Aggiornamento CRB
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L’ulteriore indebolimento del biglietto verde, sceso
fino a quota 1,393 nel cambio contro euro, è
riuscito a spingere ulteriormente il petrolio sul
quale avendo la meglio anche sui dati relativi alle
scorte Usa. Tanto che ieri, all’Ice di Londra il
future sul Wti è salito fino a 84,10 dollari per
barile. Nel dettaglio, secondo l’ultimo report diffuso
dal Dipartimento dell’Energia americano
statunitense, nella settimana archiviata lo scorso
1° ottobre, le scorte di petrolio statunitensi
hanno registrato una crescita di 3,1milioni di barili
mentre il mercato si aspettava un calo di 1,3
milioni. In calo invece le riserve di benzina, diminuite
di 2,7 milioni di barili a fronte della previsione
di una contrazione stimata di 700mila barili.
E a scendere più del previsto sono stati anche
gli stocks di distillati (comprendenti anche quelli
relativi al gasolio da riscaldamento) che hanno
riportato un calo di 1,1 milioni di barili, mentre
gli analisti avevano previsto una contrazione di
900mila barili. L’utilizzo della capacità degli impianti
è sceso all’83,1% dal precedente 85,8%.
Sul fronte dei metalli preziosi il rally dell’oro,
che ieri ha aggiornato il massimo storico a
1.349,80 dollari per oncia, ha spinto nuovamente
al rialzo anche l’argento a superare la soglia
tecnica dei 23 dollari (top a 23,07) e il gruppo dei
platinoidi. In particolare, il palladio ha segnato a
quota 593,25 il massimo dal luglio 2001 mentre
il platino è arrivato a 1.712,75 registrando il top
dalla metà dello scorso maggio