Il ragionamento non fa una piega. Anche se io proprio in questa visione ritengo i certificati lo strumento che meglio si adatta a balzi del mercato moderati. Insomma è vero che le barriere (sulle cedole) possono essere rotte, ma se i certificati hanno distanze tra il 25/30% da loro, ed è vero che un sottostante può scendere, è anche vero che in dinamiche "regolari", quindi non per forza rialziste, tali barriere è più probabile che tengano. E se su 10 certificati, 2 non vanno bene, ed i certificati scelti hanno buoni rendimenti, io ritengo che il guadagno, anche discreto, è molto probabile. Molto spesso i sottostanti hanno barriere poste al di sotto dei loro minimi storici o della loro storia recente (1/2 anni). Insomma se il mercato stornasse genericamente (quindi tutto) oltre il 40% credo che neanche un mago si salvi e a quel punto è solo certa una cosa: abbiamo sbagliato a pensare che investendo si possa guadagnare.
Facebook ha preso delle belle botte di recente e chi lo aveva come azione si è preso la perdita (se vende). Nel certificato (pur scendendo il valore) mantiene tutte le condizioni per incassare le cedole (alle volte molto buone) con una distanza dal trigger cedola (non dalla barriera) di circa il 25%. Certo Facebook dopo aver perso il 15% può ancora perdere il 25% e complessivamente il 40%!!!!! chiaramente possibile, ma converrete con me che è improbabile, e poichè per guadagnare si investe sulle probabilità, sicuramente meglio un certificato che ti protegge, piuttosto che un'azione. Almeno per un NON TRADER come me.