C'HO UNA SFORTUNA CHE SE DECIDO Di SUICIDARMI, POI MI REINCARNO IN ME STESSA

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Versione D :rolleyes:
 
Fessi, più fessi,, strafessi .......non ho parole. Esistono persone così.

Un prete un po' di sinistra che, l'anno scorso, ha salutato positivamente l'iniziativa di don Prospero Bonzani, che aveva inserito una moschea nel presepe della parrocchia di via Vesuvio.

Come riporta Il Secolo XIX, quest'anno, don Farinella, pur di andar contro Salvini, ha deciso di non fare il presepe:

"Io quest’anno il presepe non l’ho fatto. Per protesta. Contro chi sputa sopra una cosa sacra, un simbolo di amore e di unione. Io con Salvini (che dopo le stragi di Parigi ha detto: 'Facciamo il presepe per non arrenderci') non voglio avere niente a che spartire. Perciò, è deciso, nessun presepe nella mia chiesa".

Questa iniziativa, però, non danneggia Salvini.
Danneggia solamente i parrocchiani che non possono godere della bellezza delle tradizioni e della dolcezza del presepe e, in definitiva, rappresenta una scelta ideologica.

Proprio quello che il prete rinfaccia a Salvini.
 
Il mio nome è Paolo Farinella. Sono prete cattolico, orgoglioso di esserlo ed esercito nella città di Genova, dove sono parroco di una parrocchia antichissima, senza parrocchiani e senza territorio. Sono parroco di confine per chi crede e per chi non crede. Non posso essere Paolo senza essere prete e non posso essere prete senza essere Paolo, cioè prete dal cuore laico che credo sia il più bel regalo di Dio. Ho 63 anni e non rimpiango la giovinezza perché la vita è graduale andare in avanti e in alto. Sono uno studioso della Bibbia con qualche piccola specializzazione in Scienze bibliche e Archeologia. Mi occupo di esegesi nel contesto giudaico. Contrasto il pontificato di Benedetto XVI che ritengo una sciagura per la Chiesa, visto che è solo capace di guardare indietro senza lasciarsi soggiogare dallo Spirito che guarda avanti sulla prospettiva del Regno di Dio. In questi tempi bui, in cui domina il potere perverso della delinquenza organizzata e, orfano di opposizione, mi sono deciso a contrastare e combattere con le armi della dignità, del pensiero e della Parola la peste del berlusconismo che è l’infezione virale che sta uccidendo il nostro Paese e le sue vere radici antropologiche. Leggo il Fatto che ormai resta quasi da solo l’unica Parola che grida nel deserto delle convenienze e degli interessi. Insieme vinceremo ogni attacco alla Democrazia e alla Libertà perché noi siamo motivati da sentimenti di verità e non da interessi inconfessabili. Non sarò presente in modo costante, ma sarò della compagnia senza rassegnazione, senza rimpianti, ma con la certezza di servire la Nazione, ma principalmente la mia coscienza che non sarà mai in vendita.

Questo poverino ha qualche problema.........ma più di qualche problema
 
Buongiorno. Giusto per restare in tema .....di borsa.....

"La misura del pene di Bonaparte - spiegò Lattimer senza fornire ulteriori dettagli - era di quattro centimetri e mezzo in stato di riposo che diventavano 6,1 durante l'erezione".

Come Lattimer conoscesse così nel dettaglio le misure di Bonaparte rimane un mistero .....
 
Ridicoli...sono solo ridicoli......il problema è che siamo noi a pagare

Non doveva essere in Italia Mohamed Jella.
Il tunisino di 27 anni è ricercato in tutta Italia per la morte di Alessia Della Pia, la 39enne ritrovata senza vita domenica pomeriggio nell’androne del suo palazzo alla prima periferia di Parma.

"Al nordafricano - riferisce la Gazzetta di Parma - era stato notificato il 14 settembre un ordine di espulsione dal territorio italiano".
A firmarlo era stato il questore di Ferrara, dopo che l’uomo aveva finito di scontare una condanna per rapina.

Da allora però il giovane, ricercato per omicidio volontario, non solo aveva continuato a vivere in Italia ma era addirittura tornato a Parma, dove condivideva l’appartamento con la compagna brutalmente ammazzata.
 
Sapete come funziona, vero ? Aprono un negozio, bar, trattoria, quel che volete. Rimane in vita da 1 a 2 anni. Poi lo chiudono e ...scompaiono......per riaprirne un altro in altra città, con altro nome.

Un regalo da circa 10mila euro per molte imprese e negozi gestiti da cittadini extra Ue di Roma e provincia (ma anche in misura minore per quelle di Campania e Sicilia) da parte del governo Renzi.
E una bella dose di bile per gli esercenti italiani che si interrogano sulle ragioni politiche e strategiche di queste scelte.

A sollevare il caso e a denunciare l'avviso pubblico da un milione e 600mila euro per

«contributi e servizi per nuove imprese o per auto impiego a giovani stranieri tra i 18 e i 30 anni di paesi non Ue o a giovani tra i 18 e i 30 anni con origini da paesi non Ue con cittadinanza italiana acquisita dopo la nascita»

nell'ambito del progetto Pro-grammazione e gestione delle politiche migratorie, pubblicato da ItaliaLavoro, società partecipata dal ministero dell'Economia che opera come ente strumentale del ministero del Lavoro.

La maggior parte di questi soldi andranno alla Regione Lazio, 960mila euro, il rimanente ripartito tra Campania (400mila) e Sicilia (240mila).

Il motivo?

«Siccome nel Lazio le imprese straniere crescono meno rispetto a quelle italiane allora il grosso viene destinato qui. È assurdo che Poletti e Renzi vogliano mettere le imprese degli stranieri alle calcagna delle nostre» dice Fabrizio Santori. «I criteri di ripartizione della somma, infatti, tengono conto, contestualmente, della percentuale di popolazione straniera presente sul territorio regionale e del tasso di crescita delle imprese straniere sui territori, anche in rapporto alle italiane. Ciò significa che dove ci sono meno imprese straniere, queste ultime devono crescere. Peccato che crescano un po' troppo velocemente, perché la gran parte delle volte la concorrenza è falsata da evasione, lavoro nero e altre pratiche scorrette».
 
Di filmati ne abbiamo visti tanti. Poverini....loro si rifiutano di lasciare le impronte....e noi gli diciamo ....OK.....entra pure.:D:D Adesso gli corrono dietro a cercarli per l'europa :lol::lol::lol: poi li hanno in casa e manco lo sanno :rolleyes::rolleyes:

La Commissione europea potrebbe decidere di avviare la procedura di infrazione contro tutti i Paesi di primo arrivo degli immigrati. Oltre all'Italia anche la Croazia, la Grecia e Malta potrebbero finire nei guai per una "non corretta applicazione del regolamento europeo" che prevede la raccolta delle impronte digitali di tutti quelli che sbarcano. Secondo fonti europee, l'apertura della procedura è stata inserita nel pacchetto mensile delle infrazioni di fine anno qualche giorno fa e rappresenta sostanzialmente "un atto dovuto" a causa del "mancato rispetto" da parte dell’Italia - e non solo - di alcune delle disposizioni previste dal regolamento Eurodac.
 

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