CHI Ti VUOLE BENE CONOSCE QUATTRO COSE DI TE:

Buongiorno.

Com'è buio qui dentro....ci sarà l'uomo nero ?
 

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ROMA – Il lago Aral era il quarto lago più grande del mondo. Era, perché ora è quasi completamente secco di acqua. Si tratta di uno dei disastri ambientali peggiori del nostro tempo: Aral si trova tra Kazakistan e Uzbekistan e dal 2000 al 2014 la sua acqua è praticamente scomparsa.
Il prosciugamento progressivo è cominciato in epoca sovietica: l’acqua dei due fiumi affluenti, l’Amu Darya e il Syr Darya, cominciò ad essere deviata per irrigare i campi di cotone.
 
CAGLIARI – Perdere il lavoro e finire in cassa integrazione può essere traumatico.
Ma, a volte, c’è di peggio. E il peggio è essere richiamati al lavoro. La pensano, o almeno la pensavano così, due assistenti di volo di Meridiana che, dopo essere stati andati (volontariamente) in cassa integrazione, hanno fatto causa alla loro azienda, colpevole di averli richiamati al lavoro. Si sono rivolti a un tribunale niente meno, in nome del principio per cui prendere l’ottanta per cento dello stipendio senza lavorare e magari facendone altro di lavoro, è meglio che prendere il 100% dello stesso stipendio dovendo però pure lavorare.
Appena qualche mese dopo i due ‘venivano richiamati in servizio (…) mentre si trovavano negli Usa alla ricerca di una nuova occupazione lavorativa, dopo aver ottenuto la Green Card all’esito di un dispendioso e snervante iter burocratico che ha coinvolto l’intera famiglia composta dagli stessi, quali coniugi, e dai tre figli minori’.
Turbati dal reintegro ed evidentemente dalla possibilità di dover riprendere il loro vecchio lavoro i due, invece di essere contenti come molti altri al loro posto ingenuamente sarebbero, intuiscono la manovra vessatoria della loro azienda che li vuole far lavorare e mettono tutto nero su bianco, rivolgendosi ad un giudice.
Convinti quindi di esser stati richiamati a lavorare ‘senza alcuna reale e concreta necessità e solo per carattere punitivo, ritorsivo e illegittimo’, i due tornano ma, si legge nel ricorso, ‘al loro rientro in Italia si sono recati dal medico di base e successivamente presso il Policlinico Umberto I di Roma ove è stata loro diagnosticata una ‘sindrome depressivo ansiosa reattiva’ alla quale è seguita la sospensione delle licenze di volo da parte dell’Istituto di medicina legale, con blocco lavorativo di quattro mesi, oltre al mese prescritto dal medico di base’.
A questo punto, racconta ancora il ricorso, l’azienda non paga di averli fatti tornare dagli States, manda per tre volte il medico fiscale a controllare il loro stato di salute. Ragion per cui i due chiedono al magistrato di dichiarare ‘la natura discriminatoria dei comportamenti descritti attuati dalla compagnia aerea nei loro confronti, con ordine di cessazione dei comportamenti antisindacali, discriminatori e vessatori’ e il ritorno, ‘a chiusura della malattia’, in cassa integrazione. Pari all’80% dell’ultimo stipendio.

Che a volte, nei periodi di punta, grazie al numero di ore di volo, può schizzare fino a 4.000 euro.
Sfiniti, i due, che incidentalmente sono marito e moglie, felici genitori di tre figli e sindacalisti dell’Usb, quella sigla che votò contro il ricorso alla cassa integrazione nel 2011, unica insieme a quella dei piloti, salvo poi aderirvi, chiedono per questo all’azienda il “pagamento delle differenze retributive” pari per quei mesi a “4.000 euro e 4.800 euro, oltre a interessi legali” nonché “del danno biologico e da riduzione della capacità lavorativa sofferti rispettivamente per complessive 92.715,97 euro e 94.363,38 euro, o altra somma, tenuto conto del diniego di rinnovo della licenza di volo”. Che loro stessi, peraltro, avevano forzato con la “sindrome depressiva ansiosa reattiva”.
Sfortunatamente per loro però il giudice del lavoro che affronta il caso gli da torto.
 
Questo è un caso, con migliaia di altri, che ti fanno imbestialire e smaronare contro chi ha inventato l'art. 18
 
Et Voilà. A volte ritornano......sempre.
Questo è il problema più grosso. Non ce li leviamo mai dai piedi.

ROMA – Tiziano Treu, ex ministro del Lavoro durante il governo Dini e Prodi, è stato nominato nuovo commissario straordinario dell’Inps.
Martedì 30 settembre Giuliano Poletti, di concerto con il ministro dell’Economia e delle Finanze, Pietro Carlo Padoan, ha informato il Cdm di aver nominato Tiziano Treu Commissario straordinario in attesa che inizi il procedimento per la nomina del nuovo presidente. Treu, più volte ministro del Lavoro, a lungo parlamentare, professore di diritto del Lavoro, è il padre della riforma delle pensioni del 1995 che ha introdotto il metodo di calcolo contributivo e il requisito anagrafico minimo insieme ai 35 anni di anzianità. Treu da ministro del Lavoro del Governo Prodi nel 1997 inoltre con il cosiddetto «pacchetto Treu» riformò il mercato del lavoro.
 
Riguardare la Legge Treu, mi ha ricordato che esite questo capitolo :

LAVORI SOCIALMENTE UTILI

SOGGETTI INTERESSATI:
Tutti i soggetti già ammessi a LSU come cassaintegrati, lavoratori in mobilità, disoccupati di lunga durata.
Si aggiungono ricercatori e tecnici che beneficiano o hanno beneficiato di integrazioni salariali o di mobilità in progetti di ricerca realizzati da enti pubblici del comparto.
Sono ammessi anche soggetti inoccupati. Le categorie dei soggetti saranno completamente definite dal decreto attuativo.



ENTI E STRUTTURE ABILITATI:
Amministrazioni pubbliche (Ministeri, Regione, Provincia, Comuni, Aziende sanitarie locali) e cooperative sociali.
Si aggiungono gli enti pubblici di ricerca.



CONTENUTI PRINCIPALI:
Per i progetti relativi al Ministero dei Beni culturali l'onere per l'erogazione del sussidio per LSU presso è stanziato nella misura di 26 miliardi per il 1997, a carico del Fondo per l'occupazione (L.236/93).
Per la costituzione di società miste (L.95/95) e per la realizzazione delle attività da affidare alle società medesime, è autorizzata la spesa di 45 miliardi in favore del Ministero dei Beni culturali e ambientali (per l'anno 1997), di cui una quota di lire 1,5 mld destinata alla partecipazione al capitale sociale.
Settori interessati (art.21):
- servizi alla persona
- valorizzazione del patrimonio culturale
- salvaguardia dell'ambiente e tutela del territorio
- raccolta differenziata, gestione di discariche e impianti per il trattamento dei rifiuti solidi urbani
- manutenzione del verde pubblico
- tutela della salute nei luoghi pubblici e di lavoro
- recupero e bonifica aree industriali dismesse
- recupero e risanamento dei centri urbani
- aree protette e parchi naturali
- miglioramento rete idrica
- adeguamento e miglioramento sistema trasporti
- tutela degli assetti geologici



TIPOLOGIA DI CONTRATTO:
Durata: 12 mesi. Limitatamente al settore della ricerca per i lavoratori che non fruiscano di alcun trattamento previdenziale, la durata del progetto è raddoppiata.
Il contratto di lavoro per LSU non costituisce rapporto di lavoro subordinato: si conserva, pertanto, l'iscrizione nelle liste di collocamento.

Attualmente l'INPS eroga un sussidio di 800 mila lire al mese che gli Enti promotori possono integrare.

Il rifiuto del lavoratore ad essere occupato in LSU sospende il diritto all'indennità di mobilità, fatte salve alcune ipotesi previste dalla legge 451/94.
 
Avete letto bene nei "contenuti principali".

Si potevano risolvere tutti i problemi ambientali che tanti danni hanno creato, con una spesa notevolmente inferiore.

Ma quante Amministrazioni ne hanno usufruito ?
 
E nei "soggetti interessati" ?

....sono ammessi anche soggetti inoccupati.

Ecco come risolvere in parte il problema della disoccupazione e dare ai non occupati un reddito (che qualcuno chiama di cittadinanza) e nel contempo svolgere lavori a beneficio globale della cittadinanza.

Pulire i fiumi, i torrenti, i boschi, ma anche le aree dismesse ....e le discariche abusive.

Ce ne sarebbe da fare.....ma nessuno che prenda decisioni. Si tira a campare ...e si piangono lacrime di coccodrillo. :lol::lol:
 

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