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CLEMM e il detrattore: ecco la verità - Lendinara sul rischio
CLEMM: Perché il detrattore opera contro chi ne fa parte? Cosa ne ricava? Cosa rischia? Ecco tutta la verità!
Da un pò di tempo stiamo assistendo ad un fenomeno interessante, il detrattore contro i CLEMM, direi un caso da inserire nei trattati scientifici.
Nei CLEMM stiamo osserando che quello che sta avvenendo da tempo oramai è simile ai “Discorsi morali sopra i sette salmi penitentiali” di Innocentio Cibo Ghisi.
Sì perché il fatto curioso è che esiste una figura, il cosiddetto “
detrattore“) che, al di fuori del
Progetto, se la prende con qualcuno, lo offende, lo insulta, lo ingiuria, lancia accuse ben precise con l’obiettivo di diffamare.
Analizziamo quello che sta succedendo:
1) Esistono alcune persone che nascondono il proprio profilo sotto mentite spoglie (il cosiddetto “
fake“) e questo li porta ad una serie di azioni di disturbo perché si sentono in qualche modo protetti dal loro profilo finto, direi quasi che si sentono “intoccabili”.
2) Esistono altre persone che nell’enfasi delle analisi, delle osservazioni spesso illogiche del detrattore, ma anche più spesso contraddittorie e incoerenti, si lasciano trascinare da una loro logica sulla “fake news” ed iniziano anche loro ad offendere, insultare ed anche fino ad arrivare di minacciare di morte (è successo a me).
3) In caso di denuncia, il profilo fake avrà tempi un pò più lunghi perché la magistratura deve seguire il suo iter ed incaricare la polizia postale e ci sono dei tempi “tecnici” per individuare il profilo fake anche se oggi è più semplice grazie agli accordi tra i provider italiani e le magistrature.
4) Il profilo “in vista” invece avrà tempi strettissimi perché “nell’onere della prova” non serve chiamare vari testimoni, che magari all’ultimo momento non vengono perché devi provare che qualcuno ha detto qualcosa. E’ lì, scritto, lo ha scritto lui e ci ha messo nome e cognome!
Ovviamente non sto parlando
delle improbabili quanto pindariche analisi, ma comunque fatte in modo non volgare, che qualcuno male informato fa sul Progetto, parlo proprio di offese, minacce, ingiurie, cose anche molto pesanti nei confronti degli aderenti dei CLEMM.
Ricapitolando: ci sono una serie di persone che si stanno mettendo nei guai gratuitamente solo perché il capofila, che ricordiamo essere un profilo fake, cioè è finto e non esiste, quando dice una qualsiasi cosa queste persone prese da una sorta di emulazione iniziano a sfoderare delle offese indicibili, trattamenti riservati stile ambiente di tortura oltre ad aver letto anche bestemmie che farebbero impallidire un Veneto!
Di logica la prima riflessione di logica che mi viene da fare è:
ne vale la pena esporsi, mettersi nei guai e pagare per un reato commesso ingenuamente per una persona che non si conosce, che si nasconde dietro un profilo finto, che non si espone, anzi fa “esporre te”?
La seconda riflessione è:
sono certo che hai una famiglia anche tu, che hai una moglie e dei figli a cui vuoi bene e che sei una normalissima persona che va a lavorare e che magari è in difficoltà per finire il mese o pagare una bolletta: ne vale la pena far pagare a loro la tua irriverente indignazione perché hai seguito le frasi di “nessuno”?
Per concludere, la verità è che alcune persone si sono messe nei guai (e altre si stanno mettendo nei guai) per aver seguito le orme di “nessuno” e gli toccherà pagare per aver dato retta alla propria frustrazione contro i referenti o aderenti ai
CLEMM.
Per onestà intellettuale devo dire che, tutto quanto scritto sopra vale comunque anche nel caso in cui un profilo fake un domani riuscisse, anche se in maniera rocambolesca, a dimostrare di aver ragione, forse lui dopo anni di tribunali si salva, ma le indicibili offese degli altri restano scritte, salvate e stampate…
Come poi dico sempre, massima libertà! Ognuno è libero di fare quello che vuole anche di fare i 100km/h in centro abitato, ma se ti fermano…
Fabrizio Bassanesi