Imar
Forumer attivo
Ancora una volta, non è tempo perso, ma tempo speso in un certo modo!
Ah beh, io ero ovviamente ironico

Al minimo, si acquisisce una mentalità ed metodo di testing quantitativo, per cui alla prossima, eventuale, discussione col brillante venditore che vi vuol spiegare il metodo miracoloso per far soldi cui mercati (ma anche a chi invita a "pensare fuori dagli schemi"



Interessante, ho fatto lo stesso: uno script che si appoggia su phpmyadmin e che scarica dati pubblici e pubblicati da eurex e altri siti europei (Italy inclusa). Sono quasi a 2 anni di settlements su una decina di chains...non so che farci, ma magari possono servire a qualcuno...
Non sai che farci?
E che dici, magari, di provare ad estrarre le IV (o meglio, quella che chiamiamo IV), relazionarle con qualche altra variabile (e qui i limiti sono imposti quasi solo dalla fantasia…) e provare ( e sottolineo PROVARE) a vedere se trovi delle regolarità?
In merito, accertato che i settlement sono espressione delle QUOTE BID/ASK di mercato e non delle forzature di un contabile che getta numeri a caso dentro un modello di pricing (anche se qualcuno deve ancora metabolizzare l’idea…. ) è senz’altro opportuna una riflessione sulle dinamiche di mercato che essi non intercettano, e sull’utilità/inutilità di tali dinamiche per il nostro backtesting ed il nostro trading.
Qua la prediamo un po’ larga, patience please:
lo scopo dell’operatore in opzioni in senso classico è di trovare MISPRICING ( il che non vuol dire che non possono essere usati per altri fini, ma che questo deve essere lo scopo primario per cui si usa una opzione invece di un future).
I mispricing sono violazioni del “contamination principle” di Taleb (senza usare paroloni, significa solo che nelle valutazioni di una option chain ci deve essere una “coerenza interna” che è INDIPEDENDENTE dal modello valutativo usato), nel tempo e nello spazio, cioè intese nel senso più ampio possibile.
In passato, queste violazioni dipendevano spesso da una scarsa comprensione dello strumento, soprattutto da parte del retail compratore: nei tempi “eroici”, leggenda narra vi fossero operatori che speculavano unicamente su mispricing rispetto alla put-call parity, cosa che oggi è praticamente impossibile.
In tempi più recenti, i mispricings (ripeto: intesi nel senso più ampio possibile) possono derivare da un consensus di mercato fortemente squilibrato da un lato/su alcuni strike (che crea uno squilibrio opposto nell’inventory del MM), da problemi di liquidità e di margini degli operatori dopo un movimento fortemente direzionale dell’underlying (hint: per questo valutare il rischio PUNTUALE di una posizione in termini di margini sarà rozzo dal punto di vista teorico, ma meno stupido di quanto pensano alcuni frequentatori questo thread) e da altri fattori concettualmente paragonabili.
Supponiamo ad esempio che un operatore primario sia costretto a smobilitare in poco tempo una posizione rilevante rispetto alla liquidità complessiva del mercato: in tal caso figure a payout uguale/maggiore di zero (es un long butterfly, oppure un long call spread) potrebbero essere acquistate a prezzi di saldo, cioè anche vicini allo zero (leggenda narra, ad esempio , che questo sia successo durante la liquidazione forzata delle posizioni di Niederhoffer da parte di Refco nel 1997).
Dato che questa è una assurdità logica (legs di figure a payout positivo costruite contestualmente non possono avere costo quasi zero…), è chiaro che i settlement del giorno in questione NON saranno rappresentativi di tali situazioni.
Per (s)fortuna, tuttavia, tali situazioni sono piuttosto rare, tanto è vero che quando capitano, ne viene tramandata memoria nella tradizione orale dei traders dei decenni successivi. Inoltre, avere tali dati sul proprio database non serve proprio a nulla: è chiaro che se vi sono distorsioni evidenti che i BIG per qualunque motivo sono costretti ad offrire, è la logica a dirci come operare: la logica, e non un backtesting fatto sui bid/ask invece che sui settlements.
Sotto un altro profilo, è evidente che i settlements, essendo anch’essi un dato puntuale, NON esprimono la dinamica della IV all’interno della giornata operativa (le variazioni intraday, se vogliamo).
Questo limite è sicuramente reale, tuttavia interessa (anzi è vitale) soprattutto per chi opera su time frame brevi (che per le opzioni non vuol dire il day trading, ma comunque posizioni che non si possono sviluppare nell’arco di mesi). E’ chiaro che se il vostro time frame è “breve” (ove “breve” è volutamente indeterminato, qui) non si devono guardare i settlements, bensì l’evoluzione in tempo reale dei BID&ASK “reali” di mercato (che non sono quelli del book, e non sono neanche il book +/- un tot fisso od un tot %, è più complicato …. ma non è colpa mia…sorry)
Ovviamente questa specifica è una ripetizione di quanto scrissi la prima volta che parlai di esaminare i settlements come “proxy” grossolana dei BID&ASK “reali” di mercato vicino alla chiusura, adatta a chi durante il giorno fa un altro lavoro e non è incollato ad un monitor di Borsa (altrettanto ovviamente questa specifica è stata subito dimenticata/disattesa da alcuni a scopo di polemica…. but who cares… va bene così… )
PS a chi mi ha scritto in privato: come noto, io non do consigli di nessun tipo tramite MP.
Invito lo scrivente – se ritiene – ad esporre qui la sua domanda (è quasi sicuro l'arrivo di un commento sarcastico ed a lui inutile, ma non si può neanche escludere una risposta in topic, sopratutto se ti firmi "micina"


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