Si sicuramente, però diciamo che abbiamo visto come i rischi in realtà si rivelino molto più alti [drawdown potenziali del 50/60% senza nemmeno esagerare con i certificati più rischiosi] rispetto all'investimento in un portafoglio diversificato in etf, anche aggressivo [30% di dd è già consistente per un 70/30]. Quindi in condizioni di mare calmo diciamo che ci si può aspettare un rendimento che, a mio avviso, non compensa del tutto il rischio.
Se si vuole ridurre di molto il rischio (puntando su barriere molto profonde e certificati a capitale protetto), il rendimento che si ottiene in fasi di bassa volatilità è esiguo. Si deve in aggiunta seguire molto di più i mercati e gestire attivamente i certificati in portafoglio.
Per me (assolutamente soggettivo) se dovessi costruire un pf da tenere nel lungo periodo [non è quello che faccio ora], probabilmente la scelta che farei sarebbe quella di sfruttare i certificati nei momenti di forte volatilità anche per il 100% del portafoglio. In fasi normali però probabilmente li userei principalmente per l'AA tattica (il 20%), quindi per puntare su eventuali settori depressi, o acquistare dei reverse che mi permettano di guadagnare anche in fasi di mercato laterali