clemm coemm

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Nell'ambito di cui sopra, proporrei anche queste immagini, riprese in rete, da tipologie di siti in cui riconoscono moltissime delle persone che frequentano i clemm (vengo sempre redarguito sul fatto che se indossassi una cuffia in mylar, i poteri forti, guidati dai Rettiliani non mi potrebbero leggere nella mente) chiedo @Lerus che mi pare si occupi di temi scientifici un suo gradito parere.

Vedi l'allegato 446907
Inizio col quotare il tuo primo post,su questo argomento invece e i siti da te riportati li reputo i classici siti che sfruttando le fake news monetizzando i click ricevuti.Sul mylar invece non conoscendo la tecnica usata dai rettiliani per leggere la mente e il tipo di "emissioni" non posso esprimermi, ma dubito che il mylar possa servire a qualcosa.Ma d'altronde un prodotto che non serve risolve bene un problema che non esiste non credi?
 
Ricordo un vecchio post di Sissa. . .

lebon0.jpg






( OPERA INTEGRALE - 14 capitoli - 201 pagine )

GUSTAV LE BON (1841-1931), Etnologo e psicologo (fu uno dei fondatori della "Psicologia sociale") nato in Francia a Nogent-Le Retrou, fu il primo psicologo a studiare scientificamente il comportamento delle folle, cercando di identificarne i caratteri peculiari e proponendo tecniche adatte per guidarle e controllarle. Per questa ragione le sue opere vennero lette e attentamente studiate dai dittatori totalitari del novecento, i quali basarono il proprio potere sulla capacità di controllare e manipolare le masse.
In effetti, gli scritti di Le Bon - in particolare Psicologia delle Folle edita nel 1895 - erano una vera e propria miniera d'oro per chi voleva comprendere il comportamento della massa, il nuovo soggetto che si affacciava sulla scena politica negli ultimi decenni dell'ottocento e che avrebbe dominato tale scena nel novecento. La nascita della massa, intesa come "grande quantità indistinta di persone che agisce in maniera uniforme" che iniziò a prendere forma sul finire del XIX secolo.

Lenin, Stalin, Hitler lessero meticolosamente l'opera di Le Bon e l'uso di determinate tecniche di persuasione nella loro dittatura sembra ispirato direttamente dai suoi consigli; ma anche Mussolini fu un fervido ammiratore dell'opera dello psicologo francese. "Ho letto tutta l'opera di Le Bon - diceva Mussolini- e non so quante volte abbia riletto la sua "Psicologia delle folle" E' un opera capitale alla quale ancora oggi spesso ritorno".

La leggerezza di certi discorsi fatti da questi dittatori (alcuni li leggeremo nel penultimo capitolo "Le folle elettorali") che hanno esercitato un'influenza enorme sulle folle, talvolta stupisce alla lettura; ma si dimentica che essi furono fatti per trascinare le folle, e non per essere letti da filosofi. L'oratore si mette in intima comunione con la folla e sa evocare le immagini che la seducono. Le affermazioni sono fatte in modo così autoritario, che vengono accettate a causa del tono che le accompagna. E normalmente queste suggestioni non sono accompagnate da argomenti o prove logiche, esse sono cacciate dentro quali verità lampanti, e sono cristallizzate in epigrammi ed assiomi, che vengono accettati per veri, in conseguenza della apparente arguzia, senza che nessuno pensi ad analizzarli. I sofismi politici e le spiegazioni usuali, appartengono a questa classe.

LE BON - PSICOLOGIA DELLE FOLLE
 
Sul mylar invece non conoscendo la tecnica usata dai rettiliani per leggere la mente e il tipo di "emissioni" non posso esprimermi, ma dubito che il mylar possa servire a qualcosa.Ma d'altronde un prodotto che non serve risolve bene un problema che non esiste non credi?

Ma come? Mi deludi, come si fa non conoscere le tecniche Rettiliane? Voi studenti di materie scientifiche dovreste essere assolutamente edotti da professori Rettiliani... (hai mai provato a vedere se hanno qualche maschera)?

;)
 
Ricordo un vecchio post di Sissa. . .

lebon0.jpg






( OPERA INTEGRALE - 14 capitoli - 201 pagine )

GUSTAV LE BON (1841-1931), Etnologo e psicologo (fu uno dei fondatori della "Psicologia sociale") nato in Francia a Nogent-Le Retrou, fu il primo psicologo a studiare scientificamente il comportamento delle folle, cercando di identificarne i caratteri peculiari e proponendo tecniche adatte per guidarle e controllarle. Per questa ragione le sue opere vennero lette e attentamente studiate dai dittatori totalitari del novecento, i quali basarono il proprio potere sulla capacità di controllare e manipolare le masse.
In effetti, gli scritti di Le Bon - in particolare Psicologia delle Folle edita nel 1895 - erano una vera e propria miniera d'oro per chi voleva comprendere il comportamento della massa, il nuovo soggetto che si affacciava sulla scena politica negli ultimi decenni dell'ottocento e che avrebbe dominato tale scena nel novecento. La nascita della massa, intesa come "grande quantità indistinta di persone che agisce in maniera uniforme" che iniziò a prendere forma sul finire del XIX secolo.

Lenin, Stalin, Hitler lessero meticolosamente l'opera di Le Bon e l'uso di determinate tecniche di persuasione nella loro dittatura sembra ispirato direttamente dai suoi consigli; ma anche Mussolini fu un fervido ammiratore dell'opera dello psicologo francese. "Ho letto tutta l'opera di Le Bon - diceva Mussolini- e non so quante volte abbia riletto la sua "Psicologia delle folle" E' un opera capitale alla quale ancora oggi spesso ritorno".

La leggerezza di certi discorsi fatti da questi dittatori (alcuni li leggeremo nel penultimo capitolo "Le folle elettorali") che hanno esercitato un'influenza enorme sulle folle, talvolta stupisce alla lettura; ma si dimentica che essi furono fatti per trascinare le folle, e non per essere letti da filosofi. L'oratore si mette in intima comunione con la folla e sa evocare le immagini che la seducono. Le affermazioni sono fatte in modo così autoritario, che vengono accettate a causa del tono che le accompagna. E normalmente queste suggestioni non sono accompagnate da argomenti o prove logiche, esse sono cacciate dentro quali verità lampanti, e sono cristallizzate in epigrammi ed assiomi, che vengono accettati per veri, in conseguenza della apparente arguzia, senza che nessuno pensi ad analizzarli. I sofismi politici e le spiegazioni usuali, appartengono a questa classe.

LE BON - PSICOLOGIA DELLE FOLLE


Aggiungo da Blog | Psicologia politica: come distrarre la massa dai veri problemi - Il Fatto Quotidiano:

Dopo Le Bon un guru della propaganda fu Bernays, nipote di Freud: inizialmente, Bernays studiò l’opera di Gustave Le Bon, “Psicologia delle folle”, pubblicata nel 1895. Opera di riferimento per molti uomini politici, fu meticolosamenete studiata anche da Lenin, Stalin, Hitler, e Mussolini. La relazione con Freud era costantemente al centro del suo pensiero e del suo lavoro di consulente. Nella sostanza, la sua convinzione era che una manipolazione consapevole e intelligente delle opinioni e delle abitudini delle masse, svolge un ruolo importante in una società democratica. Nasceva così il concetto – caro appunto alla propaganda in chiave politica – secondo cui chi è in grado di padroneggiare questo dispositivo sociale può costituire un potere invisibile capace di dirigere una nazione:

«Coloro che hanno in mano questo meccanismo […] costituiscono […] il vero potere esecutivo del paese. Noi siamo dominati, la nostra mente plasmata, i nostri gusti formati, le nostre idee suggerite, da gente di cui non abbiamo mai sentito parlare. […] Sono loro che manovrano i fili…».
Nel 1933 Joseph Goebbels rivelò a un giornalista americano che lo stava intervistando, come il libro Crystallizing Public Opinion che Bernays aveva pubblicato nel 1923 fosse stato utilizzato per le campagne politiche dei nazional-socialisti.
 
Ma come? Mi deludi, come si fa non conoscere le tecniche Rettiliane? Voi studenti di materie scientifiche dovreste essere assolutamente edotti da professori Rettiliani... (hai mai provato a vedere se hanno qualche maschera)?

;)
Sui professori Rettiliani mi vengono in mente decine di battute,ma credo sia meglio evitare,sulle maschere mi informo e ti faccio sapere :p
(Torniamo in topic )
 
Aggiungo da Blog | Psicologia politica: come distrarre la massa dai veri problemi - Il Fatto Quotidiano:

Dopo Le Bon un guru della propaganda fu Bernays, nipote di Freud: inizialmente, Bernays studiò l’opera di Gustave Le Bon, “Psicologia delle folle”, pubblicata nel 1895. Opera di riferimento per molti uomini politici, fu meticolosamenete studiata anche da Lenin, Stalin, Hitler, e Mussolini. La relazione con Freud era costantemente al centro del suo pensiero e del suo lavoro di consulente. Nella sostanza, la sua convinzione era che una manipolazione consapevole e intelligente delle opinioni e delle abitudini delle masse, svolge un ruolo importante in una società democratica. Nasceva così il concetto – caro appunto alla propaganda in chiave politica – secondo cui chi è in grado di padroneggiare questo dispositivo sociale può costituire un potere invisibile capace di dirigere una nazione:

«Coloro che hanno in mano questo meccanismo […] costituiscono […] il vero potere esecutivo del paese. Noi siamo dominati, la nostra mente plasmata, i nostri gusti formati, le nostre idee suggerite, da gente di cui non abbiamo mai sentito parlare. […] Sono loro che manovrano i fili…».
Nel 1933 Joseph Goebbels rivelò a un giornalista americano che lo stava intervistando, come il libro Crystallizing Public Opinion che Bernays aveva pubblicato nel 1923 fosse stato utilizzato per le campagne politiche dei nazional-socialisti.
Bernays lo considero un genio,attualissime le sue opere,cito inoltre Walter Lippmann,tutti autori che consiglierei ai clemmini.
 

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