Charles M. Cottle

Magari sapessimo indentificare un mercato mean reverting. Sarebbe il deus ex machina del trading, e soprattutto non avremmo bisogno di tante diavolerie :)

Andavo di fretta, forse non sono stato chiarissimo.

Ci riprovo. :lol::D

IMHO; quando STORICAMENTE un mercato ha una volatilità misurata intraday maggiore di quella misurata daily, la cosa ha ovvie implicazioni non solo in termini di pricing (come notato da Thymon in questo stesso thread) ma anche in termini di implementazione del Delta Hedge.

Ovviamente, l'accento è sull'avverbio STORICAMENTE.

Non ho pretese di identificare EX ANTE un mercato mean reverting, ma certo se DOMANI MATTINA debbo prezzare/hedgiare opzioni sull'S&P500 o sull'indice azionario di un emerging market .... non è che posso pensare di ignorare che hanno - presumubilmente - un comportamento molto differente.

Se posso, però, vorrei evitare discussioni teoriche estenuanti e sottolineare che tra le parti non dette del mio penultimo post (ripeto: andavo un pò di fretta) era il trader retail non può usare il ribilanciamento come fa un MM (cioè - in pratica - con trades ogni TOT secondi ed a costi commisionali pressoche nulli)...... ma deve anche tenere presente che - giocoforza - deve accettare frequenze di ribilanciamento più lente ed un rischio maggiore, altrimenti è perdente in partenza per il solo effetto di commissioni + spread.

In parole povere:IMHO, uno schema di hedging per il trader retail deve porsi tra gli obiettivi di minimizzare le operazioni (anche pagando un costo i n termini di rischio), mentre lo stesso vincolo non vale per chi fa MM.


Ai tempi cercai di implementare il criterio di skew, ma quando gli chiesi delucidazioni in merito al calcolo del "Delta money" e "Gamma money" mi disse che non sapeva esattamente com'era calcolata la seconda perchè la calcolava direttamente Orc (o era GL?) :D

Qua vado a memoria, ma non ricordo tali termini.
Mi ricordo invece che usava le greche percentuali .... stiamo parlando dello stesso schema???
 
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IMHO; quando STORICAMENTE un mercato ha una volatilità misurata intraday maggiore di quella misurata daily, la cosa ha ovvie implicazioni non solo in termini di pricing (come notato da Thymon in questo stesso thread) ma anche in termini di implementazione del Delta Hedge.
Trovi che l'interpretazione del variance ratio proposta da Taleb nel solito libro sia corretta (o quantomeno suffragata dalla tua personale esperienza)?
Qua vado a memoria, ma non ricordo tali termini.
Mi ricordo invece che usava le greche percentuali .... stiamo parlando dello stesso schema???
Sì, gli chiesi chiarimenti in privato perchè anche io avevo inteso le Greche percentuali ma nella pratica non quadravano i conti; in privato mi spiegò che si trattava della versione "money" delle Greche, ma ebbi problemi col Gamma.

Poco me ne sono fatto dei calcoli di Bloomberg, visto che il cruscotto non è personalizzabile come vorrei :( Al solito prediligono la forma alla sostanza...
 
scusate l'OT

Cren, approfitto della tua gentilezza ed erudizione per chiederti cosa ne pensi (in parole molto povere) di questo documento che ho scoperto ora e se ne applichi la misura e se vi è un modo di farlo adatto ad un profano ignorante come me (tipo foglio excel)

grazie
 
Andavo di fretta, forse non sono stato chiarissimo.

Ci riprovo.

IMHO; quando STORICAMENTE un mercato ha una volatilità misurata intraday maggiore di quella misurata daily, la cosa ha ovvie implicazioni non solo in termini di pricing (come notato da Thymon in questo stesso thread) ma anche in termini di implementazione del Delta Hedge.

Ovviamente, l'accento è sull'avverbio STORICAMENTE...

Inizio a commentare questo.

La volatilità di un sottostante è peculiare allo stesso non tanto per motivi "storici", quanto per motivi "strutturali". Come tu stesso in passato hai fatto notare, la volatilità di un sottostante azionario è completamente diversa da quella di un sottostante obbligazionario, che a loro volta sono completamente diverse dalla volatilità, per esempio, del VIX. Ed all'interno di ogni categoria si può fare lo stesso discorso: la volatilità di un paniere di 500 titoli è diversa da quella di un paniere di 50, che a loro volta sono diverse da quella di un singolo titolo. E così via, distinguendo ad esempio anche le settorialità, le tipicità, e quant'altro.

Ma è la "struttura" del sottostante, molto più della sua "storia", a definire le caratteristiche della sua volatilità, come anche delle sue caratteristiche di mean reversion.

Questo discorso vale per le volatilità storiche ed ovviamente ancora di più per le volatilità implicite.

Ovvero anche e soprattutto un MM deve usare la statistica il meno possibile. Anche se, con buona pace di Cren, non può prescinderne mai totalmente.

Fino a qui tutto pacifico, credo, finchè non parli di "implicazioni"; ma a questo ti ripondo nel prosieguo.

...Non ho pretese di identificare EX ANTE un mercato mean reverting, ma certo se DOMANI MATTINA debbo prezzare/hedgiare opzioni sull'S&P500 o sull'indice azionario di un emerging market .... non è che posso pensare di ignorare che hanno - presumubilmente - un comportamento molto differente...

Ovvero (interpreto) mi stai dicendo che quando ti riferivi al dimensionamento della soglia di hedging temporale volevi intenderlo in funzione del tipo di sottostante. Ovvero quando scrivevi "mercato" intendevi il sottostante, e non la fase dello stesso. Ed allora sicuramente ho interpretato male, anche se le mie implicite conclusioni restano le stesse.

Infatti, seppur riconoscendo che alcuni mercati possono avere una caratteristica mean reverting più o meno marcata di altri, l'utilità pratica di questa stessa caratteristica, tanto per il trading quanto per il pricing e l'hedging, viene controbilanciata dagli stessi mercati. Altrimenti staremmo tutti a tradare i mercati più stazionari (e/o meno volatili). Un MM sul VIX (mean reverting) non può "rilassarsi" di più di un MM sullo SP500 (trend following), come un MM dello Schatz (poco volatile) non può "rilassarsi" più di un MM sul Bund (molto volatile). Idem per un investitore, a prescindere dalle commissioni.

(Approfitto per ribadire, non certo a te, che volatilità e mean reversion sono due caratteristiche ben differenti).

In altri termini, ogni mercato farà in modo (o sarebbe meglio dire "cercherà" di fare in modo) sempre e comunque di equilibrarti il rischio. Altrimenti per assurdo si arriverebbe a dire che lavorando su VIX future o su Schatz si avrebbero soglie di hedging molto più larghe e rilassate rispetto al lavorare su SP500 o su Bund. E sappiamo bene che, a parità di rendimenti, non può essere così.

Quindi, per riagganciarmi al precedente commento, lo stesso mercato ti prezza le sue stesse caratteristiche strutturali. E ti costringe ad hedging ugualmente costosi.

Se vogliamo la caratteristica che, unicamente per un MM, può dare meno "tranquillità" all'hedging è la liquidità del mercato, visto che il MM non deve equilibrare solo in funzione della sua posizione e dell'andamento del sottostante, ma anche degli ordini successivi che deve chiudere e che non può conoscere in anticipo.
Ma di contro la liquidità sarà anche la caratteristica che porterà molto più guadagno. Ed ormai sappiamo che un MM l'hedging lo fa anche con la IV.

...Se posso, però, vorrei evitare discussioni teoriche estenuanti e sottolineare che tra le parti non dette del mio penultimo post (ripeto: andavo un pò di fretta) era il trader retail non può usare il ribilanciamento come fa un MM (cioè - in pratica - con trades ogni TOT secondi ed a costi commisionali pressoche nulli)...... ma deve anche tenere presente che - giocoforza - deve accettare frequenze di ribilanciamento più lente ed un rischio maggiore, altrimenti è perdente in partenza per il solo effetto di commissioni + spread.

In parole povere:IMHO, uno schema di hedging per il trader retail deve porsi tra gli obiettivi di minimizzare le operazioni (anche pagando un costo i n termini di rischio), mentre lo stesso vincolo non vale per chi fa MM...

Come già precedentemente detto a non ricordo chi, la mia opinione è che usare soglie temporali è penalizzante e pericoloso, per il retail quanto per il MM, a meno che le frequenze di bilanciamento non siano molto elevate. Il pericolo è proprio il gamma, più del delta e dei costi. Io sono sempre e comunque per soglie quantitative. Soprattutto con le possibiltà attuali di automatizzazione delle stesse. E soprattutto per retail che appunto non possono utilizzare frequenze troppo elevate per questione di costi, e non hanno certo la leva della IV.
Se poi parliamo di un retail sottocapitalizzato e sottotecnologicizzato, allora meglio lasciar perdere l'hedging (oltre che le opzioni)!

Di contro un MM può chiudere ordini abbastanza grandi in ogni momento, che non è assolutamente il caso di aspettare troppo per hedgiare.

...IMHO, il vantaggio di usare una scadenza temporale (che, bada bene, può anche essere random) è che non sei influenzato dal più recente movimento dei prezzi...

Purtroppo questo è anche lo svantaggio più pericoloso, visto che "non sei influenzato dal più recente movimento dei prezzi" nell'hedging, ma di certo lo sei nei rendimenti.

...Mhhhh .....direi piuttosto che vicino alla scadenza le greche cambiano più volte al giorno e non possono essere valutate con la scansione daily tipica del trader retail..... ma qui mi piacerebbe sentire cosa dice PGiualia (ma anche altri, ovviamente)...

La mia opinione è in quanto detto sopra, perchè se si usano soglie quantitative questo problema è implicitamente evitato. Anche se variare queste soglie quantitative anche in funzione degli eventi prossimi venturi (scadenze comprese) può essere spesso e volentieri molto utile.

Se invece, semplicemente pour parler, sei un MM, allora se proprio vuoi usare soglie temporali dovrai comunque utilizzare frequenze molto elevate. Oltre il fatto, come già detto, che ti si possono chiudere ordini consistenti da un momento all'altro, e per i quali non sarebbe assolutamente il caso di aspettare troppo tempo per bilanciare.

Disclaimer: tutte solo e semplicemente mie opinioni, ovviamente.
 
Cren, approfitto della tua gentilezza ed erudizione per chiederti cosa ne pensi (in parole molto povere) di questo documento che ho scoperto ora e se ne applichi la misura e se vi è un modo di farlo adatto ad un profano ignorante come me (tipo foglio excel)
Temo tu ti sia dimenticato di allegare il documento, non vedo alcun allegato.
Se poi parliamo di un retail sottocapitalizzato e sottotecnologicizzato, allora meglio lasciar perdere l'hedging (oltre che le opzioni)!
Con permesso, GiuliaP, dalla mia piccola esperienza non concordo su questa affermazione.

Possiamo convenire che spesso è possibile ottenere un P&L simile a quello di un'opzione variando nel tempo l'esposizione al sottostante, tuttavia a me risulta che per un privato che non è in grado di tallonare il sottostante in modo totalmente automatico e a tempo continuo la comodità e l'efficienza di un'opzione non siano replicabili in modo semplice.

Solo per fare un esempio recente, io non sarei sinceramente stato in grado di avere quel risultato su quel portafoglio che ho allegato pochi messaggi fa comprando tutti quei sottostanti e variando la size in accordo al Delta: non ne avrei avuto il tempo, avrei ottenuto una replica parziale e inefficiente.

In definitiva io ritengo che un privato che sul capitale abbia anche scopi speculativi (*) oltre che conservativi non debba astenersi dall'impostare posizioni su opzioni: soprattutto quando non può permettersi di tallonare i mercati ogni secondo, la comodità di un'opzione acquistata, se il denaro-lettera è stretto, non è facilmente sostituibile.

(*) Naturalmente nella convinzione che vi sia qualcosa che il mercato non sta scontando, altrimenti concordo che sia preferibile astenersi piuttosto che gettare soldi in scommesse campate per aria.
 
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scusate l'OT

Cren, approfitto della tua gentilezza ed erudizione per chiederti cosa ne pensi (in parole molto povere) di questo documento che ho scoperto ora e se ne applichi la misura e se vi è un modo di farlo adatto ad un profano ignorante come me (tipo foglio excel)

grazie

Temo tu ti sia dimenticato di allegare il documento, non vedo alcun allegato.
fai click sul "questo" in rosso

C
 
...Con permesso, GiuliaP, dalla mia piccola esperienza non concordo su questa affermazione...

Era sicuramente un provocazione, anche se fortemente dipendente dalla quantificazione dei termini "sottocapitalizzato" e "sottotecnologicizzato" e dalle proprie necessità (come ad esemio fare o non fare hedging).

E' ovvio, ad esempio, che non puoi scommettere su IV, skew, ecc. con il sottostante.

Possiamo convenire che spesso è possibile ottenere un P&L simile a quello di un'opzione variando nel tempo l'esposizione al sottostante, tuttavia a me risulta che per un privato che non è in grado di tallonare il sottostante in modo totalmente automatico e a tempo continuo la comodità e l'efficienza di un'opzione non siano replicabili in modo semplice.

C'è un rapporto costi/benefici tutto da verificare, considerando spread, commissioni e IV. Io non sarei tanto sicura di quello che hai scritto.

Solo per fare un esempio recente, io non sarei sinceramente stato in grado di avere quel risultato su quel portafoglio che ho allegato pochi messaggi fa comprando tutti quei sottostanti e variando la size in accordo al Delta: non ne avrei avuto il tempo, avrei ottenuto una replica parziale e inefficiente.

Quello che tu devi replicare sono i tuoi obiettivi, non la posizione precisa. E' ovvio che non avrai mai lo stesso risultato, ma una tecnica ad ampio respiro con stesso obiettivo su sottostante non è detto che non possa comportarsi meglio. Tra l'altro qualche piccolo automatismo sui sottostanti ormai è alla portata di tutti.

Questo è difficile da dire e quantificare. Anche qui andrebbero fatto conti precisi su tempi, quantità, ecc., e come sai io non amo fare di conti (sui forum). Del resto andrebbero fatti per ogni tipo di posizione, e questo è ovviamente assurdo.

In definitiva io ritengo che un privato che sul capitale abbia anche scopi speculativi (*) oltre che conservativi non debba astenersi dall'impostare posizioni su opzioni: soprattutto quando non può permettersi di tallonare i mercati ogni secondo, la comodità di un'opzione acquistata, se il denaro-lettera è stretto, non è facilmente sostituibile.

Solito problema costi/benefici.

A meno di non voler scommettere precisamente su IV, skew, ecc. tutto sommato io in quest'ottica non utilizzerei opzioni, anche se non posso affermare in tutta sicurezza che tu abbia torto.
 
..... anche io avevo inteso le Greche percentuali ma nella pratica non quadravano i conti; in privato mi spiegò che si trattava della versione "money" delle Greche, ma ebbi problemi col Gamma.

Beh, comunque, dato che
MoneyGreek = PercentGreek * quantità
non dovrebbe cambiare molto (in termini di modellizzazione).

Quanti spunti!
Ai tempi cercai di implementare il criterio di skew, ma quando gli chiesi delucidazioni in merito al calcolo del "Delta money" e "Gamma money" mi disse che non sapeva esattamente com'era calcolata la seconda perchè la calcolava direttamente Orc (o era GL?) :D
A me, infatti, i conti non tornavano affatto.


Ricordo di aver letto su uno dei testi di Willmott che gli aspetti pratici dei metodi di hedging è uno degli argomenti meno trattati dalla letteratura, a differenza - ad esempio - degli studi sulla previsione della volatilità per i quali il numero dei papers è steminato e si trova sempre sempre - diceva lui ;) - un nuovo arco.pirla che pensa di avere una idea migliore delle precedenti. :lol::D

Francamente, conoscendo la professionalità di Skew, non posso che pensare ad una sua (più che legittima) forma di riserbo.

Mi domando se non sia il caso di imitarla, dato che se si escludono un paio di persone, dal dialogo non si riesce ad ottenere molto di più dell'ironia o degli insulti di qualche ragazzino.


Ps PGiulia mi ha risposto anche su parti del messaggio originario che avevo successivamene cancellato, per non mettere troppa carne al fuoco. :sad::sad: (:D).

Mi riprometto di risponderle, anticipando qui che lei è ineccepibile nel merito, ma ragiona da MM o comunque da operatore istitituzionale che ha tutto automatizzato con il top dello stato dell'arte (non mi verrebbe mai in mente di presentarmi ad un MM dicendo di utilizzare soglie temporali o di non correggere esattamente il gamma per speculare sulla - possibile ma non certa - mean reversion.......... :eek: non amo essere buttato di corsa fuori dagli uffici :lol::D).

Le mie risposte qui sopra, invece, erano inviate al trader - anche sofisticato - ma retail, tipo il Cren delle simulazioni svolte in passato con Bloomberg, che parte in svantaggio rispetto all'operatore di cui sopra (soory, il modo è ingiusto, non è colpa mia), e deve comunque studiare qualche contromisura in più (anche - lo ripeto per l'ennesima volta - a costo di un maggior rischio).

Buon domenica a tutti.
 
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Cren, approfitto della tua gentilezza ed erudizione per chiederti cosa ne pensi (in parole molto povere) di questo documento che ho scoperto ora e se ne applichi la misura e se vi è un modo di farlo adatto ad un profano ignorante come me (tipo foglio excel)
Ho dato una lettura rapida, concentrando più attenzione sull'aspetto concettuale che non sul modello in sè (anche perchè il modello è esplicitato in modo semplice).

Non avendolo provato su campo, difficilmente il mio parere vale più delle statistiche descrittive portate a corredo; certo è che i modelli non strettamente lineari, ed in particolare la famiglia dei modelli lineari generalizzati, hanno un particolare fascino in finanza vista la capacità di restituire come output delle probabilità.

Da questo punto di vista l'argomento trattato è indubbiamente stimolante, e la funzione di copula è inevitabile quando si trattano delle probabilità.

Purtroppo vedo due grossi limiti all'applicabilità in Excel:
  1. il primo è legato al modello Logit utilizzato, che richiede un'ottimizzazione della funzione di massima verosimiglianza difficile per il risolutore e soprattutto inadatta a back test (ti ritroveresti a far andare un'ottimizzazione per ogni periodo di back test... siamo matti?! :D);
  2. il secondo è la copula, che richiede una distribuzione multivariata nel migliore dei casi gaussiana che Excel non riesce a trattare se non dopo un chilometrico codice in Visual Basic, con tutti i rischi di blocco e infiniti tempi computazionali del caso.
A scanso di equivoci, riassumo comunque senza i paroloni del paper il concetto che mi pare di aver appreso:
  1. il modello Logit classifica gli eventi di "comovimento" passati e restituisce la probabilità che si verifichino stante l'informazione disponibile fino ad oggi;
  2. la funzione di copula prende le probabilità marginali restituite dal Logit, per il teorema di Sklar consente di soprassedere al fatto che provengano da qualsivoglia distribuzione (una c.d.f. logistica, in questo caso);
  3. la copula ti restituisce una probabilità di evento congiunto dipendente soltanto dalla correlazione (almeno nel caso gaussiano).
Puoi quindi classificare i "comovimenti" disastrosi del passato con un bel "1", vedere cosa il Logit pensa in termini di probabilità che si realizzino, frullare tutto nella copula gaussiana con relativa matrice di correlazione e vedere qual è la probabilità che il banco salti.

Bè, tutto sommato ho letto di cose più strane, ma se lo vuoi implementare suggerisco qualcosa leggermente più adatto di Excel (magari qualche componente aggiuntivo recuperato gratuitamente in rete può farcela!).
 
Cursioso di vedere come si comporta questa strategia aperta mercoledi. Chissà l'esplosione del VIX, in una delle chiusure peggiori di wally, come influenzerà la IV delle MIBO :sad:

PS: dicono che Goldman è short...

(aperta a credito di 180 EUR, ieri per chiuderla avrei speso 155 EUR)

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Forse davvero 500 punti di distanza sono troppo pochi, quindi un rialzo della vola è identico su entrambi gli strike ed il tempo ha influito un pò più sulle OTM...
 

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