Certificati di investimento - Cap. 2 (3 lettori)

Stato
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giornalaio69

Forumer storico
In America iniziano a presentarsi segnali di inversione della curva dei rendimenti
E non è un bel segnale per l'azionario perché, statisticamente, quando i rendimenti delle obbligazioni con breve scadenza sono superiori ai rendimenti delle scadenze lunghe, si preannuncia recessione. Sarà cosi' anche questa volta ? Bella domanda.

US Treasury Yield Inverts for 1st Time Since 2007 After Weak Factory Output Data
Allora in ITALIA non e' vero che siamo in recessione..........
 

giornalaio69

Forumer storico
e vabbè dai...35% in 5 mesi...l'indice Eurostoxx 50...dovevamo rivivere il post Lehman per vederlo crollare cosi...diciamo che hai perso qualche sicurezza ma addirittura sofferto spero di no...;)
Se l'eurostoxx tutti i giorni segna il ribasso che ha fatto venerdi'........la vedo male per il certificato suddetto......
 

Fabrib

Forumer storico
Roma, 24 mar. (askanews) - "È raddoppiata la velocità di crescita del debito pubblico nell'ultimo anno. Da gennaio 2018 a gennaio 2019, la voragine nei conti dello Stato si è allargata di 71 miliardi di euro al ritmo di quasi 6 miliardi al mese e con un incremento del 3,10%. Nei dodici mesi precedenti, invece, il debito è salito a un ritmo sostanzialmente pari alla metà ovvero di 35 miliardi annui, poco meno di 3 miliardi al mese e con un incremento, tra gennaio 2018 e gennaio 2017, dell'1,56%". Questi i dati principali di un report del Centro studi di Unimpresa secondo cui a gennaio 2019 il debito era a arrivato a quota 2.358 miliardi, 71 miliardi in più dei 2.286 miliardi di gennaio 2018 quando era cresciuto di 35 miliardi rispetto ai 2.251 miliardi di gennaio 2017. "Cresce il debito e rallenta l'economia: vuol dire che le scelte del governo di Giuseppe Conte e in parte di quello precedente guidato da Paolo Gentiloni non sono efficaci. Si spende di più a danni delle finanze publiche, ma i benefici non vengono trasmessi alla cosiddetta economia reale" commenta il vicepresidente di Unimpresa, Claudio Pucci.
Secondo l'analisi di Unimpresa, basata su dati della Banca d'Italia, "il debito pubblico negli ultimi dodici mesi ha raddoppiato la sua velocità di crescita passando da un ritmo di 2,93 miliardi al mese (registrato tra gennaio 2018 e gennaio 2017) al ritmo di 5,92 miliardi al mese registrato nei 12 mesi successivi (da gennaio 2018 a gennaio 2019). Il debito pubblico era a quota 2.251,4 miliardi a gennaio 2017 ed è salito di 71,02 miliardi (+1,56%) arrivando a 2.286,9 miliardi a gennaio 2018; è poi aumentato di altri 71,02 miliardi (+3,10%) arrivando a 2.358,1 miliardi a gennaio scorso".
"L'analisi del debito ci consente di giudicare le scelte di politica economica, di capire come ci valutano gli investitori stranieri e di valutare il futuro: la sensazione è che si punti a ottenere consenso a breve termine e si stiano sacrificando misure di lungo respiro" aggiunge Pucci.
 

NoWay

It's time to play the game
chissà che questo memorandum con la Cina non metta un po di euforia alla nostra borsa domani

Lo spero vivamente. È bastato un giorno per mandarmi in rosso quasi tutto il portafoglio:(

Tonfo borsa Tokyo, Nikkei -3%. Paura recessione, inversione curva rendimenti Usa spaventa anche Asia

Tonfo della borsa di Tokyo, con l'indice Nikkei 225 che cede il 3% a 20.977,11 punti. Azionario asiatico negativo, dopo la chiusura in rosso di Wall Street, provocata dai nuovi timori sul rischio recessione negli Stati Uniti. Timori alimentati dalla curva dei rendimenti misurata dallo spread tra i tassi dei Treasuries Usa a tre mesi e quelli a 10 anni, che si è invertita per la prima volta dal 2007. La borsa di Shanghai cede più dell'1%, Hong Kong fa -1,82%, Seoul -1,82%, Sidney -1,11%. La notizia innervosisce gli operatori, in quanto l'inversione della curva viene considerata un fenomeno che precede, di norma, l'arrivo di una recessione. Lo conferma la storia stessa, visto che dai dati raccolti dalla Federal Reserve di San Francisco emerge che le ultime nove volte che la curva dei rendimenti si è invertita, l'economia americana è piombata in una recessione.


Anche i premarket europei sembrano indicare un'altra giornata complicata...
Ignorata questa... Giappone: indice attività industria meglio delle attese a gennaio
E zero effetti anche dalla notizia che per il rapporto Mueller non ci fu collusione fra Trump e la Russia...
 

NoWay

It's time to play the game
Evans (Fed): nessun rialzo dei tassi Usa fino a seconda metà 2020

Charles Evans, numero uno della Federal Reserve di Chicago, prevede che non ci sarà alcun rialzo dei tassi negli Stati Uniti almeno fino alla seconda metà del 2020. Parlando in occasione di un evento a Hong Kong, Evans ha sottolineato che l'economia degli Stati Uniti versa ancora in buone condizioni di salute ma, anche, che l'inflazione rimane contenuta, motivo per cui la Fed è pronta ad agire nel caso in cui le pressioni inflazionistiche rallentassero ulteriormente. Il banchiere ha anche avvertito che 'bisogna innervosirsi quando la curva dei rendimenti diventa piatta', precisando che, al momento, la politica monetaria della Fed non è né accomodante né restrittiva.
 
Stato
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