Certificati di investimento - Cap. 1 (7 lettori)

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Questa situazione di mercato sarà pure l'ideale per chi è bravo nel trading, ma sinceramente a me proprio non piace... :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes:
 

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*TOP STORIES ITALIA: bene aste Btp e Ccteu, brilla 5 anni

MILANO (MF-DJ)--Il Tesoro ha ottenuto buoni risultati nelle aste di questa mattina di titoli a media e lunga scadenza, dove ha brillato in particolare il Btp a 5 anni.

Nello specifico, l'Italia ha emesso 5,5 mld euro in bond ad agosto 2019 e dicembre 2024, a un rendimento rispettivo dell'1,06%, nuovo minimo storico, e del 2,45%, in rialzo di 6 pb dall'asta di agosto. Il Tesoro ha anche piazzato 2,907 mld euro in Ccteu a dicembre 2020 all'1,08%, in termini di costo di finanziamento. I bid to cover sono stati di 1,48 e 1,34 per i Btp e 1,36 per i Ccteu.

L'asta "è andata abbastanza bene", a dimostrazione che "c'è ancora una buona domanda per il debito italiano", spiega a MF-DowJones Alessandro Giansanti, fixed-income strategist di Ing. In particolare l'esperto evidenzia che i rapporti di copertura sono risultati superiori a 1,30 su tutte le linee, attestandosi "in linea con il mercato". Lo strategist nota poi che c'è stata una discreta eccedenza dell'importo richiesto sul quinquennale, mentre "è stata omessa una piccola parte del Ccteu", collocato per 2,907 mld euro a fronte dei 3 programmati. Questo titolo "non è una asset class molto attraente in questo momento per via della cedola molto limitata (0,576%) con l'Euribor a 6 mesi vicino allo zero", sottolinea l'esperto, giustificando l'ammontare minore.

Delle tre carte in offerta a brillare è stata invece quella quinquennale, il cui costo di finanziamento "ha aggiornato il minimo storico", come sottolinea uno strategist contattato da MF-Dowjones, aggiungendo che "la domanda è stata comunque molto forte". Sul bond non ha quindi impattato l'annuncio del Btp Italia, precisa l'esperto, e i bond a 5 anni "hanno brillato piú di quelli decennale, che hanno invece registrato una domanda in rallentamento".

"Le aste italiane di oggi si sono svolte dopo un'apertura difficile del mercato obbligazionario europeo, penalizzato sia dalle tensioni geopolitiche che dalla pubblicazione dell'indice di fiducia per l'Eurozona che ha segnato un calo in settembre", ricorda infine Chiara Manenti, fixed-income strategist di Intesa Sanpaolo, aggiungendo che "anche la concomitanza in settimana con le aste spagnole, sempre sulle scadenze a 5 e 10 anni, ha appesantito il mercato".

Giansanti nota infatti la "debolezza sui titoli periferici" in un contesto di attesa per il meeting della Bce di giovedì. L'esperto spiega che l'incontro "sará molto importante perchè arriva in un momento di dati macro non positivi e di aspettative sull'inflazione in calo" e sottolinea che sará rilevante "per capire l'apertura (del Board, ndr) verso il QE e per avere maggiori dettagli sugli altri programmi di acquisti".

"Gli investitori stanno lasciando gli asset a rischio in questa fase, in quanto si stanno concentrando maggiormente sui fondamentali economici non così positivi", prosegue. Giansanti sottolinea che "l'euforia per un QE dovrebbe scemare" visto che "molto è giá stato prezzato" e le aspettative si spostano comunque piú in lá nel tempo. Secondo l'esperto l'allentamento quantitativo "avverrá solo fra diversi mesi", quindi c'è spazio perchè gli operatori si concentrino "con maggior dettaglio sui fondamentali". Infine lo strategist afferma che "stiamo entrando nell'ultimo trimestre e stanno iniziando le prese di profitto".
 
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