clemm coemm (10 lettori)

kok90

o COSì...o POMì
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Tempio Pausania, 3 mar. 2018-

E venne il giorno in cui San Giovanni Bosco disse: “scendo in campo in politica! Basta, sono stufo di questa Italia falsa e corrotta! Non posso tollerare tutto questo sulla mia terra che mi diede i natali 2 secoli fa!”

Ma essendo dall’altra parte della vita, il santo letterato pensò bene di immolarsi per la causa sotto le mentite spoglie di un paffuto ragazzotto, con i capelli a spazzola e l’aria poco sveglia di un cantante da karaoke paesano con improbabili doti da pio religioso. No, non è il prologo di una storiella satirica anticristiana, ma un fatto vero, accaduto a Torino durante la conferenza di Maurizio Sarlo del 24/02/2018. Il personaggio da operetta tirato in causa si presenta come “portavoce Fondazione San Giovanni Bosco nel mondo”??

Caspiterina! Roba da far tremare i polsi di un gongolante Sarlo e della spaesata conduttrice. Scrosci di applausi, meraviglie delle meraviglie, facce stupefatte di un pubblico acclamante che applaude mediamente ogni 40 secondi. Miracolo!! Miracolo!! I salesiani si stanno interessando di noi, BRAVE PERSONE, salvo poi comprendere che la recita del paffuto millantatore faceva acqua da tutte le parti anche se eravamo su un palco importante e non all’oratorio.

A quale scena penosa abbiamo assistito: il glorioso e prestigioso ente dei salesiani, riconosciuto in Italia e nel mondo per le nobili attività sociali di aiuto verso i giovani che scende a patti con un falsario mentitore seriale garantendo i voti di tutta la fondazione verso uno pseudo partito (nato e gestito dalla psicosetta del Sarlo) per le prossime elezioni.

Totò direbbe: ” ma mi faccia il piacere!!! ”.

Ora, seriamente, provate ad immaginare se solo il sacro prelato lo venisse a sapere dall’alto dei cieli. Assisteremmo forse alla “prima” di una ridiscesa in terra solo per allungare un inedito “schiaffo del santo” verso chi, sfacciatamente, ha oltraggiato la memoria universale di un Padre della Chiesa che tanto bene fece ai giovani di allora.

VERGOGNA!

Daniele Zanatta

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E fu così che il profeta Sarlo, annunciando alla platea esaltata e sbigottita, una tale presenza, si lascia andare a commozione sincera quanto il canto del caimano innamorato. La folla, presa da tripudio e applausi scroscianti, assiste ad uno spettacolo degno di Darix Togni, con la convinzione che nei circhi non vogliamo più vedere animali ma solo pagliacci, gioiosi prestigiatori e funamboli della fune sospesa. Il Circo Coemm (Circo Oscenità E Magna Magna), sempre più in sofferenza per la perdita emorragica di adepti meno convinti, è diventato un Circo Senza Animali, sempre più arrampicato sui vetri del palazzo delle menzogne, dove finalmente esce allo scoperto una parte delle bugie raccontate. Un circo di personaggi tossici e acrobati dell’inganno ramificato. Cosa è un inganno ramificato? Presto detto, ne scopri uno e subito ne inventano un altro, in una continuità “ad libitum” che lascia sconcertati per quanto sta durando. La Dinasty della fuffa, interminabile ed inutile saga di due anni e mezzo di palle, è la Samarcanda del web, dove i sostenitori difendono l’indifendibile in un confuso bazar di stupidate, pensando ad un ritorno, e quelli più avvezzi alla lingua morbida, perseverano e sarebbero pronti a morire per il Capitano dei Capitani.

Pensiamo che bisogna riderci sopra perché, a riflettere seriamente sulla vicenda, si agirebbe in altro modo. Ma noi SI che non siamo dei NOI SI. Conserviamo, per quanto a quegli altri possa interessare, quella diversa sensibilità per chi ancora ci crede e per questi, e solo per loro, teniamo un comportamento di scherno e di ironia. Per quelli che non hanno capito che mai ci sarà un ritorno economico e che ancora non sanno di essere stati stati i manovali della storia, dico:

“Secondo voi, perché il profeta sceglie questi personaggi per millantare un credito che non possiede?” La risposta ve la date da soli da bravi, che quid non possiamo fare tutto noi.

Conoscete la canzone famosa di Branduardi? Beh, cantatela con me…” E venne il gatto che si mangiò il topo che al mercato mio padre comprò” Se non ricordate le parole, non fa niente. Inventatevele…..tanto siete stati abituati a sentire sempre le stesse da Lui…per esempio, al posto del raggio della morte della strofa finale, metteteci il raggio psicotronico. Su, su….cantiamo assieme che la fiaba è alla morale finale.

Antonio Masoni
 

Sissa

Forumer storico
Credo Sig. Masoni che ce la ricorderemo in vita quella scenetta se non altro perchè sfatò il mito de "l'abito non fa il monaco", alzi la mano chiunque non abbia pensato che il portavoce in questione non rispecchiasse esattamente ciò che ci immaginiamo essere un rappresentante salesiano, malizia preconcetta? No per una volta l'abito fa il monaco e riabilita il sesto senso dei cattivoni malpensanti. Una precisazione: la spaesata conduttrice risponde al nome di una professionista dell'avvocatura locale più volte menzionata dal fondatore fra i legali coemm ed amica del finto salesiano in questione nonchè sbandieratrice dei documenti che attestavano l'avvenuto finanziamento di Agrivillage. Ha voglia lui a dire che non sapeva nulla e se fosse vero gli toccherebbero altri 30 anni di scuola prima di dare lezioni a destra e a manca.
 

kok90

o COSì...o POMì
Credo Sig. Masoni che ce la ricorderemo in vita quella scenetta se non altro perchè sfatò il mito de "l'abito non fa il monaco", alzi la mano chiunque non abbia pensato che il portavoce in questione non rispecchiasse esattamente ciò che ci immaginiamo essere un rappresentante salesiano, malizia preconcetta? No per una volta l'abito fa il monaco e riabilita il sesto senso dei cattivoni malpensanti. Una precisazione: la spaesata conduttrice risponde al nome di una professionista dell'avvocatura locale più volte menzionata dal fondatore fra i legali coemm ed amica del finto salesiano in questione nonchè sbandieratrice dei documenti che attestavano l'avvenuto finanziamento di Agrivillage. Ha voglia lui a dire che non sapeva nulla e se fosse vero gli toccherebbero altri 30 anni di scuola prima di dare lezioni a destra e a manca.
BUFFONI!
 

kok90

o COSì...o POMì
Antonio Masoni
45 min
Un giornalista di cui mantengo l'anonimato, se vorrà fare il suo nome, lo faccia dove e quando crede, ha voluto saperne di più sul Coemm dal sottoscritto. Vi riporto la nostra intervista di ieri.

Buongiorno Antonio Masoni, grazie per aver accettato questa intervista.

Sappiamo che il coemm di Sarlo ed ora anche il partito di cui si è autoproclamato segretario generale, il pvu, sono al centro di feroci polemiche che non sono passate inosservate da radio stampa e tv. Lei è tra i più agguerriti personaggi che si sono dedicati ad evidenziarne tutte le contraddizioni, come è venuto a conoscenza della vicenda coemm?


- Veda, intanto grazie a Lei per questa ghiotta opportunità. E’ raro di questi tempi avere a che fare con giornalisti veri, accreditati, che vogliano indagare a fondo sul fenomeno Coemm. Non le nascondo che sono sorpreso dalla assenza degli organi di stampa, a parte Lei ovviamente, che godono di affidabile livello indagatorio sul Coemm e sul PVU. Trattandosi di una fuffa di livello mondiale, di cui si parla anche negli States, appare quanto mai strano che pochi, a parte il sottoscritto e pochi altri, se ne siano occupati. Del Coemm venni a sapere da mie amiche che stavano dentro e avevano intuito che era una bufala campana con mammelle gonfie. Era tutto inverosimile dal principio. Ma, come ben sa, essendo Lei del mestiere, nel momento stesso in cui lei conosce una bufala campana, non vede l’ora di mangiarsi le mozzarelle. Ed eccomi qui sempre sul pezzo.

Striscia la notizia lo ha smascherato più volte e le iene gli hanno dedicato una puntata esemplare, secondo lei quale è stata la bufala più clamorosa?

- In assoluto quella del combustore a doppia brugola ritorta. Era evidente che una brugola non poteva essere ritorta. Capii immediatamente che si trattava di balla spaziale, E poi la storia del Ferraresi, che apparve sul palco con la credibilità di un chierichetto in un sexy shop di Manhattan.

Lei ha conosciuto ed intervistato molte persone fuoriuscite dal cosiddetto "progetto coemm", quale impressione ha avuto ascoltando le loro disavventure?

- Da subito, e ora parlo seriamente, la grande vergogna di essere stati presi per il culo, si sentivano imbecilli, non uscivano di casa, erano anche preoccupati che qualcuno venisse a sapere di dove erano andati a parare. Imbarazzo, ecco. Una vera situazione iniziale di disagio profondo che poi è stato superato dalla ribellione e dalla condivisione di tutte le altre cazzate che venivamo a scoprire.

Ritiene che il coemm sia a tutti gli effetti una setta?

- Il Coemm, è una psicosetta, ha agito e tutt’ora lo fa, con evidenti condizionamenti psicologici, dall’obbligo di una donazione, mai ossimoro fu più palese, a quello di perdere il cosiddetto QUID che tutti sapevano essere di 1500 € e oggi è solo un frammento di budello di zanzare in salmì!

Sappiamo che gli iscritti all'organizzazione che si ritrovano in questi cosiddetti salotti mensili siano in forte calo, quanto potrà durare secondo lei questa storia?

- La storia in sé già finita, oggi è un’altra cosa rispetto a quel che era. Se ci fa caso, di mondo migliore non si parla più. A meno che, per Mondo Migliore non si intenda il traffico di criptomonete o un sistema che ha la stessa veridicità delle frittelle d’aria, delle zeppole all’elio o delle fettine di libellula impanate. La storia ha avuto il suo epilogo da qualche anno, anche la parabola discendente dei clemm sta a dimostrare che era tutto un bluff finalizzato ad intascare i soldi e poi, strada facendo, cercare scappatoie di comodo…tanto i clemmini che hanno perso la dimensione spazio-tempo, si bevono di tutto, dalle pozioni miracolose di antitumorali a base di sola acqua ai corsi di meditazione al Valium gassoso. Tutto perfettamente inutile, come dall’inizio ho evidenziato nei miei pezzi-

La nascita del PVU di cui si è autoproclamato segretario generale Sarlo, nonostante i proclami, alle scorse elezioni è stato quasi totalmente ignorato dall'elettorato quale funzione pensa che abbia all'interno di un meccanismo che sopravvive sulle cospicue donazioni dei suoi seguaci?

- Il PVU non è un partito politico. Non ha seguito alcuna prassi classica della fondazione di un partito politico. Si è autoproclamato partito, anzi abbiamo le prove che fu lo stesso Sarlo a far produrre quella specie di logo da un grafico milanese, che lui dunque lo ha fondato ma senza una elezione del consiglio direttivo regolare. Lui ha dato le prime nomine e sempre lui si è autoproclamato segretario. Dopo i Referenti della nebbia, i capitani del rutto epocale, i CFP delle acque stagnanti, ora anche il segretario del nulla. Siamo, mi permetta, in perfetta sincronia col resto.

Anche se in forte calo perché la gente rimarrebbe infatuata da questo personaggio?

- Perché i tempi che viviamo sono privi di riferimenti validi, politici e sociali,. Anche le famiglie più forti ed unite, arrancano nelle difficoltà. In momenti come questi, è facile, direi quasi scontato, far passare qualunque messaggio alternativo. Immagini anche chi promette soldi! Ovvio che, come spesso scrivo, occorre saggezza e tanta dimestichezza con le trappole e i tranelli continui del web, degli spam via mail, degli abbocchi di guadagni facili. Sarlo sa che basta una promessa che i pesciolini abboccano. E non mi si venga a dire che chi c’era lo ha fatto per un mondo migliore. La percentuale in tal senso è simile a quella del PVU, attorno allo 0,14%.

GRAZIE DELL'INTERVISTA...

Grazie a Lei per avermela chiesta. Qualora lo desideri, la pubblichi a suo nome. Io, per riservatezza, non lo faccio.
 

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