Criptovalute, l’Antimafia: “Paradiso finanziario per riciclare e ripulire il denaro”
A lanciare l’allarme è la Direzione Nazionale Antimafia nella sua ultima relazione. Il report, che fa riferimento alla relazione 2018, è citato oggi dal Sole 24 Ore
di F. Q. | 7 AGOSTO 2019
Le monete virtuali diventano sempre più uno strumento nelle mani delle mafie, che le utilizzano soprattutto per riciclare denaro. A lanciare l’allarme è la Direzione Nazionale Antimafia nella sua ultima relazione. Il report, che fa riferimento alla relazione 2018, è citato oggi dal Sole 24 Ore. Secondo la Dna, criptovalute sono utilizzate molto spesso da “organizzazioni delinquenziali anche di matrice mafiosa, per ripulire somme consistenti di proventi illeciti anche mediante lospacchettamento delle somme da riciclare e l’utilizzo di più soggetti riciclatori, ovvero il ricorso a più monete virtuali”.
Secondo il documento, “il bitcoin risulta la prima moneta per i pagamenti realizzati sul darknet ovvero per il commercio illegale” e tra le difficoltà per gli investigatori c’è una “complicata identificabilità degli indagati; la complessa acquisizione di prove circa le movimentazioni di valuta virtuale e la riconducibilità a soggetti specifici“.
Una sorta di “paradiso finanziario virtuale” quello delle criptovalute