Certificati di investimento - Cap. 2 (6 lettori)

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.

Fabrib

Forumer storico
.
FRANKFURT (Reuters) - The European Central Bank is studying options to lower the charge that banks pay on some of their excess cash as a possible way to offset the side-effects of its ultra-easy policy, two sources told Reuters.
No policy proposal has been made on the matter but the objective of the move would be to return some of more than 7 billion euros (5.98 billion pounds) a year the ECB collects in interest from banks, one of the sources said.
Negative interest rates effectively mean banks pay the ECB to park their excess liquidity safely with it overnight.
 

NoWay

It's time to play the game
reazioni a scoppio ritardato... non è la prima volta

Se fosse quello sarebbe da restare a bocca aperta perchè stamattina è sceso tutto di colpo dopo le sue parole (che sono state interpretate come l'ammissione di una situazione economica in drastico peggioramento)...
 

Alexreferee11

Forumer storico
Sell FREXA0008757 a 921,13€ e mi domando: come fa a quotare così alto (a proposito di valori sempre adeguati del MM) un bk con Intesa che ha uno strike di 2,836€, barriera al 60% ovvero 1,7016€ e scadenza dicembre 2020 (ovvero da considerare 0,40€ di dividendo a questa data)?
 

giancarlo22

Forumer storico
Se fosse quello sarebbe da restare a bocca aperta perchè stamattina è sceso tutto di colpo dopo le sue parole (che sono state interpretate come l'ammissione di una situazione economica in drastico peggioramento)...

Potrebbe essere che qualche fondo ha riguardato le dichiarazioni di Draghi di stamattina e ne ha colto aspetti positivi per le Banche. HA innescato in tal modo con i suoi acquisti una rincorsa di alcuni altri e lo scatto di acquisti meccanici da parte di vari sistemi automatici...
 

oldmouseit

Forumer storico
Giornale
upload_2019-3-27_14-16-58.png
 

babbuino68

Forumer attivo
Domanda per chi segue tim: domani c'è l'assemblea giusto?
Quali sono le tematiche sul piatto? Conversione risparmio?
Come vedete il titolo nei prossimi giorni?
 

giancarlo22

Forumer storico
Incubo Italia, Confindustria: governo dovrà scegliere tra aumentare Iva o far schizzare deficit al 3,5%
27/03/2019 11:37 di Laura Naka Antonelli

2 FACEBOOK TWITTER LINKEDIN
Alert dal Centro Studi di Confindustria, che afferma che il governo M5S-Lega “ha sostanzialmente ipotecato i conti pubblici con l’ultima legge di Bilancio e non ci sono opzioni né facili, né indolori: la scelta sarà tra aumentare l’Iva o far salire il deficit pubblico” facendolo schizzare al 3,5%. La scrittura della prossima manovra “sarà un arduo esercizio”.

Negli ultimi Scenari economici, il CSC prevede un indebitamento netto al 2,6 per cento del Pil nel 2019 (dal 2,1 nel 2018) e nel 2020, sotto l’ipotesi di una completa applicazione delle clausole di salvaguardia. Il saldo primario scende all’1,2 per cento del Pil quest’anno (dall’1,6 nel 2018) e il prossimo.

L’alternativa di non aumentare l’Iva avrebbe meno effetti recessivi diretti, ma non è percorribile visto che farebbe schizzare il rapporto tra deficit pubblico e Pil “pericolosamente oltre il 3 per cento e nelle attuali condizioni di credibilità e fiducia non sarebbe sostenibile”.

Un totale annullamento delle clausole a deficit, arrivate a valere 1,3 punti di Pil, si legge, “farebbe schizzare l’indebitamento al 3,5 per cento e potrebbe causare un ulteriore aumento dei tassi di rendimento sui titoli di Stato che, oltre a retro-agire sul deficit, avrebbe effetti recessivi addizionali”.

Il rapporto debito pubblico/PIL, secondo le previsioni di Confindustria, salirà al 133,4 per cento nel 2019 (dal 132,1 nel 2018) e al 133,6 per cento nel 2020. Il debito sale anche al netto dei sostegni agli altri paesi europei (pari a 3,3 punti di Pil quest’anno): 130,2 per cento del Pil nel 2019 (dal 128,8 per cento) e 130,4 per cento nel 2020. La stima Csc include 1 punto di Pil da dismissioni nel 2019 e 0,3 nel 2020, come indicato dal governo.


L’obiettivo del 2019 appare difficilmente raggiungibile alla luce dei risultati conseguiti negli anni passati: tra il 1990 e il 2018 solo quattro volte, tutte prima del 2003, i proventi da dismissioni hanno superato il punto di Pil negli ultimi dieci anni, in media, si è ricavato 0,1 punti all’anno. A meno che “dietro l’iniziativa del Memorandum of Understanding con la Cina non si celi una volontà del governo italiano di farsi aiutare proprio dai cinesi a raggiungere gli obiettivi di dismissione”, sottolinea il Csc.

Il target sul Pil del 2019 è stato pesantemente rivisto al ribasso da Confindustria dal +0,9% atteso a ottobre allo zero. Crescita ferma, insomma, nell’anno in corso. Peggiorate le previsioni sull’occupazione.

Dopo il +0,8 per cento nel 2018, il Centro Studi di Confindustria, negli ultimi Scenari economici, stima che le unità equivalenti di lavoro a tempo pieno rimarranno sostanzialmente stabili nel 2019 e aumenteranno dello 0,4 per cento nel 2020, in linea con l’andamento del Pil. Alla fine dell’orizzonte previsivo si attesteranno su 24,3 milioni, 1,1 milioni sopra il minimo toccato a fine 2013, ma ancora quasi 900mila sotto il livello pre-crisi.

Anche l`occupazione in termini di persone occupate rimarrà pressochè ferma in media d`anno nel 2019 (+0,2 per cento), poco sopra ai livelli pre-crisi (già recuperati nella seconda metà del 2017). D`altronde la ripresa dell`occupazione si è bloccata già dallo scorso maggio (-0,2 per cento nel terzo trimestre 2018 e -0,1 per cento nel quarto), di pari passo al rallentamento del Pil, e l`arresto perdurerà anche nei prossimi mesi.

Il numero di persone occupate ricomincerà a crescere dalla seconda parte del 2019, sulla scia della possibile leggera risalita dei livelli di attività, e la tendenzaproseguirà l`anno prossimo. Con una crescita media annua dello 0,4 per cento nel 2020, alla fine del biennio previsivo le persone occupate saranno circa 23,4 milioni, 260mila unità oltre il picco della primavera 2008.









.
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.

Users who are viewing this thread

Alto