Certificati di investimento - Cap. 1 (6 lettori)

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Mediaset: socio straniero spagnolo, ma è a tempo (CorSera)

ROMA (MF-DJ)--Chi conosce bene la vicenda è convinto che più che a Madrid, è a Parigi che si deve guardare per capire come potrebbe dispiegarsi l'offensiva di Mediaset nella pay -tv. L'ingresso di Telefonica in Mediaset Premium con l'11,1, avvenuto l'estate scorsa, secondo gli addetti ai lavori -scrive il CorriereEconomia- non può essere letto come un asse tra Cologno e Madrid nella tv a pagamento.

A Telefonica, prosegue il settimanale, interessava soprattutto prendere il controllo della pay-tv spagnola. A Mediaset di fare cassa ed è stata abile a spostare in Italia il fronte dell'alleanza mettendo sul tavolo la quota in Premium, riuscendo a così a portare capitali freschi anche al Biscione oltre a Mediaset Espana. Telefonica però ha un'opzione di vendita da esercitare nei prossimi sei mesi se entrerà un socio in Premium. E Mediaset da tempo ne sta cercando (almeno) uno, continua il giornale.

Da qui la sensazione, spiega il settimanale, che l'asse con Telefonica non sia così forte. Mentre a Parigi potrebbe nascere davvero un'altra alleanza di ferro. Vivendi, attraverso Canal+, sta valutando con attenzione il dossier e ha avuto contatti serrati con Cologno. Ma le ipotesi che vorrebbero Vivendi entrare in Mediaset Premium comprando la quota di Telefonica non sembrano tuttavia realistiche. Canal+ punta a una quota di maggioranza e a quanto si sa, secondo il giornale, Mediaset non sarebbe contraria. Per crescere e conquistare il mercato della pay-tv, il Biscione ha davanti a sè due strade: rafforzarsi nei contenuti imbarcando soci che ne hanno, e Vivendi è uno di questi, oppure irrobustirsi tentando la strada della crescita per acquisizioni.
 

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Ne sentivamo proprio il bisogno... :rolleyes:

*Hong Kong: banche chiudono filiali per ondata proteste

HONG KONG (MF-DJ)--La rivolta anti-cinese che sta interessando Hong Kong ha costretto diverse banche a chiudere filiali e uffici nell'ex colonia britannica e ad avviare piani di emergenza.

I manifestanti, scesi in piazza per chiedere elezioni libere nel 2017 senza alcun vincolo da parte delle autorità centrali cinesi, hanno occupato il centro della città e diversi importanti quartieri come il distretto dello shopping di Causeway Bay e l'area di Kowloon.

Finora 17 banche, tra cui Standard Chartered Bank, Hsbc Holdings, Bank of East Asia, Bank of China Hong Kong e China Citic Bank International, hanno chiuso in tutta la città 29 filiali o uffici anche se solo temporaneamente.

La Hong Kong Monetary Authority, di fatto la banca centrale della ex colonia britannica, ha riferito di aver varato un piano di emergenza e di essere pronta ad iniettare liquidità nel sistema bancario locale anche se prevede un funzionamento normale dei mercati.
 
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