Andavo di fretta, forse non sono stato chiarissimo.
Ci riprovo.
IMHO; quando STORICAMENTE un mercato ha una volatilità misurata intraday maggiore di quella misurata daily, la cosa ha ovvie implicazioni non solo in termini di pricing (come notato da Thymon in questo stesso thread) ma anche in termini di implementazione del Delta Hedge.
Ovviamente, l'accento è sull'avverbio STORICAMENTE...
Inizio a commentare questo.
La volatilità di un sottostante è peculiare allo stesso non tanto per motivi "storici", quanto per motivi "strutturali". Come tu stesso in passato hai fatto notare, la volatilità di un sottostante azionario è completamente diversa da quella di un sottostante obbligazionario, che a loro volta sono completamente diverse dalla volatilità, per esempio, del VIX. Ed all'interno di ogni categoria si può fare lo stesso discorso: la volatilità di un paniere di 500 titoli è diversa da quella di un paniere di 50, che a loro volta sono diverse da quella di un singolo titolo. E così via, distinguendo ad esempio anche le settorialità, le tipicità, e quant'altro.
Ma è la "struttura" del sottostante, molto più della sua "storia", a definire le caratteristiche della sua volatilità, come anche delle sue caratteristiche di mean reversion.
Questo discorso vale per le volatilità storiche ed ovviamente ancora di più per le volatilità implicite.
Ovvero anche e soprattutto un MM deve usare la statistica il meno possibile. Anche se, con buona pace di Cren, non può prescinderne mai totalmente.
Fino a qui tutto pacifico, credo, finchè non parli di "implicazioni"; ma a questo ti ripondo nel prosieguo.
...Non ho pretese di identificare EX ANTE un mercato mean reverting, ma certo se DOMANI MATTINA debbo prezzare/hedgiare opzioni sull'S&P500 o sull'indice azionario di un emerging market .... non è che posso pensare di ignorare che hanno - presumubilmente - un comportamento molto differente...
Ovvero (interpreto) mi stai dicendo che quando ti riferivi al dimensionamento della soglia di hedging temporale volevi intenderlo in funzione del tipo di sottostante. Ovvero quando scrivevi "mercato" intendevi il sottostante, e non la fase dello stesso. Ed allora sicuramente ho interpretato male, anche se le mie implicite conclusioni restano le stesse.
Infatti, seppur riconoscendo che alcuni mercati possono avere una caratteristica mean reverting più o meno marcata di altri, l'utilità pratica di questa stessa caratteristica, tanto per il trading quanto per il pricing e l'hedging, viene controbilanciata dagli stessi mercati. Altrimenti staremmo tutti a tradare i mercati più stazionari (e/o meno volatili). Un MM sul VIX (mean reverting) non può "rilassarsi" di più di un MM sullo SP500 (trend following), come un MM dello Schatz (poco volatile) non può "rilassarsi" più di un MM sul Bund (molto volatile). Idem per un investitore, a prescindere dalle commissioni.
(Approfitto per ribadire, non certo a te, che volatilità e mean reversion sono due caratteristiche ben differenti).
In altri termini, ogni mercato farà in modo (o sarebbe meglio dire "cercherà" di fare in modo) sempre e comunque di equilibrarti il rischio. Altrimenti per assurdo si arriverebbe a dire che lavorando su VIX future o su Schatz si avrebbero soglie di hedging molto più larghe e rilassate rispetto al lavorare su SP500 o su Bund. E sappiamo bene che,
a parità di rendimenti, non può essere così.
Quindi, per riagganciarmi al precedente commento, lo stesso mercato ti prezza le sue stesse caratteristiche strutturali. E ti costringe ad hedging ugualmente costosi.
Se vogliamo la caratteristica che, unicamente per un MM, può dare meno "tranquillità" all'hedging è la liquidità del mercato, visto che il MM non deve equilibrare solo in funzione della sua posizione e dell'andamento del sottostante, ma anche degli ordini successivi che deve chiudere e che non può conoscere in anticipo.
Ma di contro la liquidità sarà anche la caratteristica che porterà molto più guadagno. Ed ormai sappiamo che un MM l'hedging lo fa anche con la IV.
...Se posso, però, vorrei evitare discussioni teoriche estenuanti e sottolineare che tra le parti non dette del mio penultimo post (ripeto: andavo un pò di fretta) era il trader retail non può usare il ribilanciamento come fa un MM (cioè - in pratica - con trades ogni TOT secondi ed a costi commisionali pressoche nulli)...... ma deve anche tenere presente che - giocoforza - deve accettare frequenze di ribilanciamento più lente ed un rischio maggiore, altrimenti è perdente in partenza per il solo effetto di commissioni + spread.
In parole povere:IMHO, uno schema di hedging per il trader retail deve porsi tra gli obiettivi di minimizzare le operazioni (anche pagando un costo i n termini di rischio), mentre lo stesso vincolo non vale per chi fa MM...
Come già precedentemente detto a non ricordo chi, la mia opinione è che usare soglie temporali è penalizzante e pericoloso, per il retail quanto per il MM, a meno che le frequenze di bilanciamento non siano molto elevate. Il pericolo è proprio il gamma, più del delta e dei costi. Io sono sempre e comunque per soglie quantitative. Soprattutto con le possibiltà attuali di automatizzazione delle stesse. E soprattutto per retail che appunto non possono utilizzare frequenze troppo elevate per questione di costi, e non hanno certo la leva della IV.
Se poi parliamo di un retail sottocapitalizzato e sottotecnologicizzato, allora meglio lasciar perdere l'hedging (oltre che le opzioni)!
Di contro un MM può chiudere ordini abbastanza grandi in ogni momento, che non è assolutamente il caso di aspettare troppo per hedgiare.
...IMHO, il vantaggio di usare una scadenza temporale (che, bada bene, può anche essere random) è che non sei influenzato dal più recente movimento dei prezzi...
Purtroppo questo è anche lo svantaggio più pericoloso, visto che "non sei influenzato dal più recente movimento dei prezzi" nell'hedging, ma di certo lo sei nei rendimenti.
...Mhhhh .....direi piuttosto che vicino alla scadenza le greche cambiano più volte al giorno e non possono essere valutate con la scansione daily tipica del trader retail..... ma qui mi piacerebbe sentire cosa dice PGiualia (ma anche altri, ovviamente)...
La mia opinione è in quanto detto sopra, perchè se si usano soglie quantitative questo problema è implicitamente evitato. Anche se variare queste soglie quantitative anche in funzione degli eventi prossimi venturi (scadenze comprese) può essere spesso e volentieri molto utile.
Se invece, semplicemente pour parler, sei un MM, allora se proprio vuoi usare soglie temporali dovrai comunque utilizzare frequenze molto elevate. Oltre il fatto, come già detto, che ti si possono chiudere ordini consistenti da un momento all'altro, e per i quali non sarebbe assolutamente il caso di aspettare troppo tempo per bilanciare.
Disclaimer: tutte solo e semplicemente mie opinioni, ovviamente.