Charles M. Cottle (2 lettori)

Cren

Forumer storico
Per fortuna, le opzioni sono un argomento molto tecnico, bastano due minuti per capire con chi si sta parlando.... non occorre andare a resuscitare giudizi dai nick del passato (tè capì, Cren? :D)
Puoi considerarla la sudditanza psicologica e l'umiltà del giovane apprendista :D
 

Cren

Forumer storico
- per gli indici (broad) tale relazione porta ad una sovrastima (quantificabile in circa 10%) dovuta ad un certo effetto meanreverting presente il tali indici.
Per chiarezza, Thymon: ho capito male quando affermo di aver compreso quanto segue?

«Su determinati indici è presente un effetto di ritorno verso la media che rende la quantificazione del rischio mediante "square root rule" un processo tendente a sovrastimare i rischi piuttosto che a sottostimarli».

Ma tu ti riferisci a livelli dell'indice, rendimenti dell'indice, livelli della IV, livelli della RV... o cosa?

Grazie :)
 

GiuliaP

The Dark Side
Molto umilmente, mi permetto di ipotizzare la seconda...

Molto umilmente ... anch'io! :D

In effetti, per l'ennesima volta, avevo fraiteso cosa era sovrastimato: Thymon sicuramente si riferiva al margine delle CH, io invece avevo interpretato semplicemente un rischio maggiore! :lol: (sono tonta!)
 

GiuliaP

The Dark Side
Mah, mi ha preceduto Thymon.... ma francamente non vedo come potresti incorporare il payoff (se negativo ;)) in un calcolo per il rischio facendo ipotesi molto diverse da quelle delle CH.
Dato che per definizione la distribuzione di probabilità del payoff è sconosciuta a tutti (*)... non ci rimane che ragionare in termini di worst case scenario... esattamente come si propone di fare la CH.

Ma certo, per questo le logiche convergono. E' solo che una semplice dilatazione della logica dei margini, anche su soli due mesi, secondo me non è sufficiente. Va aggiunto qualcosa.

La stessa tabella mi consentirà di aggiungere (in primis rivolto a PGiulia) qualche considerazione sulle distinzione tra "approccio A- approccio B" per le CH fatte qui sopra, e sul perchè rimango molto scettico sulla superiorità del secondo IN TERMINI DI CORRETTO FUNZIONAMENTO DEL MERCATO NEL SUO COMPLESSO ma questo sarà oggetto di un altro post (spero prima del 2031... :D:D).

Qui mi limito a seguirti con interesse, perchè come sul discorso dell'utilità dell'HFT, non ho competenze specifiche e mi fermo a semplici congetture da forum ;)
 

Imar

Forumer attivo
... non ho competenze specifiche e mi fermo a semplici congetture da forum ;)

Beh... allora siamo in due....

Prima però, lasciatemi il tempo di introdurre - nel grafico qui sotto allegato :eek::eek::-o - il "Kandinski indicator", indispensabile complemento del "Marinetti indicator"... ed anche lui realizzato col noto software meta- sti-caz :D .. ehm...

Ps Ernè, si scherza... anzi, visto che Skarso mi ha rimproverato per averti fatto gli auguri di Natale.... ;) :-?.... Buona Pasqua!!
 

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Imar

Forumer attivo
- il broker A (uno dei market leader in Italia) richiede l’istruzione di una pratica di affidamento per poter operare in derivati (anche solo coi futures…); in compenso non ha (per ora) l’abitudine di richiedere versamenti infragiornalieri di margini, neanche nelle giornate più problematiche

- il broker B (tra i leader mondiali) applica il portfolio margin oltre i 100.000$ in conto (mi pare), però poi non ti consentono si stare in margin call neanche per un’ora (o comunque per i tempi tecnici di trasferimento fondi).

Non sono sicuro che l'approccio B sia il migliore, ma è chiaro che si sta andando in quella direzione (ved. jpeg qui sotto, tratto dal PDF segnalato poco più sopra da pprllo), perchè gli exchanges che rimangono indietro non permettono ai loro clienti la più efficace allocazione del capitale da trading.


Prendendo spunto dalla tabella del PUT sp500 nell'ottobre 1987 postata ieri, provo ad integrare il ragionamento, fermo restando che il compito di un operatore è adattarsi alla realtà che osserva e non semplicemente deprecare se essa si sta evolvendo in maniera che egli giudica non opportuna.

Da un punto di vista "macro" - se si guarda un poco alla storia delle grandi crisi finanziarie, si nota come tutte - indistintamente - hanno ragioni "tecniche": sono state, se non causate, grandemente amplificate dal fatto che il leverage del sistema era eccessivo ed ha causato chiusura forzosa di posizioni.

Ad esempio, si può vedere

http://www.bis.gov.uk/assets/foresi...erage-forced-asset-sales-and-market-stability

https://www.newyorkfed.org/registration/research/risk/background.pdf (da cui traggo il jpeg allegato qui sotto)


Ora (ma ripeto, questo è un aspetto che interessa i regolatori più che il singolo trader), se questo è il dato, sembrerebbe razionale cercare di diminuire il leverage in partenza e non di aumentare la rapidità del feedback dal sistema dei margini.


Dal punto di vista micro, stante che l'eccessivo leverage del sistema produce e produrrà il rischio di rotture "fake", in stile 6 maggio 2010 (ma non sono affatto rare, pochi giorni fa' APPLE.... quindi non la Canistracci OIL.... è crollata del 9% in un ms), il conseguente rischio di chiusura forzata di posizioni a margine, senza reali ragioni economiche alla base del movimento di Borsa è aggravato (e non alleviato) dal controllo in tempo reale dei margini stile IB.

Opinioni....
 

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