non è cosi semplice
@Benedetta , E' COMPLICATO. Non pensare che Sarlo e Co. si intaschino i soldi cosi tout-court. Le donazioni vengono incamerate in un c/c postale e in un c/c bancario italiano intestati alla associazione (non direttamente a sarlo come alcuni pensano) e Sarlo (per statuto) ne ha autonomia di spesa (per legge) nei limiti delle finalità istituzionali previste nello statuto del Coemm ( ad oggi non meglio precisate ma sicuramente molto ampie per evitare intoppi). Su queste spese non vi è diritto di nessuno (eccezion fatta per gli associati) di poterne prendere visione ne alcun obbligo di pubblicazione, per cui solo un'eventuale ispezione GDF o le comunicazioni antiriciclaggio della banca possono fare emergerne dei contenuti (ovviamente non al pubblico). Quindi Sarlo ha tutto il diritto purtroppo di poter tenere piena riservatezza sui conti del coemm.
L'associazione inoltre essendo senza finalità di lucro (senza qualifica di onlus) non può distribuire utili in modo ne diretto ne indiretto. Ciò tuttavia non vieta di poter stabilire dei COMPENSI per l'attività prestata da dirigenti, associati e terzi a patto che esista congruità di questo compenso riconosciuta secondo le varie risoluzioni dell'agenzia delle entrate in materia. Ai compensi comunque si aggiungono anche gli acquisti di beni e servizi da terzi che anche in quel caso risponderanno della loro congruità individuata rispetto al valore di mercato della prestazione o del bene ceduto.
In sostanza Sarlo per poter estrapolare quel denaro in tutta sicurezza deve mettere in gioco un sistema che consenta di poter creare delle spese congrue. Per farti un esempio gli associati potrebbero deliberarsi un compenso che deve essere al massimo pari a quello previsto per i sindaci di società per azioni, compenso che è misurato al risultato d'esercizio e al patrimonio netto della società (associazione in questo caso) e ipoteticamente per la Sarlo e Co. supponendo condizione minima di compenso viste le dimensioni è congruo se molto minore a 10.000€ annui (più prossimo ai 5000€ occhio e croce).
Da ciò ne consegue che il modo [mondo] migliore per distrarre attivo della coemm sia organizzare prestazioni e fatture false ( e appropriazione delle donazioni fatte in cash), cosa che comunque lo espone a rischi ben maggiori. Escluderei anche il versamento su conti off-shore in quanto troppo controllati ( e che comunque potrebbe godersi bene solo dopo la galera) per cui renderebbe ancora più farraginoso il meccanismo, per cui opterei per la soluzione delle fatture false come elemento di indagine.
Non per altro il Riccio a striscia ha pubblicamente dichiarato di aver staccato fatture di consulenza che la coemm gli ha pagato, e vuoi che non ci spenda due soldi a organizzare un paio di società inglesi credibili che giustifichino certi pagamenti? (detto comunque che la enorme capitalizzazione della WT possa essere falsa non potendone verificare l'effettivo pagamento) per cui Ricciardelli apparirebbe anche credibile a staccare fatture come consulente o per altre attività.
Cio in sostanza per dire che la cosa ribadisco "E' COMPLICATA" e nel mio pensiero malizioso pensare all'appropriazione diretta sia un pensiero ingenuo (senza offesa ad alcuno) in quanto si esporrebbero eccessivamente (al primo controllo sarebbe finito tutto il gioco), ma d'altro canto potrei essere io l'ingenuo a pensare che questo sia il metodo più efficace. Il mio pensiero è che Sarlo (e tutti gli altri al vertice) non sia affatto più ricco in questo momento in quanto la quantità di denaro che può estrarre in sicurezza è limitata, ma alla chiusura delle operazioni avrà comunque un certo patrimonio nel conto della associazione che potrebbe progressivamente estrapolare con gli stessi metodi garantendosi un surplus annuo. PS: l'associazione coemm nel caso venisse sciolta il patrimonio liquidato dovrebbe essere devoluto ad altri enti no profit, e sarlo ha altre associazioni...