Certificati di investimento - Cap. 5 (4 lettori)

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oldmouseit

Forumer storico
Seriamente.
La mia posizione è
60% Bper
10% certificati
10% call Sp e Nasdaq comprati
5% put su 2 titoli americani che si azzereranno
15% liquidità

per cui non penso/spero che ci sia un crollo.
Qua ogni 5 secondi leggi che il mercato è scorrelato dalla realtà, sono 40 anni che seguo i mercati finanziari ed è la regola, non l'eccezione.
Ricordiamoci per quanto tempo il dollaro è stato a 1,40 con un rialzo dei tassi alle porte in Usa e politica espansiva in Europa. Poi è andato a 1,05
O anche nel 2022 il Real che stava sopra 6,40 con l'esplosione dei tassi in arrivo. Poi è andato a 5 e tutti sorpresi.
Ma oggi è un altro discorso, escono le prime trimestrali importanti che diranno qualcosina di più su come sarà il 2023.
Vediamo che succede
ps ho anche call Telecom, ma talmente pochi che non incide nulla
 

giancarlo22

Forumer storico
Per i 'briciolari' segnalo XS2409668675, a breve quasi sicuro rimborso per salita di American Airlines, piccolo margine per abbassamento mattutino.
 

CarloConti

Forumer storico
onestamente chi si aspettava un periodo cosi (che indipendentemente da quello che accadrà in futuro è un fatto) quando aleggiava il più cupo catastrofismo di alcuni mesi fa?
Detto questo mi preme osservare che spesso in passato ci siamo trovati in situazioni simili poi bruscamente invertite e chi, anche il sottoscritto, si era un po fatto trasportare dall'euforia allentando un po le protezioni si è trovato qualche bel bubbone da risolvere.
 

giofio

Forumer attivo
Buongiorno, chiedo, per cortesia, il DE000UE6AA72 è bo? o il 'markettaro' non è ancora uscito? grazie

purtroppo sul sito dell'emittente ultima quotazione risale a novembre 2021

ok uscito ora 931/941
 
Ultima modifica:

NoWay

It's time to play the game
(Reuters) - Il membro del Consiglio direttivo della Banca Centrale Europea, Martins Kazaks, ha rintuzzato le aspettative degli investitori che credono che la Bce taglierà i tassi di interesse entro la fine dell'anno, affermando che sarebbe necessaria una profonda recessione per ridurre i costi di indebitamento.
I mercati monetari si aspettano che la Bce aumenti il tasso di interesse sui depositi bancari di quasi 150 punti base entro l'estate, prima di invertire la rotta alla fine del 2023 e nel 2024, il che probabilmente implica una flessione della crescita e dell'inflazione.
Ma Kazaks ha detto a Reuters di non vedere una "logica" per queste aspettative e che i tassi dovrebbero continuare a salire per frenare l'inflazione, che nell'area dell'euro è quasi cinque volte superiore all'obiettivo del 2% fissato dalla Bce.
"Ci vorrebbe una profonda recessione, con un notevole aumento della disoccupazione, perché l'inflazione si riduca e spinga quindi a tagliare i tassi", ha detto il governatore della banca centrale lettone in un'intervista. "Ma questo non è probabile, date le attuali prospettive macro"
Kazaks, generalmente considerato tra i falchi all'interno della Bce, ha aggiunto che i tassi dovrebbero salire "ben oltre il territorio restrittivo", ossia quel livello che frena la crescita economica e che la maggior parte degli economisti considera superiore all'attuale tasso del 2%.
Il mese scorso l'inflazione della zona euro è calata al 9,2%, soprattutto grazie alla flessione dei prezzi dell'energia e a un sussidio una tantum in Germania, ma le pressioni sui prezzi sottostanti hanno continuato a crescere.
Kazaks ha detto che l'inflazione core, che esclude i prodotti alimentari e l'energia, è la misura da tenere d'occhio.
"È possibile che l'inflazione core continui a salire anche se l'inflazione complessiva sta scendendo, ad esempio a causa delle oscillazioni dei prezzi dell'energia", ha affermato. "A mio avviso, l'inflazione di fondo è attualmente un indicatore chiave per la persistenza dell'inflazione e per le decisioni politiche"
Kazaks non ha specificato a quale livello i tassi raggiungeranno il picco.
"L'incertezza è troppo alta e la troveremo passo dopo passo", ha detto.
Anche i governatori delle banche centrali finlandese e spagnola, Olli Rehn e Pablo Hernandez de Dos, hanno invitato la Bce ad incrementare i tassi "in modo significativo" nelle prossime riunioni.
Ma la loro controparte portoghese Mario Centeno ha affermato che gli aumenti si stanno avvicinando alla fine.
Il mese scorso la Bce ha ridotto il ritmo degli aumenti dei tassi di interesse a 50 punti base da 75, segnalando comunque altri aumenti della stessa entità.
Ma dalla riunione del mese scorso, le speculazioni su un rallentamento del ritmo di inasprimento sono aumentate, alla luce del raffreddamento dell'inflazione nella zona euro e negli Stati Uniti.
 

skolem

Listino e panino
ROMA, 13 gennaio (Reuters) - A novembre l’indice destagionalizzato della produzione industriale italiana continua a ridursi, deludendo le attese, seppure con una intensità minore rispetto ai due mesi precedenti.

Secondo dati diffusi stamani da Istat, la produzione registra un decremento dello 0,3% mensile, dopo il -1,1% (rivisto) di ottobre, rispetto ad un consensus pari a +0,3%.

Secondo diversi analisti, tra cui Prometeia, per la produzione industriale - considerata un buon anticipatore del Pil - potrebbe aprirsi qualche spiraglio nei primi mesi di quest'anno, dopo una sostanziale stagnazione nell'ultima parte del 2022.
 
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