Il senso del discorso è che la Germania sta tagliando il non essenziale ma da subito, e SENZA TOCCARE (per ora) fabbriche o produzione (a meno di chiusure volontarie dei proprietari).
L'Italia invece praticamente sta a guardare, come sempre attendendo l'ultimo istante.
Più tardi prendi decisioni, più drastiche queste dovranno essere.
Oggi non ci vuole nulla a mettere per decreto alcune misure di contenimento:
- tutti gli uffici pubblici chiudono alle 15.00 per esempio (elimina 4 ore di condizionatori adesso e di riscaldamento da ottobre),
- le scuole fanno per legge venerdì e sabato in dad fino ad aprile 2023 ecc. (così puoi spegnere i condizionatori o il riscaldamento dal giovedì pomeriggio al lunedì mattina).
- si istituisce un responsabile risparmio energetico per ogni edificio pubblico che dovrà garantire un risparmio del 20% rispetto al consumato medio 2020-2021. Per esempio con controlli sui condizionatori e sui riscaldamenti o stufette varie secondarie (garantisco che ho visto la settimana scorsa decine di condizionatori a 18 gradi in un edificio pubblico in cui letteralmente si gelava nei corridoi....ad oggi non c'è NESSUN LIMITE NELLA REALTA' e controlli zero e si continua a sperperare non solo soldi, ma preziosa energia e quindi gas...).
Sarebbero forti misure di contenimento della spesa energetica a costo zero o minimo (si rallenta la produttività della pa.... va be non è che cambierà molto alla fine) e comunque senza influire sulle esigenze dell'industria.
Ma sono da fare ORA. In un sistema ad accumulo progressivo, più si risparmia e si mette in cassa ora e meno si dovrà fare dopo.