Certificati di investimento - Cap. 2

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la questione è questa...in regime di bassa volatilità hai a disposizione prodotti che ti rendono potenzialmente il 5% su base annua con barriere a -20% e sottostante azione ( se non si ricorre ai basket multisottostante con scarsa correlazione). Li acquisti perchè non hai alternative, poi come è ovvio che sia, arriva uno sgrullone, si porta via qualsiasi barriera a -20% e per guadagnare il 5% in un anno ti ritrovi ad aver perso il 30% in un mese. Viceversa quando la volatilità è più alta, riesci ad arrivare a rendimenti del 10% con barriere a -30% su azioni e del 7,5% su indici e se la volatilità è alta, il rischio maggiore è che continui ad esserlo. Se proprio ti ritrovi sotto barriera, lo hai fatto almeno per aver tentato di guadagnare il 10% , diciamo che anche se molto semplicisticamente è il rapporto tra rischio e rendimento ad essere sbilanciato quando la volatilità è troppo bassa

Infine è un dato di fatto che la volatilità sale in mercati ribassisti, quindi esistono i dati di fatto

Negli ultimi 18 mesi la stragrande maggioranza delle operazioni che ho fatto ha avuto durata massima 1 mese o poco più... su base annua il guadagno era ben superiore al 5% e, per me, il rapporto rischio-rendimento era estremamente favorevole...
Questo vale per me... altri non avrebbero mai adottato una strategia del genere...
Se poi mi parli di mercati dichiaratamente ribassisti, per me una barriera a -30% non è minimamente protettiva... per altri può esserlo... per qualcuno può addirittura essere estremamente protettiva...
Tutto è soggettivo...
 
SELL IT0004937865, secondo i miei ALGORITMI , il certificato in questione non arriva a staccare la cedola e quindi ho ritenuto il prezzo di 99,80 giusto per vendere.I miei ALGORITMI avranno funzionato?

Ecco... ti prendo ad es...
Poniamo che tu abbia venduto ad un altro retail (non lo so, ma consideriamola come ipotesi)...
Per te non aveva più senso mantenere l'investimento, per chi ha comprato ne valeva la pena ovviamente...
Diverse aspettative, diverse strategie d'investimento, diversi profili di rischio-rendimento... il mondo è metà da vendere e metà da comprare...
 
la questione è questa...in regime di bassa volatilità hai a disposizione prodotti che ti rendono potenzialmente il 5% su base annua con barriere a -20% e sottostante azione ( se non si ricorre ai basket multisottostante con scarsa correlazione). Li acquisti perchè non hai alternative, poi come è ovvio che sia, arriva uno sgrullone, si porta via qualsiasi barriera a -20% e per guadagnare il 5% in un anno ti ritrovi ad aver perso il 30% in un mese. Viceversa quando la volatilità è più alta, riesci ad arrivare a rendimenti del 10% con barriere a -30% su azioni e del 7,5% su indici e se la volatilità è alta, il rischio maggiore è che continui ad esserlo. Se proprio ti ritrovi sotto barriera, lo hai fatto almeno per aver tentato di guadagnare il 10% , diciamo che anche se molto semplicisticamente è il rapporto tra rischio e rendimento ad essere sbilanciato quando la volatilità è troppo bassa

Infine è un dato di fatto che la volatilità sale in mercati ribassisti, quindi esistono i dati di fatto
Il ragionamento non fa una piega. Anche se io proprio in questa visione ritengo i certificati lo strumento che meglio si adatta a balzi del mercato moderati. Insomma è vero che le barriere (sulle cedole) possono essere rotte, ma se i certificati hanno distanze tra il 25/30% da loro, ed è vero che un sottostante può scendere, è anche vero che in dinamiche "regolari", quindi non per forza rialziste, tali barriere è più probabile che tengano. E se su 10 certificati, 2 non vanno bene, ed i certificati scelti hanno buoni rendimenti, io ritengo che il guadagno, anche discreto, è molto probabile. Molto spesso i sottostanti hanno barriere poste al di sotto dei loro minimi storici o della loro storia recente (1/2 anni). Insomma se il mercato stornasse genericamente (quindi tutto) oltre il 40% credo che neanche un mago si salvi e a quel punto è solo certa una cosa: abbiamo sbagliato a pensare che investendo si possa guadagnare.
Facebook ha preso delle belle botte di recente e chi lo aveva come azione si è preso la perdita (se vende). Nel certificato (pur scendendo il valore) mantiene tutte le condizioni per incassare le cedole (alle volte molto buone) con una distanza dal trigger cedola (non dalla barriera) di circa il 25%. Certo Facebook dopo aver perso il 15% può ancora perdere il 25% e complessivamente il 40%!!!!! chiaramente possibile, ma converrete con me che è improbabile, e poichè per guadagnare si investe sulle probabilità, sicuramente meglio un certificato che ti protegge, piuttosto che un'azione. Almeno per un NON TRADER come me.
 
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Il ragionamento non fa una piega. Anche se io proprio in questa visione ritengo i certificati lo strumento che meglio si adatta a balzi del mercato moderati. Insomma è vero che le barriere (sulle cedole) possono essere rotte, ma se i certificati hanno distanze tra il 25/30% da loro, ed è vero che un sottostante può scendere, è anche vero che in dinamiche "regolari", quindi non per forza rialziste, tali barriere è più probabile che tengano. E se su 10 certificati, 2 non vanno bene, ed i certificati scelti hanno buoni rendimenti, io ritengo che il guadagno, anche discreto, è molto probabile. Molto spesso i sottostanti hanno barriere poste al di sotto dei loro minimi storici o della loro storia recente (1/2 anni). Insomma se il mercato stornasse genericamente (quindi tutto) oltre il 40% credo che neanche un mago si salvi e a quel punto è solo certa una cosa: abbiamo sbagliato a pensare che investendo si possa guadagnare.
Facebook ha preso delle belle botte di recente e chi lo aveva come azione si è preso la perdita (se vende). Nel certificato (pur scendendo il valore) mantiene tutte le condizioni per incassare le cedole (alle volte molto buone) con una distanza dal trigger cedola (non dalla barriera) di circa il 25%. Certo Facebook dopo aver perso il 15% può ancora perdere il 25% e complessivamente il 40%!!!!! chiaramente possibile, ma converrete con me che è improbabile, e poichè per guadagnare si investe sulle probabilità, sicuramente meglio un certificato che ti protegge, piuttosto che un'azione. Almeno per un NON TRADER come me.
Tranne che la parola improbabile,concordo in toto quello che dici......
 
Il ragionamento non fa una piega. Anche se io proprio in questa visione ritengo i certificati lo strumento che meglio si adatta a balzi del mercato moderati. Insomma è vero che le barriere (sulle cedole) possono essere rotte, ma se i certificati hanno distanze tra il 25/30% da loro, ed è vero che un sottostante può scendere, è anche vero che in dinamiche "regolari", quindi non per forza rialziste, tali barriere è più probabile che tengano. E se su 10 certificati, 2 non vanno bene, ed i certificati scelti hanno buoni rendimenti, io ritengo che il guadagno, anche discreto, è molto probabile. Molto spesso i sottostanti hanno barriere poste al di sotto dei loro minimi storici o della loro storia recente (1/2 anni). Insomma se il mercato stornasse genericamente (quindi tutto) oltre il 40% credo che neanche un mago si salvi e a quel punto è solo certa una cosa: abbiamo sbagliato a pensare che investendo si possa guadagnare.
Facebook ha preso delle belle botte di recente e chi lo aveva come azione si è preso la perdita (se vende). Nel certificato (pur scendendo il valore) mantiene tutte le condizioni per incassare le cedole (alle volte molto buone) con una distanza dal trigger cedola (non dalla barriera) di circa il 25%. Certo Facebook dopo aver perso il 15% può ancora perdere il 25% e complessivamente il 40%!!!!! chiaramente possibile, ma converrete con me che è improbabile, e poichè per guadagnare si investe sulle probabilità, sicuramente meglio un certificato che ti protegge, piuttosto che un'azione. Almeno per un NON TRADER come me.

In ipotesi il tuo ragionamento è corretto... poi ti capita un "caso Saipem" e hai voglia ad evere barriere a -30%...
Tu probabilemente non hai ancora avuto esperienze del genere e pensi che la protezione offerta dai certificati sia garanzia di successo dell'investimento...
Non è sempre così... se non si applicano gli stop loss anche sui certificati, il rischio di farsi male c'è...
 
In ipotesi il tuo ragionamento è corretto... poi ti capita un "caso Saipem" e hai voglia ad evere barriere a -30%...
Tu probabilemente non hai ancora avuto esperienze del genere e pensi che la protezione offerta dai certificati sia garanzia di successo dell'investimento...
Non è sempre così... se non si applicano gli stop loss anche sui certificati, il rischio di farsi male c'è...
Ma se non fosse cosi' non sarebbero strumenti derivati..... e poi la volatilita' non la sa' governare nessuno e come puoi vedere e' proprio quando i mercati sono volatili che i prezzi sono piu' "sballati"
 
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