Banchieri Italia, sistema solido, Moody's "avventato"
venerdì 7 maggio 2010 16:30
MILANO, 7 maggio (Reuters) - Le banche italiane sono solide e la forte volatilità presente sul mercato in questi giorni, accentuata dalla speculazione seguita ai commenti di Moody's ieri, non riflette i fondamentali dell'Italia e del suo sistema bancario.
E' necessario tuttavia ritornare a una situzione più stabile altrimenti l'uscita dalla crisi, che già mostra elementi di complessità, diventa ancora più difficile.
Sono questi i commenti provenienti dal mondo delle banche popolari dopo la convulsa giornata di ieri quando, sulla scia dell'allarme di Moody's sul rischio contagio, si è scatenata un'ondata di vendite sui titoli bancari.
I vertici delle banche popolari, oggi riuniti nell'ambito dell'assemblea sul bilancio 2009 dell'Istituto Centrale delle Banche Popolari Italiane (Icbpi), hanno sottolineato il ruolo della forte speculazione che si è diffusa ieri dovuta principalmente a un difetto di comunicazione e al lancio di messaggi eccessivamente allarmanti, pur ricordando le precisazioni fatte oggi dall'agenzia di rating.
"E' stato un giudizio avventato", ha commentato Emilio Zanetti, presidente del consiglio di gestione di Ubi (UBI.MI:
Quotazione), sottolinando la necessità, in questi casi, di "approfondire gli argomenti".
"C'è stata una dichiarazione un po' forte che ha provocato dei contraccolpi molto più forti", ha aggiunto il direttore generale di Pop Milano (PMII.MI:
Quotazione) Fiorenzo Dalu, mentre per Miro Fiordi, Ad di Creval (PCVI.MI:
Quotazione), quello a cui si è assistito ieri è stato "un attacco della grande speculazione internazionale contro le banche italiane e l'Italia creata ad arte in seguito a una pessima sintesi del report di Moody's lanciata sul mercato".
Report, peraltro, "non così negativo", ricorda Fiordi, e che "dava una fotografia condivisibile della situazione italiana senza esprimere valutazioni peggiorative o tali da scatenare una reazione dei mercati così negativa", ha aggiunto.
AGENZIE RATING DEVONO CAMBIARE
Non sono mancate inoltre critiche al sistema delle agenzie di rating. Per l'ammistratore delegato di Pop Emilia Romagna (EMII.MI:
Quotazione), Fabrizio Viola, casi come quello di ieri, evidenziano che le agenzie di rating si comportano come dei "lagging indicator, cioè arrivano sempre un momento dopo, e a conferma".
"O cambiano impostazione oppure la loro utilità è limitata", aggiunge.
Relativamente allo scenario di mercato Viola ricorda che in una situazione di forte volatilità è più difficile fare un'analisi soprattutto in un contesto di crisi che appare più complicato dei precedenti "perchè investe gli stati".
Per l'Ad, tuttavia, gli scossoni registrati negli ultimi giorni non rispecchiamo i fondamentali che, "ad accezione della Grecia, non mi sembrano siano peggiorati in modo tale da giustificare questa volatilità".
Dello stesso tono le dichiarazioni sulla solidità delle banche nostrane: "Sono tranquille", dice Dalu.
"In linea di massima sono solide e problemi particolari non ce ne sono", ribadisce Viola.
Zanetti ricorda come le banche siano riuscite a superare la crisi "meglio degli istituti di altri paesi".
In attesa che "la tempesta passi", bisogna "resistere intorno a quelli che sono i punti molto forti del nostro sistema bancario che è molto solido", dice Fiordi.
E se i banchieri sono concordi nel ritenere che il sistema bancario italiano abbia solide basi è però necessario che si torni al più presto ad una situazione di normalità, "altrimenti di rischia un potenziale recessivo di cui l'Europa non ha bisogno", dice Viola.
Per Fiordi l'occasione è giusta per un ripensamento delle strutture di governo a livello europeo.
"C'è bisogno di uno scatto di responsabilità. Occorre pensare rapidamente a rafforzare le strutture di governo non solo monetarie ma politiche. Questo è il tema strategico. Da questa crisi si esce con più Europa".