Certificati di investimento - Cap. 4 (17 lettori)

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Alexreferee11

Forumer storico
No, no, ma non parlavo per me. Se non riesco a starci dietro, lascio perdere. Volevo proprio dire che mi sembra un non-senso mettere a mercato quantità se poi questo significa (e sappiamo che è così) sacrificare la qualità del market making...
Maurizio, il mercato "tira" e sta crescendo a vista d occhio, è normale che gli emittenti fanno a gara a sfornare la schiacciata più buona..:pizza:
 

FNAIOS

Maurizio, il mercato "tira" e sta crescendo a vista d occhio, è normale che gli emittenti fanno a gara a sfornare la schiacciata più buona..:pizza:

Quando è arrivato il covid ancora pochi erano sui certificati e alcuni appena entrati hanno visto cosa significa starci dentro quando c'è un crollo.
Il mercato continuerà a tirare come è accaduto molte altre volte, cioè finché tutto va bene.
Alla prima correzione seria si parlerà di "strumenti derivati" con accezione demoniaca e si dirà "di nuovo i derivati" e la parola "derivato" sarà sinonimo di qualcosa da cui scappare.

P.S.
Che poi più che "buona" direi quella che vende di più. Se cresce l'appetito al rischio (e lo vedi perché inizi a vendere roba rischiosa) emetteranno certificati di conseguenza.
 
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leon3037

Forumer storico
No, no, ma non parlavo per me. Se non riesco a starci dietro, lascio perdere. Volevo proprio dire che mi sembra un non-senso mettere a mercato quantità se poi questo significa (e sappiamo che è così) sacrificare la qualità del market making...

l'unico che può lamentarsi veramente è kiaker...che inserisce in database CED con il suo team.. ;) ...e tutti coloro che , come Maurizio, cercano di farsi un proprio Excel. Per il resto:

1) non c'è alcun nesso - provato - tra l'offerta e la qualità del market making. Quotavano bene , o male, anche quando gli strumenti erano 2000 anche perchè salvo qualche episodio sporadico, non è che i prezzi vengono mossi a mano

2) una maggiore offerta consente di avere strike sempre aggiornati. In Germania i prodotti sono 400.000 proprio perchè non appena Allianz si muove del 5%, vengono emessi nuovi strike che possano essere in linea ed efficienti.

3) una maggiore offerta consente di avere più offerta sullo stesso sottostante. Quando punti un titolo che ti piace, una cosa è avere solo due alternative e un'altra è averne 20

4) una maggiore offerta ha ridotto i costi nel 2021. Dalla presentazione di ACEPI dell'altroieri, è emersso che rispetto al 2020 c'è stata una riduzione dei margini per gli emittenti. D'altronde credo che sia un principio noto, se c'è più offerta e la domanda non cresce di pari passo, per vendere devi abbassare i prezzi

5) una maggiore offerta permette di avere più strumenti su cui operare come fanno Maurizio e altri: una cosa è avere 200 certificati su cui spalmarsi in book con la speranza di uno scarico e un'altra è averne 20. Si creerebbe ancora più ressa di quanta ce n'è

6) una maggiora offerta è da sempre positivo per l'utente, poi magari c'è oggi chi guarda ancora solo Rai 1 e Canale 5 ma avere a disposizione 300 canali su Sky, Netflix, Amazon, Infinity...etc..ha migliorato il mercato e non peggiorato

Il tutto ovviamente IMHO
 

NoWay

It's time to play the game
l'unico che può lamentarsi veramente è kiaker...che inserisce in database CED con il suo team.. ;) ...e tutti coloro che , come Maurizio, cercano di farsi un proprio Excel. Per il resto:

1) non c'è alcun nesso - provato - tra l'offerta e la qualità del market making. Quotavano bene , o male, anche quando gli strumenti erano 2000 anche perchè salvo qualche episodio sporadico, non è che i prezzi vengono mossi a mano

2) una maggiore offerta consente di avere strike sempre aggiornati. In Germania i prodotti sono 400.000 proprio perchè non appena Allianz si muove del 5%, vengono emessi nuovi strike che possano essere in linea ed efficienti.

3) una maggiore offerta consente di avere più offerta sullo stesso sottostante. Quando punti un titolo che ti piace, una cosa è avere solo due alternative e un'altra è averne 20

4) una maggiore offerta ha ridotto i costi nel 2021. Dalla presentazione di ACEPI dell'altroieri, è emersso che rispetto al 2020 c'è stata una riduzione dei margini per gli emittenti. D'altronde credo che sia un principio noto, se c'è più offerta e la domanda non cresce di pari passo, per vendere devi abbassare i prezzi

5) una maggiore offerta permette di avere più strumenti su cui operare come fanno Maurizio e altri: una cosa è avere 200 certificati su cui spalmarsi in book con la speranza di uno scarico e un'altra è averne 20. Si creerebbe ancora più ressa di quanta ce n'è

6) una maggiora offerta è da sempre positivo per l'utente, poi magari c'è oggi chi guarda ancora solo Rai 1 e Canale 5 ma avere a disposizione 300 canali su Sky, Netflix, Amazon, Infinity...etc..ha migliorato il mercato e non peggiorato

Il tutto ovviamente IMHO

In astratto tutto ineccepibile. Poi in concreto i problemi ci sono. Non possiamo fare finta che la qualità non stia scadendo. Lo vediamo tutti i giorni...
 

leon3037

Forumer storico
In astratto tutto ineccepibile. Poi in concreto i problemi ci sono. Non possiamo fare finta che la qualità non stia scadendo. Lo vediamo tutti i giorni...

ma non scade perchè aumentano gli strumenti, eventualmente è scaduta in alcuni ambiti per le mutate condizioni di mercato ( sappiamo già che si sono fatti male alcuni MM in periodo Covid e quindi oggi sono più prudenti, il che vuol dire maggiori assenze in book, spread più larghi)
 
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