nazionalità molto familiare con le questioni europee? Ecco, già più probabile. E qui inizia il vero giallo, almeno a mio modo di vedere.
Nel primo pomeriggio di ieri, Twitter era impazzito rilanciando in continuazione la notizia, riportata per prima dalla versione on line del quotidiano tedesco Handelsblatt, in base alla quale la Bundesbank avrebbe fornito liquidità per 5 miliardi alla Banca centrale di Cipro. Immediate sono fiorite le teorie più strampalate, visto che circolava anche una foto notturna di camion in coda, i quali sarebbero stati pieni dei soldi tedeschi per Nicosia. Ma perché mai la Bundesbank, notoriamente “falco” quando si tratta di salvataggi, dovrebbe prestare soldi a Cipro? E in quali termini?
È bastata una mail all’ufficio stampa della Bundesbank per avere la versione reale dei fatti. A mia domanda, infatti, Ute Bremers rispondeva quanto segue: «Vorrei correggere la notizia. I soldi che sono stati forniti alla Banca centrale di Cipro provengono dalle riserve della Bce, erano semplicemente stoccati presso la Bundesbank precedentemente. Per ogni altra domanda riguardante questo argomento, la prego di rivolgersi ai miei colleghi della Bce». Ed è ciò che ho fatto. Alle 17.18 inviavo una mail all’ufficio stampa della Bce, da cui mi giungeva risposta alla 17.38: mi si chiedeva scusa perché tutti gli addetti dell’ufficio erano già andati via (alle 17.38 e in pieno bailamme finanziario? Poi sono gli italiani che lavorano poco e suonano il mandolino) ,ma mi si forniva gentilmente il numero di cellulare di Niels Bunemann, capo del dipartimento stampa.
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