Mi scrive Francesco: <<Ciao Daniele, nelle ultime settimane la grande fiducia che avevo nel progetto è stata intaccata da una forma di perplessità, mossa dalle defezioni di alcuni personaggi, che erano considerati delle vere colonne nel movimento. Cosa pensi di tutte queste persone che sono scese dal carro del progetto?>>
Caro Francesco voglio raccontarti una storia:
“Una cameriera quarantenne, che lavora in un fast food, profondamente insoddisfatta della sua vita privata e amorosa, è amica di una trentenne oramai in rottura col marito profondamente sessista, che la trascura per il lavoro. Le due amiche, per evadere la routine, decidono di trascorrere un week-end in una casa di montagna, e partono a bordo di una vecchia ford cabriolet, senza avvertire nessuno di questa loro decisione.
Francesco, invece vive in Italia e anche lui è profondamente insoddisfatto della sua vita. Ha quasi cinquantanni e dopo avere perso il lavoro, non riesce a trovare qualcosa, che gli permetta di alimentare il budget economico della famiglia. È deluso della società in cui vive e delle politiche distruttive, poste in essere negli ultimi decenni da una politica affaristica e lobbistica, completamente distaccata dalla realtà del popolo, che dovrebbe invece amministrare. Francesco, tramite un amico, conosce un nuovo movimento umanista, che si prefigge di cambiare il paradigma di questa società e decide di partire anche lui, per unirsi a questi rivoluzionari pacifici.
Intanto le due donne fanno sosta in un locale country western, dove la cameriera viene corteggiata da un bellimbusto che poi tenta di violentarla, fino a quando arriva a soccorrerla l’amica, che alla fine uccide l’uomo sparandogli un colpo in pieno petto. Le due donne decidono di fuggire verso il Messico, ma i poliziotti intervenuti, impiegano pochissimo tempo, per identificare le responsabili dell’omicidio e mettersi alle loro calcagna.
Francesco si sta impegnando sempre di più in quel movimento, che tra l’altro promette ai suoi affiliati, una card che permetterà loro di ritrovare quel benessere perduto da decenni e forse, addirittura, mai veramente avuto. Partecipa a riunioni mensili, a incontri regionali e alle tante conferenze organizzate dai promotori del movimento. È totalmente convinto di quello che sta facendo e si impegna per promuovere le idee di questo grande progetto di equilibrio sociale.
Intanto le due donne sono rimaste a corto di soldi. Se li fanno mandare dai parenti, ma durante il tragitto si imbattono in un giovane autostoppista, di cui la cameriera si invaghisce e alla quale, dopo una notte di amore, il giovane ruberà tutti i soldi. Le due donne, nuovamente senza soldi, decidono di rapinare un supermercato ma la telecamera di sorveglianza le immortala, permettendo al poliziotto che le insegue, di riconoscerle e braccarle. Nel Nuovo Messico le due donne incrociano un becero camionista, volgare ed arrogante e alla fine, per punirlo della sua insolenza, gli fanno saltare in aria prima le gomme e poi tutto il camion.
Francesco invece continua strenuamente il suo impegno nel movimento Umanista e nè alcune trasmissioni televisive denigratorie del progetto e nemmeno gli inviti di alcuni suoi conoscenti, lo fanno recedere dalla volontà, di riuscire a contribuire a fare realizzare il suo grande progetto. Anche la card, che sta ritardando rispetto alle aspettative, viene utilizzata da chi lo contatta, per dargli un motivo per rinunciare al progetto. Ma lui è talmente convinto di non potere tornare alla sua vecchia esistenza, che vede nel progetto, l’unico modo per potere cambiare veramente le cose.”
Coemm, tra le sue progettualità, ha anche quel “Cinema Settima Arte”, che si ripropone di riportare il grande cinema nelle piazze e nelle comunità italiane. Oggi compie ottantanni uno dei maestri americani del cinema mondiale, quel Riddley Scott di “Blade Runner”, de “il Gladiatore”, di “Alien”, di “Robin Hood “ e di tanti altri titoli meravigliosi tra cui “Thelma e Lousie”. Abbiamo voluto creare un sillogismo tre le due eroine americane, che decidono di andare contro il sistema morale USA e Francesco, che con il suo impegno nel suo Clemm, sta cercando anche lui, di andare contro questa società sbagliata. La sua convinzione nel progetto non è sempre è facile da argomentare, non sempre è comprensibile e a volte è difficile anche da giustificare, proprio anche per alcune cose che vengono parzialmente svelate o rimandate.
Nel nostro cammino di vita fino ad oggi, abbiamo trovato spesso autostoppisti della politica che ci hanno rubato i nostri risparmi, o camionisti beceri e volgari che ci hanno raccontato una realtà differente da quella che era la verità, al solo scopo di smontare i nostri sogni. È vero ci sono stati ritardi nel progetto, ed alcune comunicazioni di questi giorni, hanno creato forti tensioni in chi vede nella “carta servizi”, una forma di insperata e ritrovata serenità. Ecco che allora alcuni si lasciano andare a perplessità e a scoramento e magari se ne vanno dal progetto, convinti di trovare di meglio altrove. Noi non sappiamo cosa ci porterà il futuro, però siamo convintissimi del fatto, che tutto quello che è stato creato con questo progetto, non avrebbe senso se non fosse inserito in un contesto superiore, previsto e programmato da chi abbia voluto realizzare tutto questo. Un sogno meraviglioso che come tutti i sogni, possono essere però vittime di contrattempi, che spesso debbono essere affrontati anche con una limitata comunicazione. Ora sta a noi voler dimostrare di credere veramente in questo progetto, senza fossilizzarci su scadenze o su impedimenti che “hanno costretto e stanno costringendo”, questo progetto a rallentare. Verrà il momento in cui tutto ci sarà chiaro e allora, solo allora tireremo le somme.
“Intanto, la vecchia ford, inseguita da una flotta di auto della polizia, si ritrova sull’orlo di un precipizio a ridosso del Grand Canyon. Thelma e Louise sono oramai alle corde e di fronte a loro c’è la prospettiva di trascorrere lunghi anni in prigione o di tornare alla loro vecchia esistenza, sottostando a umiliazioni anche peggiori. Con il sorriso sulle labbra le due donne si baciano e tenendosi per mano, decidono di lanciarsi con la macchina nel precipizio.
Prima di ingranare la marcia, si voltano sul sedile posteriore dove è seduto Francesco. “Cosa decidi di fare? Salti anche tu con noi nel “Burrone” o scendi e torni indietro?”*
Questo progetto può avere tanti difetti, tante situazioni da work in progress, tante cose che dobbiamo ancora capire. Una cosa però ce l’ha insegnata sicuramente; se decidiamo di scendere da questa ford cabriolet, che sta correndo verso il burrone di un mondo migliore, non lo faremo per andare da qualche altra parte,
bensì semplicemente per ritornare nel letame dove eravamo. Come dice sempre Maurizio Sarlo, dobbiamo avere fiducia nel progetto e soprattutto in lui, che ci ha insegnato che “il tempo è sempre galantuomo”.
Io gli voglio credere e rimango seduto sul sedile posteriore di quella vettura, lanciata verso il burrone, sperando di vedervi tutti seduti accanto a me.
(Praticamente un suicidio di massa visto che Thelma e Louise al di là di qualsiasi ragionamento,vanno incontro a morte certa..Una risposta simile dovrebbe infondere fiducia?)
Senti chi parla… Francesco