Charles M. Cottle

La volatilità di un sottostante è peculiare allo stesso non tanto per motivi "storici", quanto per motivi "strutturali". Come tu stesso in passato hai fatto notare, la volatilità di un sottostante azionario è completamente diversa da quella di un sottostante obbligazionario, che a loro volta sono completamente diverse dalla volatilità, per esempio, del VIX. Ed all'interno di ogni categoria si può fare lo stesso discorso: la volatilità di un paniere di 500 titoli è diversa da quella di un paniere di 50, che a loro volta sono diverse da quella di un singolo titolo. E così via, distinguendo ad esempio anche le settorialità, le tipicità, e quant'altro.

Ma è la "struttura" del sottostante, molto più della sua "storia", a definire le caratteristiche della sua volatilità, come anche delle sue caratteristiche di mean reversion.

Questo discorso vale per le volatilità storiche ed ovviamente ancora di più per le volatilità implicite.

Ovvero anche e soprattutto un MM deve usare la statistica il meno possibile. Anche se, con buona pace di Cren, non può prescinderne mai totalmente.

Fino a qui tutto pacifico, credo, finchè non parli di "implicazioni"; ma a questo ti ripondo nel prosieguo.

Assolutamente d’accordo in termini di principio.

Purtroppo – IMHO – il diavolo sta sempre nei …..dettagli operativi e quando si passa dalla teoria alla pratica io debbo sicuramente ammettere dei limiti che vorrei non avere (e che probabilmente tu non hai).

Faccio un esempio, il grafico qui sotto è da Willmott.
Spiegare in termini di struttura del mercato perché l’ACF del DJIA sia stata negativa negli anni ’30, positiva dagli anni ’40 agli anni ’80 (ma molto meno dopo gli anni ’70) e negativa in seguito… è qualcosa che va al di là delle mie miserrime capacità(*).

Io posso solo notare che OGGI l’acf è tendenzialmente negativa, ed è meglio che lo tenga presente quando studio un metodo di trading/pricing/hedging di qualunque tipo.


(*) tra parentesi, le spiegazioni che tirano in ballo l’introduzione del mercato dei derivati sull’S&P500 all’inizio degli anni ’80 (quando non l’abbandono del Gold Standard a metà anni ’70…. ma che c'azzecca???) non mi hanno mai convinto.
I derivati (inclusa la loro trattazione telematica) esistono ormai da lustri sui mercati azionari di mezzo mondo, eppure OGNI mercato ha le sue caratteristiche peculiari in termini di mean reversion.


Ovvero (interpreto) mi stai dicendo che quando ti riferivi al dimensionamento della soglia di hedging temporale volevi intenderlo in funzione del tipo di sottostante. Ovvero quando scrivevi "mercato" intendevi il sottostante, e non la fase dello stesso.

Si.

Infatti, seppur riconoscendo che alcuni mercati possono avere una caratteristica mean reverting più o meno marcata di altri, l'utilità pratica di questa stessa caratteristica, tanto per il trading quanto per il pricing e l'hedging, viene controbilanciata dagli stessi mercati.

................
In altri termini, ogni mercato farà in modo (o sarebbe meglio dire "cercherà" di fare in modo) sempre e comunque di equilibrarti il rischio. Altrimenti per assurdo si arriverebbe a dire che lavorando su VIX future o su Schatz si avrebbero soglie di hedging molto più larghe e rilassate rispetto al lavorare su SP500 o su Bund. E sappiamo bene che, a parità di rendimenti, non può essere così.

Quindi, per riagganciarmi al precedente commento, lo stesso mercato ti prezza le sue stesse caratteristiche strutturali. E ti costringe ad hedging ugualmente costosi.

Beh, tu sai che qui con me sfondi diverse porte aperte…..ricordo ad esempio, di quando – scherzando – ci dicevamo che il mercato è tendenzialmente più efficiente di quanto pensa il forumista quadratico medio.

Non possiamo però portare tutto questo all’eccesso.

Io riscriverei quanto sopra dicendo che il mercato farà del suo meglio per prezzare la caratteristica mean reverting di un sottostante….. ma non è assolutamente detto che ci riesca sempre, altrimenti potremmo (potrei) spegnere tutto ed andare a coltivare i campi.



Come già precedentemente detto a non ricordo chi, la mia opinione è che usare soglie temporali è penalizzante e pericoloso, per il retail quanto per il MM, a meno che le frequenze di bilanciamento non siano molto elevate. Il pericolo è proprio il gamma, più del delta e dei costi. Io sono sempre e comunque per soglie quantitative. Soprattutto con le possibiltà attuali di automatizzazione delle stesse. E soprattutto per retail che appunto non possono utilizzare frequenze troppo elevate per questione di costi, e non hanno certo la leva della IV.
Se poi parliamo di un retail sottocapitalizzato e sottotecnologicizzato, allora meglio lasciar perdere l'hedging (oltre che le opzioni)!

Qua penso di averti già risposto….. ho cercato di distinguere tra cosa è possibile fare al top che ha budget informatici corposi ed il trader privato, anche sofisticato e capitalizzato nsopra la media.

Non so se sia un argomento che vuoi approfondire, ma a me non risulta che le possibilità di automazione del delta hedging siano così alla portata di tutti (al di là delle roboanti periodiche dichiarazioni di qualche tizio di Borsa Italiana).

Ad oggi, intendo dire, la faccenda non la risolvi con le API di IB, ma con piattaforme tipo ORC, che però costano diverse migliaia di Euro al mese (a seconda delle diverse configurazioni).

Allora, se l’idea è di lasciar perdere l’hedging finchè non ti puoi permettere ORC (o addirittura una piattaforma proprietaria), beh…. sembra anche a me una visione troppo estremista.


Disclaimer: tutte solo e semplicemente mie opinioni, ovviamente.

Anche le mie... solo opinioni e riflessioni teoriche.
 

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Puoi quindi classificare i "comovimenti" disastrosi del passato con un bel "1", vedere cosa il Logit pensa in termini di probabilità che si realizzino, frullare tutto nella copula gaussiana con relativa matrice di correlazione e vedere qual è la probabilità che il banco salti.

Bè, tutto sommato ho letto di cose più strane, ma se lo vuoi implementare suggerisco qualcosa leggermente più adatto di Excel (magari qualche componente aggiuntivo recuperato gratuitamente in rete può farcela!).

:bow:
Cren,
sei stato molto chiaro nel tradurre il concetto e chiarirmi la questione:

che è oltre le mie capacità
moltissime grazie comunque
ciao
:)
 
Avere una strategia a debito(credito) può significare essere necessariamente theta negativi(positivi) e gamma positivi(negativi)? :help:

EDIT: parlo di stessa scadenza, magari un calendar ATM -c front-month +c back-month sarà a debito ma il passaggio del tempo sarà a suo favore
 
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...Faccio un esempio, il grafico qui sotto è da Willmott.
Spiegare in termini di struttura del mercato perché l’ACF del DJIA sia stata negativa negli anni ’30, positiva dagli anni ’40 agli anni ’80 (ma molto meno dopo gli anni ’70) e negativa in seguito… è qualcosa che va al di là delle mie miserrime capacità(*).

Io posso solo notare che OGGI l’acf è tendenzialmente negativa, ed è meglio che lo tenga presente quando studio un metodo di trading/pricing/hedging di qualunque tipo.


(*) tra parentesi, le spiegazioni che tirano in ballo l’introduzione del mercato dei derivati sull’S&P500 all’inizio degli anni ’80 (quando non l’abbandono del Gold Standard a metà anni ’70…. ma che c'azzecca???) non mi hanno mai convinto.
I derivati (inclusa la loro trattazione telematica) esistono ormai da lustri sui mercati azionari di mezzo mondo, eppure OGNI mercato ha le sue caratteristiche peculiari in termini di mean reversion...

Questa è analisi tecnica, o se vuoi un termine più nobile, econometria. Sai che io riesco a vederci, per miei ovvi limiti fisico/strutturali (:D), solo overfitting (ma è possibile anche liberamente associarmi alla volpe con l'uva :)).

Finchè non si risale alle cause prime, che come tu stesso dici sono molto difficili da stabilire (senza overfittare), applicare queste analisi a sistemi con componenti fortemente aleatorie per me genera solo altrettanti numeri (e ragionamenti) casuali.

Nel caso specifico basta ragionare su come si calcola l'autocorrelazione. E se sei capace di vedere "a priori" cosa la genera, non ti serve più a niente calcolarla nel passato, se non per verificare in prima analisi la tua capacità previsionale grazie all'utilizzo di ben altre "informazioni", non certo presenti nelle serie storiche.

...Beh, tu sai che qui con me sfondi diverse porte aperte…..ricordo ad esempio, di quando – scherzando – ci dicevamo che il mercato è tendenzialmente più efficiente di quanto pensa il forumista quadratico medio.

Non possiamo però portare tutto questo all’eccesso.

Io riscriverei quanto sopra dicendo che il mercato farà del suo meglio per prezzare la caratteristica mean reverting di un sottostante….. ma non è assolutamente detto che ci riesca sempre, altrimenti potremmo (potrei) spegnere tutto ed andare a coltivare i campi...

Aspetta, io avevo anche detto:

...(o sarebbe meglio dire "cercherà" di fare in modo)...


Quindi non mi freghi, siamo d'acccordo! :prr:

Anche se andrebbe aggiunto (non a te) che specularmente anche un mercato trend follower è ampiamente sfruttabile, sempre che non sconti bene questa caratteristica.

...Non so se sia un argomento che vuoi approfondire, ma a me non risulta che le possibilità di automazione del delta hedging siano così alla portata di tutti (al di là delle roboanti periodiche dichiarazioni di qualche tizio di Borsa Italiana)...

Dipende dai punti di vista: io credo che ormai siano alla portata di chiunque voglia fare trading, ma con un minimo di professionalità.

L'utente opzionista medio dei forum (con una varianza quasi nulla), che ancora cerca la strategia opzionistica perfetta (quando non è un semplice gambler), ed a cui sembra fantascienza un sistema automatico di hedging (sottocapitalizzato e/o sottotecnogicizzato), per quanto mi riguarda non ha speranze di fare il "trader" finchè non prende la cosa molto più seriamente e professionalmente, purchè possieda "hardware" e "software" adatti (non mi riferisco a quelli elettronici).

Altrimenti meglio lasciar perdere, perchè non si può diventare calciatori o cestisti solo con la volontà (a meno che non si voglia farlo senza scopo di lucro :D). Il trading è molto più traditore di uno sport, perchè non mette così chiaramente il "volenteroso" davanti alla realtà dei fatti (ovvero alla sua insufficiente dotazione personale di hardware e software necessari allo scopo).

Se però stiamo parlando di qualcuno che sa interpretare "molto bene" il contesto economico/politico/finanziario/geopolitico/ecc., e che quindi vuole assumersi i rischi richiesti dal mercato, allora questi può accettare diversi costi in più grazie all'estrema efficienza delle sue capacità previsionali. Come time frame larghi, e/o soglie di hedging temporali. Ma a quel punto mi chiedo io: quando si ha in mano una tale arma, perchè non tecnologicizzarsi (anche indirettamente), ed ottimizzare quei costi che nel lungo periodo, come tu stesso facevi notare, diventano molto pesanti? La risposta è una sola: solo perchè non si è sicuri della sistematicità delle proprie capacità. E quindi non ci si può definire "trader".

...Ad oggi, intendo dire, la faccenda non la risolvi con le API di IB, ma con piattaforme tipo ORC, che però costano diverse migliaia di Euro al mese (a seconda delle diverse configurazioni)...

Io non direi. Addirittura oserei dire che forse è possibile farlo anche con la PEI di IWBank :lol:

...Allora, se l’idea è di lasciar perdere l’hedging finchè non ti puoi permettere ORC (o addirittura una piattaforma proprietaria), beh…. sembra anche a me una visione troppo estremista...

Infatti, come detto sopra, non è la mia visione.

Per concludere, se già l'idea di tradare solo ad orari fissi e senza un minimo di automazione (ad esempio un semplice stop loss automatico) mi fa storcere il naso, figurati l'idea di fare lo stesso con l'hedging. Dove gli strumenti utilizzati, le opzioni, non sono certo "facili" come il loro sottostante.

Poi se si vuole solo fare il calciatore nel campetto della parrocchia, allora basta il supersantos :)
 
L'utente opzionista medio dei forum [...] a cui sembra fantascienza un sistema automatico di hedging (sottocapitalizzato e/o sottotecnogicizzato)...
Ma tu ti riferisci alla creazione di un foglio elettronico (in qualunque linguaggio sia scritto) in cui la necessità di riportare il Delta entro più miti valori sia delegata a regole automatiche, che definiscono sia quando sia di quanto intervenire.

Ho capito bene?

Il secondo passo è determinare se l'attivazione di queste regole attiva un semplice allarme sonoro/visivo per il trader o se deve partire direttamente l'ordine a mercato.

In questo secondo caso io ci andrei più coi piedi di piombo: ci sono dei casi in cui trovo preferibile che la conferma finale arrivi comunque dal vaglio dell'operatore... e se il sistema va in pappa per qualsiasi motivo e comincia a lavorarmi un Delta fittizio (che per qualsiasi motivo può benissimo essere elevato alla quinta o alla decima potenza, per quel che riguarda un errore tecnico!)?

Sarebbe una catastrofe immane.

In pratica tu stai dicendo: «Non coprite il Delta a naso quando ve lo dice lo stomaco; abbiate un cruscotto completamente automatizzato che legge i dati dal mercato e detta le coperture di conseguenza».
 
Ma tu ti riferisci alla creazione di un foglio elettronico (in qualunque linguaggio sia scritto) in cui la necessità di riportare il Delta entro più miti valori sia delegata a regole automatiche, che definiscono sia quando sia di quanto intervenire.

Ho capito bene?

No (sai che con te adoro essere ipercriptica :prr: :lol:).

Il secondo passo è determinare se l'attivazione di queste regole attiva un semplice allarme sonoro/visivo per il trader o se deve partire direttamente l'ordine a mercato.

In questo secondo caso io ci andrei più coi piedi di piombo: ci sono dei casi in cui trovo preferibile che la conferma finale arrivi comunque dal vaglio dell'operatore... e se il sistema va in pappa per qualsiasi motivo e comincia a lavorarmi un Delta fittizio (che per qualsiasi motivo può benissimo essere elevato alla quinta o alla decima potenza, per quel che riguarda un errore tecnico!)?

Sarebbe una catastrofe immane.

In pratica tu stai dicendo: «Non coprite il Delta a naso quando ve lo dice lo stomaco; abbiate un cruscotto completamente automatizzato che legge i dati dal mercato e detta le coperture di conseguenza».

Mi meraviglio di te, che sei un ingegnere.

Ormai circolano treni senza conducente, aerei che atterrano da soli, sistemi di controllo che hanno in mano milioni di vite, HFT che fanno girare il 70% della liquidità dei mercati, e ti fa paura l'automazione di un superbanalissimo (nella realizzazione) sistema di hedging?

Chi progetta questo tipo di automazioni sa che deve fare verifiche e simulazioni; prevedere controlli, strutture e logiche ridondanti; programmare routine parallele in grado di riconoscere illogicità; prevedere uscite di sicurezza; e quant'altro un buon ingegnere deve fare nella progettazione di qualsivoglia "opera". Dal controllo fuzzy della lavatrice (omaggio a skalpo :)), al ponte sullo stretto di Messina (omaggio a Berlusconi :prr:)

Ed alla fine vedrai che forse si otterrà un sistema ESTREMAMENTE più sicuro del ditino sul mouse (le catastrofi immani possono avvenire anche perchè il gatto ti salta sulla tastiera: vorrei raccontarti qualche mia ormai remota esperienza personale per farti divertire, ma va contro la mia religione :D)

Suvvia Cren, un pò di fantasia!!!! :)
 
Chi progetta questo tipo di automazioni sa che deve fare verifiche e simulazioni; prevedere controlli, strutture e logiche ridondanti; programmare routine parallele in grado di riconoscere illogicità; prevedere uscite di sicurezza; e quant'altro un buon ingegnere deve fare nella progettazione di qualsivoglia "opera". Dal controllo fuzzy della lavatrice (omaggio a skalpo :)), al ponte sullo stretto di Messina (omaggio a Berlusconi :prr:)

In aggiunta è pieno di linguaggi di programmazione (e con questo non intendo solo il C :)) e librerie software a cui è possibile delegare tutte le rogne tecniche (tipo i socket di rete), per concentrarsi su quello che serve davvero, e cioè la logica del programma.

Quello che normalmente manca, a me, è la logica del programma, finora ci ho fatto solo gran accrocchioni :lol:
 
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In aggiunta è pieno di linguaggi di programmazione (e con questo non intendo solo il C :)) e librerie software a cui è possibile delegare tutte le rogne tecniche (tipo i socket di rete), per concentrarsi su quello che serve davvero, e cioè la logica del programma.

Quello che normalmente manca, a me, è la logica del programma, finora ci ho fatto solo gran accrocchioni :lol:


Ragazzi, la fate troppo semplice.

Non so quanti di voi (escludo PGiulia, di cui non so nulla, ma di gli dò un bonus :lol::lol:) abbiano mandato realmente ordini automatici a mercato.

Con sottostanti particolarmente liquidi, a volte è persino difficile capire qual'è l'ultimo prezzo battuto.

Stupisce che nonostante tutto l'amabaradan informatico, io stia davanti al monitor a vedere che succede ???
Perchè è vero che gli aerei hanno il pilota automatico, ma se non ci fossero anche i piloti..... io lascerei tutti i posti liberi a voi ingegneri :D

Ps poi rispondo anche a PGiulia nel dettaglio...
 
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QUELLO CHE I POLITICI EUROPEI NON VOGLION FARE :La Tobin tax europea detta FTT ,TASSA SULLE TRANSAZIONI INTERNAZIONALI,anzichè essere solo dello 0.05% SULLA TRANSAZIONE, dovrebbe prevedere che in caso di Derivati su cambi,bond e azioni sia del doppio e cioè dello 0.10% sui derivati.Siccome le stesse banche sono piene di derivati esse stesse farebbero resistenza, ma solo con la TOBIN TAX si varebbero fra 450 e 800 miliardi di dollari l’anno. Il Parlamento europeo ha ribadito per l’ennesima volta il suo ok a fine maggio con l’approvazione della relazione di Anni Podimata (greca, socialista).La Gran Bretagna non vuola,ovvio è REGINA DELLA SPECULAZIONE.
 

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