Ho capito. Forse nell'approccio qui sopra conta più l'esperienza che il calcolo.
Cioè, io non sono in grado di dire, per un cert multisottostante e quando un sottostante "precipita" o "decolla" e gli altri no, perché il prezzo del cert non venga aggiornato, cioè se effettivamente non vada aggiornato o se sia un errore del MM. Dipende anche dall'equivalente in azioni del certificato (credo). Cioè, se uno dei sottostanti è sottopesato o sovrapesato...quindi se influisce più o meno.
P.es. XS2121094101
Equivalente azioni ENI 114, Technip + 0,2 Technip energies 122, Linde 5.
Forse è limitato ai certificati cash collect di cui vado a caccia io, ma nel 99% dei casi quando sono ITM quotano cappati e al lordo di tot mesi di cedole, un po' meno quando il sottostante è volatile, quindi - tranne uno che fu postato da
@Guni e un altro non mi ricordo da chi - raramente si trovano un 40/50€ sotto la pari (e salvo saldi dell'emittente mai preventivamente annunciati non capisco perché i saldi), quindi sfruttare il theta mi sembra un po' difficile e comunque roba BIG (senza contare che la scadenza può essere molto lontana, altrimenti si riconverge al prezzo a rimborso).
Poiché parli di tempo alla scadenza e strike, si parla di superficie di volatilità (implicita) e qui proprio con un multisottostante mi ritiro in buon ordine (anche se avessi i componenti in mano).
L'unico momento in cui i cert per me diventano prevedibili (leggibili) è quando crolla il mercato, come si è visto, cioè nei casi in cui ogni giorno tutti i sottostanti improvvisamente vanno giù e l'aggiornamento della IV fa si che i prezzi vengano giù all'unisono, ovviamente in leva per la IV.