Ciao Black, leggo solo adesso nel frattempo sono partito per le vacanze, per cui leggerò quando posso ma non spesso
Ti rispondo di corsa,ma se vuoi con più calma, possiamo anche approfondire.
1) non puoi sperimentare ancora nulla (almeno sulla base di quanto scritto nell'articolo citato) perchè non c'è ancora nulla da sperimentare. Occorrerà innanzitutto definire quali varianti delle molecole utilizzate in vitro sviluppare per prime. Le sostanze sono dei derivati del maltolo ma NON sono il maltolo! I ricercatori lo dicono e lo scrivono chiaramente.
2) Occorrerà definire le modalità di somministrazione e i vari dosaggi. Il fatto che funzioni in vitro, nulla ci dice di cosa avviene se ingerito per bocca (tenderei ad escluderlo) o se iniettato in vena. Viene disattivato dal nostro organismo? Se sì, come modificare la sostanza in modo che non venga modificata? Se non viene disattivata, come viene eliminata? si accumula? ha altri effetti su altri organi e tessuti? reversibili? gravi? mortali?
In pratica c'è ancora una lunga ricerca da fare che prevederà l'uso di animali da esperimento, prima di arrivare, se mai ci si arriverà, a iniziare la sperimentazione sull'uomo.
3) La stragrande maggioranza dei farmaci antitumorali (ma non solo) sono dei derivati di sostanze naturali, quando no sono del tutto "naturali". NOn è una cosa strana o eccezionale, ma è la norma per la granparte dei farmaci.
Il fatto che una sostanza sia "abbastanza naturale" nulla ci dice sul fatto che sia "non più di tanto distruttiva per il fisico" , sempre come scrivi tu.
e a volte bastano lievi modifiche per cambiarne la potenza o l'efficacia.
Un'altra volta cercherò di essere più chiaro e preciso, ma per restare nell'ambito delle sostanze naturali lievemente modificate ti cito due esempi storici:
L'aspirina o acido acetilsalicilico, non è altro che l'acido salicilico (estratto in passato dal salice) a cui viene aggiunto un gruppo acetile. Questo ne potenzia gli effetti. Oggi si sintetizza tutto direttamente ma una volta si partiva dall'acido salicilico.
Secondo esempio storico: Eroina. Deriva dalla morfina con piccoli passaggi chimici alla portata di praticamente tutti. Nn lo si sintetizza da zero solo perchè non conviene.
In medicina fu rapidamente abbandonata perchè dava una dipendenza quasi immediata, ma aveva e ha effetti antidolorifici maggiori della morfina. Oggi si usano altri tipi di oppiacei quando è necessario una potenza antidolorifica maggiore.