Recordati (REC) CHIESTA INTERDIZIONE PER 8 SOCIETA' FARMACEUTICHE

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era oraaaaaaaaaaaaaaaaaa
 
Manovra-bis/ Via libera del governo. Farmaci nei supermarket
Venerdí 30.06.2006 17:00
Liberalizzazioni/ Per il Codacons, il decreto del governo produrrà risparmi per 500 euro medi annui a famiglia. Ecco perché

Il Consiglio dei ministri ha varato la manovra correttiva da mezzo punto di Pil. Parallelamente, su proposta del ministro Bersani, il governo ha approvato anche un decreto legge che introduce più liberalizzazioni per farmacie, professioni e banche. Provvedimento che farà parte della manovra bis.

E' stato discusso questa notte tra Prodi e i ministri economici e portato stamane in Consiglio dei ministri. Si tratta di un provvedimento destinato a trovare il favore dei consumatori e le critiche di alcune categorie interessate. Per quanto riguarda i taxi, l'ipotesi è quella di possedere più auto con una sola Il governo Prodi approva il rifinanziamento delle missioni militari all'estero, inclusa quella in Afghanistan (Segue...)
licenza. Ma anche notai e avvocati potrebbero costare meno, per via delle liberalizzazioni delle tariffe (che quindi non verrebbero più imposte da tariffari approvati dai rispettivi ordini).

Per le farmacie la questione potrebbe essere quella della vendita di medicinali nei supermercati. "Si tratterebbe - ha riferito il vicedirettore di Repubblica, Massimo Giannini a Repubblica Radio Tv - di una vera e propria rivoluzione liberale che segnerebbe in modo importantissimo la politica economica del governo".

Manovra-bis/ La soddisfazione di Romano Prodi: è in arrivo una rivoluzione per i consumatori. Non ci sarà alcuna variazione delle aliquote fiscali

Aboliti i tariffari degli ordini professionali. Il decreto prevede la liberalizzazione tariffaria degli ordini professionali. "Per effetto di queste misure si abbassano i prezzi e le prestazioni professionali per gli utenti a parità di qualità, che viene comunque garantita dagli ordini", ha commentato il ministro della Giustizia Clemente Mastella.

Adeguamento automatico dei tassi. Ancora, nel decreto approvato dal Consiglio dei ministri si prevede che i tassi di interesse sui conti correnti bancari, sia debitori che creditori, dovranno essere adeguati in contemporanea con le variazioni stabilite dalla Bce.
Banche, obbligo di sottoporre variazioni di condizioni ai clienti. Le banche dovranno comunicare per iscritto ai propri correntisti ogni modifica unilaterale di condizioni del contratto di conto corrente (tassi, commissioni, prezzi vari) almeno 30 giorni prima di applicare queste modifiche. Entro 60 giorni il correntista avrà diritto di recedere senza penalità e senza spese di chiusura e di ottenere, in sede di liquidazione del rapporto, l'applicazione delle condizioni precedentemente praticate.

Liberalizzato il passaggio di proprietà delle automobili. Il passaggio di proprietà per l'auto e la moto si potrà fare negli uffici comunali, non sarà più necessario il notaio.

Liberalizzazione delle licenze taxi. Le norme sulle licenze per i taxi vanno nella direzione di "evitare il commercio di queste licenze", ha spiegato il ministro Bersani: "Diamo ai Comuni una possibilità in più. Oltre a programmarle numericamente, potranno bandire concorsi pubblici o riservati per assegnare a titolo oneroso delle licenze".

Farmaci in vendita nei negozi. Via libera alla vendita di farmaci negli esercizi commerciali: "Sui farmaci prevediamo che quelli cosiddetti da banco, cioè per i quali non è prevista la prescrizione medica, possano essere venduti in esercizi commerciali purchè abbiano una superficie dedicata e un farmacista abilitato, con la proibizione di fare particolari campagne promozionali".

Al via l'indennizzo diretto. Le misure per la competitività approvate oggi dal consiglio dei ministri introducono in tema di Rc auto l'indennizzo diretto: l'automobilista che riceve un danno si dovrà dunque rivolgere alla propria assicurazione e non a quella di altri rendendo così possibile il controllo e la trasparenza dei costi.

Scuola. Il Ministro dell'Istruzione Giuseppe Fioroni ha firmato il decreto di assunzione a tempo indeterminato per 20 mila docenti e 3.500 Ata da immettere in ruolo dal prossimo 1 settembre. "Il provvedimento - ha commentato il ministro - si inserisce in un piano di interventi finalizzati alla soluzione del problema del precariato che costituisce una delle priorità del programma di attività del Governo. Fioroni ha disposto, infine, la proroga dell'utilizzazione del personale dirigente, docente ed educativo in compiti di supervisore di tirocinio e di coordinatore delle attività didattiche nei corsi di laurea in Scienze della Formazione primaria e nelle Scuole di specializzazione.

Grandi opere. Il ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro ha fatto sapere che la manovra-bis prevede di destinare "alle Ferrovie dello Stato 1,8 miliardi e all'Anas un miliardo. Siamo in condizioni di poter ripartire - ha detto Di Pietro - i cantieri proseguono, si possono tranquillizzare le maestranze''. Il ministro ha spiegato che le risorse per le opere verranno reperita attraverso ''la lotta agli sprechi, all'evasione e con misure di equità in campo fiscale''.


http://canali.libero.it/affaritaliani/economia/manovra-bis.html?pg=1
 
LONDRA - malato mio ci penso io.
(notizie d'archivio 2006)
LONDRA - Convincono i consumatori di essere malati, corrompono i medici con regali di diversa natura e travisano i risultati delle prove di efficacia e sicurezza sui loro prodotti.

Rischio per la salute?

LONDRA - Convincono i consumatori di essere malati, corrompono i medici con regali di diversa natura e travisano i risultati delle prove di efficacia e sicurezza sui loro prodotti. Opera delle aziende farmaceutiche, che, secondo un rapporto dell'Organizzazione Internazionale del Consumatore, mettono in serio pericolo la sanità pubblica occultando le strategie di vendita per cui spendono miliardi di dollari in tutto il mondo.
Sotto i riflettori dell'indagine sono finite venti tra le più importanti case farmaceutiche. "La vendita irresponsabile - dice il rapporto - dà luogo a un serio problema, persistente e diffuso nell'intera industria farmaceutica". E' dunque necessaria una battuta di arresto, controlli statali più duri e ordine nelle politiche di promozione delle aziende.
Secondo il rapporto, scandali come il ritiro del Vioxx, un antifiammatorio utilizzato anche per l'artrite, sono i campanelli d'allarme di una promozione farmaceutica priva di etica e che ricade unicamente sul consumatore. La medicina in questione, infatti, fu ritirata dal mercato dalla Merck nel settembre 2004, nonostante l'azienda sapesse dal 2000 che il Vioxx aumentava le probabilità di infarto. L'accusa riguarda dunque la manomissione dei risultati degli studi per giocarsi il tutto per tutto fino alla fine. Risultato: negli Stati Uniti sono più di 6.000 le cause archiviate contro l'azienda da persone che, assunto l'antinfiammatorio in maniera regolare, sono finite all'ospedale.

Malgrado il regolamento vigente, evidenzia il rapporto, le aziende farmaceutiche continuano a fare i loro comodi anche con i medici di famiglia. Eppure, continuano a stupire i 60 miliardi di dollari spesi in marketing dalle venti case farmaceutiche prese in considerazione, il doppio di quanto non sia destinato alla ricerca.
Di quelle venti aziende, soltanto la Bristol-Myers Squibb fornisce infatti ai consumatori un dettagliato codice di comportamento di vendita. E ancora, la metà è stata implicata dal 2001 al 2005 in controversie legali per dubbie relazioni con i medici. Basti l'esempio della britannica AstraZeneca, criticata per aver organizzato un evento per la promozione del Crestor con tanto di biglietto aereo e hotel pagati ai dottori e, dulcis in fundo, anche un biglietto per un musical incluso.

A proposito, è importante segnalare anche il caso della GlaxoSmithKline. Attualmente, infatti, la casa è sotto esame dalle autorità tedesche ed italiane per la corruzione presunta di almeno 1.600 medici in Germania e più di 4.000 in Italia, per un totale di 228 milioni di euro di regali illegali collezionati dal 1999 al 2002. L'azienda si è difesa affermando che, da allora, ha stabilito precisi codici di vendita e che il nuovo personale deve superare una prova sul codice morale professionale prima di poter esercitare la professione. Il rapporto però, precisa che nel 2004, ben 87 impiegati sono stati allontanati o hanno lasciato volontariamente l'azienda per la violazione dei codici e che, in altri 109 casi, le sanzioni sono invece state applicate.
"Una delle preoccupazioni più forti - ha concluso Richard Lloyd, direttore generale dell'Organizzazione mondiale del Consumatore - considera la promozione delle medicine ai medici che, spesso conduce a un uso irrazionale del farmaco". (Repubblica)
http://affectioetratio.blogspot.com/
 
le case farmaceutiche riescono ad i porre le loro vedute ai medici
in quanto la sanità italiana è allo sbando totale

Non dimentichiamoci che il governo berlusconi ha aumentato in modo esagerato il compenso per i dirigenti sanitari ma ha tagliato fino all'osso degli ammalati la spesa per curare

qualche mese fa ci fu qualcuno che ebbe il coraggio di denunciare la mancanza di fondi per l'acquisto della pellicola per le radiografie in un ospedale di Roma
Ma tutti sapevano che i denari erano stati convogliati per gli stipendi dei dirigenti


sappiamo inoltre che, sempre grazie al governo berlusconi, possono essere nominati dirigenti sanitari coloro che hanno avuto un incarico politico;.... digrignano i denti per aver perso le elezioni;
Brodi ha vinto per la disperazione degli italiani stufi di essere presi per il kulo da un governo PINOKKIO

Articolo
http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=147057
Gli scaricabarile della sanità

di Mario Cervi
È opportuno che gli scandali esplodano, ancor più opportuno sarebbe che dopo il soprassalto d’emozione causato dal botto, non calasse sull’opinione pubblica e su chi dovrebbe agire, provvedere, punire, il consueto fatalismo rassegnato. Quasi che le disfunzioni lamentate non derivassero da errori, colpe, a volte reati individuali o collettivi, ma da calamità di tipo biblico alle quali nessuna entità umana, con le sue deboli forze, può opporsi.

Il Policlinico «Umberto I» di Roma - lo si è sottolineato a ragione - non rappresenta l’intera realtà sanitaria italiana: che può contare su ospedali ben funzionanti e ottimamente gestiti. Sono d’accordo per averne avuto personale esperienza a Milano. Ma proprio questo lascia capire che il degrado non è inevitabile, che esiste, oggi come ieri, la possibilità di rispondere con decenza alle esigenze dei malati e alle esigenze del personale. Il sistema sanitario italiano è costoso, nella media dei Paesi sviluppati e anche al di sopra di quella media. Queste risorse si riversano dovunque, nel Paese. Tutte le strutture ne beneficiano. Se alcune fanno fronte in maniera soddisfacente ai loro compiti e altre sono in sfacelo, non è ragionevole mettere sul banco degli imputati l’avarizia dello Stato ossia in ultima analisi l’avarizia dei contribuenti. I cittadini pagano. I fondi ci sono. Evidentemente utilizzati in maniera pessima là dove si arriva a emergenze come quelle del Policlinico romano.
La ricerca dei responsabili di carenze o anomalie o catastrofi che affliggono il «pubblico» - e che nel caso del Policlinico romano sono sofferte in prima persona dai ricoverati - è impresa improba e quasi sempre sterile. Lo scaricabarile consente scappatoie a chiunque sia coinvolto nell’inchiesta che è scattata - come ritualmente avviene - e che poi si affloscerà lasciando dietro di sé, come unico risultato, una montagna di carte.

L’«Umberto I» ha un direttore generale, Ubaldo Montaguti, molto [troppo] ben retribuito come è giusto che sia (pare che anche la moglie abbia nell’ospedale un incarico, esso pure [troppo] ben retribuito). Spetterebbe a lui, insediato un anno e mezzo fa, di adeguare il Policlinico a livelli accettabili di efficienza. Ma la sua diagnosi sullo stato di salute dell’istituto a lui affidato è infausta. «Al Policlinico non è a norma un solo sasso». E ancora: «La situazione è irrisolvibile». Se questo è lo stato d’animo del massimo timoniere, si può facilmente immaginare quale sia il morale della ciurma.

E qui comincia il ping pong delle responsabilità. Ci vorrebbero dieci anni per sistemare le cose, avverte Montaguti. E poi: «È stato avviato un progetto di ristrutturazione, bisogna sbloccare risorse inutilizzate da sei anni e capire come aggredire i problemi». Perché le risorse sono inutilizzate da sei anni? Qualcuno se ne sarà occupato, o non se ne sarà - magari per negligenza - occupato. Ci è consentito di conoscere qualche nome? Adesso bisogna capire in qual modo i problemi vanno aggrediti? L’uomo della strada avanza qualche modesta proposta, ad esempio che i locali vengano puliti e i guasti a condutture e rubinetti riparati. Ma forse queste sono banalità.

Ma i dirigenti del Policlinico si sono avvicendati nell’ultimo decennio con ritmo vertiginoso, sette direttori generali e dieci direttori sanitari. È comprensibile che in quel vortice di arrivi e partenze avessero poca voglia di aggredire i problemi e si limitassero a prenderne filosoficamente atto. [e soprattutto incassare i compensi stratosferici]

Insigni clinici sostengono che l’«Umberto I», vecchio e inadeguato com’è, dovrebbe essere demolito. Probabilmente hanno ragione, da un punto di vista tecnico. Ma ho visto vecchie case in cui le tubazioni sono in ordine e le latrine non sono fetide.

Due ultimi rilievi. Mi tolgo il cappello di fronte alla bravura e all’abnegazione di medici e infermieri. Ma i 4.500 amministrativi per un fabbisogno di 2.

500 sono la dimostrazione di criteri sicuramente non manageriali per le assunzioni. E poi. Non giovano all’ospedale «Umberto I» e altri certi accesi interventi sindacali che in generale premiano non il dipendente bravo, zelante e onesto, ma il nullafacente. Comunque niente paura, c’è l’inchiesta ministeriale. Ad maiora.
 
Goldman Sachs stende Recordati, occhio al lancio di Zanitek

20/04/2007 11.20



Goldman Sachs stende Recordati. L'azione, sotto il downgrade a sell da neutral da parte della banca d'affari americana, cede infatti il 2,11% scivolando a quota 6,24 euro. Il target price è stato fissato a 6,3 euro. Dunque per Goldman Sachs Recordati è da vendere, in quanto il titolo attualmente è sopravvalutato a seguito del +10% messo a segno nell'ultimo mese in Borsa in scia alle voci di operazioni di M&A in arrivo.

Un rally "ingiustificato", a detta del broker, che non si aspetta una revisione della guidance rilasciata con i risultati preliminari del primo trimestre 2007 (+1,1% la crescita delle vendite) a febbraio. "A livello di utile abbiamo stimato un aumento dell'utile per azione del 9%", si legge nella nota di Goldman Sachs. I dati definitivi verranno pubblicati il prossimo 3 maggio.

In questa occasione, il mercato dovrebbe focalizzarsi sulle indicazioni di tipo strategico, nonostante la società abbia già negato qualsiasi discussione in essere con terzi e abbia reiterato gli obiettivi al 2010. "In assenza di spunti M&A e di una revisione degli utili non vediamo quindi ragioni per aspettarci un'ulteriore sovraperformance del titolo in Borsa", concludono gli analisti di GS.

Facciamo però presente che, in un'intervista rilasciata in occasione dell'evento organizzato da Borsa Italiana a New York, il Cfo del gruppo, Fritz Squindo, ha affermato che Recordati mira a crescere rimanendo indipendente, pur dando un occhio a ulteriori acquisizioni. A tale riguardo ha indicato in Germania e Regno Unito le aree di maggiore interesse per una crescita via acquisizioni, ammettendo, al contempo, che sempre maggiore interesse è suscitato dall'Europa dell'Est. Fritz Squindo ha infine confermato l'oramai imminente lancio, atteso per questo mese, di Zanitek (combinazione fissa) sul mercato tedesco.

Francesca Gerosa
 
La strategia occulta delle lobbies del farmaco
Marcello Pamio - 26 maggio 2007

Ogni tanto un farmaco usato da milioni di persone viene ritirato dal mercato perché provoca gravi danni all’organismo. Ogni tanto un farmaco viene ritirato perché provoca la morte stessa dei consumatori (il caso del principio attivo Rofecoxib, nome commerciale Vioxx, della Merck è esemplare: le stime parlano dalle 80 alle 140 mila complicanze cardiache che hanno provocato una vera e propria ecatombe).
Delle migliaia di prodotti chimici di sintesi che le lobbies del farmaco producono e vendono: quanti sono sicuri e quanti invece pericolosi per la salute pubblica?

L’Aulin per esempio è stato ritirato dal mercato irlandese dall’Agenzia del Farmaco di quel paese perché ha provocato insufficienze epatiche così gravi da dover trapiantare il fegato in diversi pazienti.
L’Irlanda non è il primo paese ad avere tolto il principio chimico Nimesulide (presente nei farmaci: Aulin, Algimesil, Antalgo, Areuma, Dimesul, Domes, Efridol, Eudolene, Fansulide, Flolid, Isodol, Ledolid, Ledoren, Nerelid, Nide, Nimenol, Nims, Noxalide, Resulin, Solving, Sulidamor, Fansidol, Sulide, Idealid, Delfos, Domes, Noalgos, Algolider, Aulin, Fansidol, Mesulid, Nimesil, Remov, Migraless, Edemax, Mesulid Fast, Nimedex e in molti farmaci generici) perché pericoloso per la salute: Finlandia, Spagna già dal 2002 lo hanno fatto, assieme ad altri stati.

E in Italia?
In Italia invece, gli esperti dell’AIFA, l’Agenzia italiana (indipendente?) per il farmaco non se la sentono di danneggiare economicamente il “povero” gruppo Roche.


ed io mi chiedo quante tangenti hanno versato ai nostri politicanti.. per punizione li obbligherei a prendere per bocca 3 volte al giorno AULIN assieme a tutta la loro famiglia figli e nipoti inclusi


La Roche, corporation svizzera di Basilea, era uno dei socio elvetici della I.G. Farben, la società tedesca (finanziata dal Standard Oil del gruppo Rockefeller e smembrata dopo la Seconda Guerra mondiale in Bayer, Basf e Hoechst) che ha permesso al dittatore Adolf Hitler di diventare quello che è diventato e di compiere i crimini che ha fatto (produceva tra le altre cose oltre alla benzina sintetica anche il Zyclon-B, uno dei gas per lo sterminio).

La Roche assieme a Bayer, Pfizer, Glaxo e altre 30 aziende sono state denunciate dal Procuratore Capo di Istambul per aver gonfiato i prezzi dei medicinali acquistati dalle istituzioni governative.
Secondo tale denuncia le ditte in questione "hanno partecipato ad una organizzazione illegale con lo scopo di compiere atti criminali, abusi di autorità, falsificazione di documenti ufficiali, affermazioni false in documenti ufficiali".


Quindi non stiamo parlando proprio di stinchi di santo, anche se fin qui non c’è granché di strano: le strategia del business fa questo e molto altro.

La cosa veramente scandalosa è che ci sono in commercio migliaia di farmaci pericolosi per la salute pubblica e questo con il beneplacito delle case di produzione e delle agenzie per il controllo.
L’antidiabetico Avandia (Avandamet, Avaglim) della britannica GlaxoSmithKline (Gsk), a base di Rosiglitazone, aumenta del 43% il rischio di attacchi cardiovascolari e del 64% la mortalità associata a questi eventi!
La denuncia arriva direttamente dal New England Journal of Medicine, cioè dalla più prestigiosa rivista medica britannica.[1]
Questo farmaco che la Food and Drug Administration statunitense (organizzazione governativa nella mani delle lobbies del farmaco) ha autorizzato fin dal 1999 è usato da oltre 60 milioni di persone nel mondo. Un mercato enorme che raggiunge la cifra di 2,2 miliardi di dollari ogni anno e solo negli Stati Uniti!

Si è venuto a sapere che i farmaci di “sostituzione ormonale” che promettevano alle ‘donne in carriera’ di restare giovani e belle, di ritardare la menopausa e sconfiggere l’osteoporosi, possono provocare il cancro, embolia polmonare e infarto![2]
Nello studio della Women’s Health Iniziative pubblicato nel 2002 l’incidenza del cancro dell’ovaio, della mammella e dell’endometrio era del 63% più alta nelle donne trattate rispetto a quelle mai sottoposte a terapia ormonale sostitutiva. [3]

Per quanti anni gli esperti in camice bianco hanno somministrato ormoni di sintesi a iosa per qualsiasi problema: dalla dismenorrea (ciclo mestruale doloroso), ai brufoli in faccia?
Quante di queste centinaia di migliaia (per non dire milioni) di donne, grazie all’esubero di ormoni in circolo, hanno poi sviluppato una qualche forma tumorale al seno o alle ovaie? O magari un infarto? Nessuno lo può dire con certezza, ma resta il fatto che l’incidenza nelle donne è allarmante: in Italia ogni anno oltre 117.000 donne si ammalano di tumore![4] Gli uomini non sono da meno: oltre 135.000 nuovi casi all’anno.[5]


Cambiando discorso, pochi giorni fa lo Stato della Nigeria ha accusato la multinazionale statunitense Pfizer, numero uno al mondo per fatturato. L’accusa è pesantissima, la Pfizer “avrebbe utilizzato 200 bambini come cavie umane per la sperimentazione di nuovi farmaci”, mai provati sugli esseri umani! La causa presenta ben 29 capi di accusa riconducibili ad oltre 2,7 miliardi di dollari di risarcimento, anche se in questo caso i soldi non potranno ridare la vita ai 18 bambini morti nella criminale sperimentazione e recuperare le malformazioni, le cecità, i danni cerebrali e le paralisi che hanno coinvolto gli altri 182 poveri sfortunati.

E questo è solo quello che veniamo a sapere, perché uno Stato ha fatto denuncia! Quanti esperimenti hanno eseguito le Sorelle del farmaco sulle popolazioni inermi e bisognose del Terzo e Quarto Mondo? E IN ITALIA?
Quante malattie sono state create di sana pianta grazie a campagne di PR (Pubbliche Relazioni) per poi ‘curarle’ con l’appropriato rimedio?
Purtroppo per noi la Pfizer ha ben 249 progetti in sviluppo su aree quali obesità, diabete, artrite reumatoide, schizofrenia, oncologia, malattie epatiche, Aids e Alzheimer. Tutti settori, guarda caso, molto redditizi!

Cosa apprendere da tutto questo?
Siamo nella mani di medici incompetenti (non tutti per fortuna) che non si aggiornano a dovere e considerano l’essere umano come una macchina (visione meccanicistica cartesiana) e non nella sua interezza e globalità (corpo-anima-spirito).
Questi dottori, molti dei quali non conoscono neppure la lingua inglese (la maggior parte delle riviste è in lingua), non sono liberi di agire in Scienza e Coscienza e secondo il Giuramento di Ippocrate, ma dipendono dalle lobbies del farmaco. Quei pochi Medici che invece hanno il coraggio di uscire dal coro, adottando, per il bene dei pazienti, strade terapeutiche ‘diverse’ da quelle ortodosse viene discreditato mediaticamente, indagato dall’Ordine professionale e pure dalla magistratura (vedi caso del Dottor Paolo Rossaro di Padova).

Bloccando le mani ai medici, impediscono a noi la possibilità di poter scegliere una strada terapeutica piuttosto che un’altra.
Vogliamo ancora parlare di libertà di scelta terapeutica? Oggi in Italia non c’è questa libertà.
Ammalare le persone e mantenere ammalate, abituarle culturalmente alla pillola pronta per l’uso, educarle che per un qualsiasi problema c’è un rimedio chimico a disposizione, è certamente una strategia economica che apporta enormi ricchezze nelle casse delle banche della City di Londra e/o Wall Street (i veri Burattinai). Dall'altra parte però c'è il controllo: una persona perennemente ammalata NON può essere libera, e infatti lo scopo finale è quello di bloccare le coscienze!

Sta a noi dire di no a questo Sistema, e per fare ciò, è necessario una consapevolezza che parte dalla conoscenza (vera informazione) per poi diventare coscienza.
Il secondo passaggio è quello di prendere in mano la nostra vita, in tutto e per tutto, senza delegare la salute a chicchessia.
L’informazione corretta prima di tutto! Una informazione corretta può salvarci la vita, mentre un’informazione deviata o incompleta può metterla a rischio.
Quante persone per esempio in libertà e coscienza farebbero la chemioterapia se venissero a sapere che la sopravvivenza a 5 anni dal trattamento chimico devastante è poco più del 2%?
Non lo dico io, ma uno studio medico multicentrico (Usa e Australia), pubblicato sulla rivista prestigiosa del settore “A Clinical Oncology” e rintracciabile nel sito governativo www.pubmed.gov. Un ricerca enorme che ha coinvolto 225.000 persone seguite per 14 anni sui 22 casi più diffusi di tumori.
Questa è l’informazione a cui mi riferivo.

[1] Comunicato stampa EMEA, Agenzia del farmaco http://www.agenziafarmaco.it/aifa/s....1179935838867.pdf?id=111.45400.1179935839049
[2] “Medicine che uccidono”, Maurizio Blondet http://www.disinformazione.it/medicinecheuccidono.htm
[3] EMEA, Agenzia del Farmaco http://www.agenziafarmaco.it/aifa/s....1179840629052.pdf?id=111.38213.1179840630068
[4] “I tumori in Italia”, www.tumori.net.it
[5] Idem

www.disinformazione.it [/i]
 
tontolina ha scritto:
Questo farmaco che la Food and Drug Administration statunitense (organizzazione governativa nella mani delle lobbies del farmaco) ha autorizzato fin dal 1999 è usato da oltre 60 milioni di persone nel mondo.
letta così sembra che la FDA ha autorizzato il farmaco in tutto il mondo... per essere autorizzato in EU, deve passare al vaglio dell'EMEA, che non mi pare nelle mani delle lobbies del farmaco.
secondo me il problema in sè non è l'autorizzazione, che viene fatta con tecniche rigorose. il problema è che su farmaci che poi saranno venduti in milioni di unità, le aziende farmaceutiche presentano
studi clinici con test fatti su qualche migliaio di pazienti, un numero sproporzionatamente basso rispetto ai 'milioni'.


tontolina ha scritto:
pochi giorni fa lo Stato della Nigeria ha accusato la multinazionale statunitense Pfizer, numero uno al mondo per fatturato. L’accusa è pesantissima, la Pfizer “avrebbe utilizzato 200 bambini come cavie umane per la sperimentazione di nuovi farmaci”, mai provati sugli esseri umani!
si può sapere il numero-codice dello studio clinico?

tontolina ha scritto:
Quanti esperimenti hanno eseguito le Sorelle del farmaco sulle popolazioni ... E IN ITALIA?
ricordo che ogni cittadino, prima di entrare a far parte di una sperimentazione clinica, DEVE farsi spiegare rischi e benefici che la sperimentazione può avere.
Deve farsi spiegare gli scopi della sperimentazione e le probabilità che alcuni eventi avversi possano capitare.
Se il medico che spiega consegna un foglio già controfirmato dal medico stesso, RIFIUTARE la sperimentazione e richiedere , se interessati, un altra struttura ospedaliera dove poterla fare.

tontolina ha scritto:
la Pfizer ha .... progetti ... in oncologia
per la precisione...PFE non aveva un bel NIENTE in oncologia prima di comprare il centro ricerche italiano di PHA

tontolina ha scritto:
Siamo nella mani di medici incompetenti (non tutti per fortuna) che non si aggiornano a dovere e considerano l’essere umano come una macchina (visione meccanicistica cartesiana) e non nella sua interezza e globalità (corpo-anima-spirito).
Questi dottori, molti dei quali non conoscono neppure la lingua inglese (la maggior parte delle riviste è in lingua), non sono liberi di agire in Scienza e Coscienza e secondo il Giuramento di Ippocrate, ma dipendono dalle lobbies del farmaco. Quei pochi Medici che invece hanno il coraggio di uscire dal coro, adottando, per il bene dei pazienti, strade terapeutiche ‘diverse’ da quelle ortodosse viene discreditato mediaticamente, indagato dall’Ordine professionale e pure dalla magistratura (vedi caso del Dottor Paolo Rossaro di Padova).
forse ho capito il messaggio subliminale di questa frase, ma forse no.

tontolina ha scritto:
una consapevolezza che parte dalla conoscenza (vera informazione) per poi diventare coscienza.
questa affermazione contraddice con questa
tontolina ha scritto:
Non lo dico io, ma uno studio medico multicentrico (Usa e Australia), pubblicato sulla rivista prestigiosa del settore “A Clinical Oncology” e rintracciabile nel sito governativo www.pubmed.gov.

che io sappia pubmed è a pagamento e infatti ora, dal mio computer di casa, vedo solo gli abstract. mentre quando ero in PHA-PFE potevo leggere gli articoli completi.
quindi come faccio a prendere coscienza se l'informazione è a pagamento? :-?
inoltre perchè non ha messo il link completo allo studio a cui fa riferimento? mi piacerebbe leggerlo...

ci sono alcune cose molto vere in questo post, altre mi sembrano invece frasi buttate lì; sul tema delle lobbies del farmaco, preferisco
come affrontano il tema "medecins sans frontieres". sono duri e decisi, ma puntuali e mai 'grossolani'.
 
Orphan Europe valutata a multipli elevati, ma è una mossa strategica per Recordati

01/10/2007

Recordati si comporta abbastanza bene in Borsa (+0,45% a 6,66 euro dopo un massimo a 6,75 euro) dopo che venerdì scorso ha acquisito la società Orphan Europe, operante nel settore neo-natologico e specializzata nella cura di malattie rare, per un corrispettivo di 135 milioni di euro. Una cifra pari a 3,2 rispettivamente le vendite e 17,1 l'Ebit registrati nel 2006.

"Giudichiamo positivamente tale acquisizione per svariati motivi tra i quali l'acquisizione di una pipeline di nuovi prodotti, l'ingresso in una nicchia di mercato più protetta dalle azioni di contenimento della spesa operate dai singoli Governi, l'acquisizione di competenze che dovrebbero facilitare l'approvazione dei farmaci in licenza Stanate e Infasurf", sottolinea l'analista di una sim milanese.

"E, non da ultimo, il miglioramento del ritorno sul capitale", aggiunge l'esperto che conferma pertanto la raccomandazione di buy (acquistare) e il target price a 8,10 euro sul titolo Recordati, come Euromobiliare sim che ha un target a 7,6 euro. D'altra parte, "anche se la nuova acquisizione è avvenuta a multipli elevati, è positiva dal punto di vista strategico", dicono a quest'altra sim.

Il prezzo di 135 milioni implica un multiplo EV/Ebitda maggiore di 15 contro i 12 pagati per la portoghese Jaba, "ma è giustificabile perchè Orphan Europe è leader europeo di nicchia, mentre Recordati è principalmente distributore di prodotti terzi, ha una pipeline di nuovi prodotti invece Recordati non ha molte opzioni", analizzano a Euromobiliare sim.

Inoltre Orphan Europe dichiara prospettive di crescita a doppia cifra, superiori a Recordati; vanta un'estesa copertura geografica con opportunità di lanci in Usa dove Recordati non è presente.

Per la società italiana l'operazione ha un impatto antidiluitivo a livello di Eps: +3/4% già dal 2008 (2008/2009 PE = 14,6/13,1), diluitivo a livello di EV/Ebitda 2008/2009 (8,4/7,4).

Recordati ha una struttura finanziaria più efficiente (cassa per più di 40 milioni a debito netto di 90 milioni), comunque in grado di sostenere ulteriori acquisizioni, e il titolo tratta in Borsa a sconto rispetto ai comparables che scambiano a un P/E 2008/2009 pari a 18/16 e a un EV/Ebitda di 11/10. Il consiglio resta dunque quello di comprare l'azione.

Francesca Gerosa
http://libero.milanofinanza.it/news/dettaglio_news.asp?id=200710011245219793&chkAgenzie=TMFI
 

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