Manovra, Siri (Lega): Cir in decreto fiscale, tetto a 3.000 euro
ROMA, 2 ottobre (Reuters) - La Lega spinge sul governo perché i Conti individuali di risparmio (Cir), lo strumento con il quale si incentivano i contribuenti italiani ad aumentare gli investimenti in Btp, siano inseriti nel decreto legge collegato alla legge di Bilancio, attesi entrambi entro il 20 ottobre.
"La struttura è definita", dice a Reuters Armando Siri, sottosegretario leghista alle Infrastrutture e promotore dell'iniziativa.
Su oltre 2.300 miliardi di debito pubblico complessivo, la quota in mano a investitori non residenti è di poco inferiore al 31%, secondo i dati di Bankitalia aggiornati a giugno 2018. Il grosso dei titoli è in mano a banche e fondi d'investimento: le famiglie e le imprese italiane contano per meno del 5%.
Tra i paesi più indebitati al mondo, l'Italia ha bisogno di diversificare le sue fonti di finanziamento, soprattutto ora che il governo ha fissato un deficit al 2,4% del Pil nei prossimi tre anni.
In questo quadro, la Lega ritiene che i Cir stimoleranno i risparmiatori italiani a comprare i titoli del Tesoro, aiutando l'esecutivo a trovare le risorse con cui finanziare le costose misure promesse da Lega e M5s in campagna elettorale.
"È previsto un tetto pro capite di 3.000 euro e una detrazione a fini Irpef del 23% sulle somme investite. I rendimenti sono detassati", spiega Siri.
La raccolta totale non potrà superare i 15 miliardi.
Il ministero dell'Economia, spiega una fonte vicina al dossier, non vedrebbe di buon occhio i nuovi strumenti, di cui va verificata la compatibilità con le leggi comunitarie.
Ma Siri su questo è netto: "Non c'è nessun problema con le regole contro gli aiuti di Stato, stiamo parlando di emissioni dedicate".