Non mi diverto certo a dover rispondere sempre allo stesso modo:
- alla prima domanda rispondo: le circostanze verificatesi con l’approssimarsi di quelle date, sono state tali da dover posticipare le date, al fine di non mettere in grave pericolo il Progetto stesso. Dimenticare gli attacchi mediatici ricevuti e le attenzioni con cui si è dovuto rispondere, per difendere il Progetto, è davvero deprimente e stancante;
- Alla seconda domanda rispondo: è davvero grave che si possa intendere che il COEMM abbia “obbligato” a fare la formazione. Ed è ancor più grave che qualcuno sostenga che il COEMM abbia messo in relazione la formazione con l’eventuale accesso al QUID o Micro Credito Sociale (MCS). Ribadisco per l’ennesima volta: la formazione è stata richiesta (e non obbligata) dai potenziali finanziatori esterni al COEMM e ciò esclusivamente perché la grande maggioranza di chi segue il Progetto COEMM non lo ha mai fatto come era stato pubblicizzato. Il COEMM non obbliga nessuno a fare la formazione e men che meno indica che la formazione sia messa in relazione obbligatoria con l’accesso all’eventuale MCS. Il COEMM nulla pretende e incassa dagli eventuali introiti incassati dalla Scuola di Formazione. Il COEMM ha imposto ai docenti della Scuola di Formazione di produrre registrazioni audio/video di ogni corso di formazione promosso in Italia a cui partecipino aderenti ai CLEMM. D’altro canto, però, il COEMM ammette la leicità della richiesta dei suoi Finanziatori esterni, perché la maggioranza degli Aderenti ai CLEMM non è mai stata allineata ai grandi valori espressi dal COEMM con il suo progetto. Altresì, il COEMM ammette il grande salto di qualità conoscitivo dei veri valori progettuali, di quella maggioranza di Persone che ha voluto o potuto partecipare ai corsi formativi. A riprova di quanto sopra, ci sono decine di post e conferenze video-registrate dove il sottoscritto afferma che, chi partecipa alle conferenze proposte dal febbraio 2018, è titolato a richiedere la partecipazione al MCS. Ma anche che, tale suddetta richiesta di partecipazione al MCS Ada parte degli aderenti ai CLEMM, debba essere corredata dall’aver compreso il vero valore progettuale e la eventuale restituzione solidale di tale valore. Per meglio esprimere tali concetti abbiamo anche promosso più volte che, la eventuale restituzione del MCS, debba essere espressa attraverso l’attenersi ad un Regolamento che sancirà oggettivamente quanti e quali CREDITI FORMATIVI sarà necessario esprimere per poter acquisire il titolo di emissione del MCS. Spiegare tutto ciò compiutamente non è per nulla facile e le risorse economiche per farlo, per ora, non ci sono. Del resto, è pur vero che il “sacrificio” per rimanere in un CLEMM sia del tutto praticamente nullo! Specie se lo si mette in relazione con moltissimi vantaggi che il COEMM ha già promosso con la sua valorosa azione civile, culturale e sociale! Figurarsi poi quando il COEMM evidenzierà la partenza del MCS!!!
- Alla terza domanda rispondo: un progetto è e deve essere dinamico! Figurarsi un progetto che vuole contribuire a fare dell’Italia l’esempio pilota per il resto del Mondo!!!