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ROMA (MF-DJ)--Peter Orszag, responsabile del Bilancio alla Casa Bianca, ha davanti a se' un arduo compito: far diminuire il deficit annuo nel lungo termine partendo da un livello che non si registrava dall'inizio degli anni Novanta.
Orszag intende diminuire il deficit al 3% del prodotto interno lordo nell'arco di cinque anni, un calo rispetto ad una media del 5% prevista per il decennio che iniziera' nel 2010. Nell'esercizio 2015, ad esempio, sara' necessario eliminare 180 miliardi di dollari dai 739 miliardi di deficit previsti dall'amministrazione Obama secondo il bilancio preventivo attuale. Tale somma corrisponde quasi all'attuale spesa annua dei Ministeri del Commercio (15,8 miliardi), dell'Energia (46,3 miliardi), dell'Interno (13 miliardi) e dei Trasporti (90,5 miliardi)
E' necessario prendere provvedimenti il prima possibile. Gli investitori stranieri come il Governo cinese, il maggiore creditore degli Stati Uniti, stanno mostrando i primi segnali di impazienza nei confronti delle spese di Washington. In piu' l'amministrazione Obama deve agire con una tempistica perfetta. Infatti, un taglio del deficit applicato troppo velocemente potrebbe indebolire la domanda e soffocare la ripresa; allo stesso tempo, un taglio troppo lento farebbe aumentare i tassi di interesse e soffocare in ogni caso la ripresa. Orszag, che a febbraio presentera' il bilancio per il prossimo anno, ha affermato che la finanziaria cerchera' proprio di centrare tale tempistica.
L'amministrazione potrebbe proporre altresi' di istituire una commissione e chiedere che il Congresso agisca in base alle sue raccomandazioni. Tuttavia, tale commissione potrebbe anche avere poca autorevolezza e il Congresso potrebbe cambiare le regole sulle competenze della commissione nel corso del tempo per evitare scelte difficili. Di seguito vengono presentate alcune possibilita' per ridurre il deficit, ognuna delle quali, pero', ha i suoi lati negativi.
La prima possibilita' e' quella di non agire, il modo piu' semplice per tenere il deficit sotto controllo. Alcuni dei fattori che incidono sul deficit a lungo termine comprendono una serie di agevolazioni fiscali per il ceto medio che scadranno alla fine del 2010. Se il Congresso e la Casa Bianca non le rinnovassero, il problema sarebbe risolto immediatamente. Tuttavia, cio' non succedera' in quanto tale decisione si scontrerebbe con la promessa del presidente Obama di non aumentare le imposte per le famiglie con reddito inferiore a 250.000 dollari. I Democratici poi non intendono ritirare agevolazioni fiscali risalenti all'era Bush ora che sono in carica. Con ogni probabilita', il Governo ritirera' le misure fiscali a favore delle famiglie con redditi pari o superiori a 250.000 dollari.
La seconda possibilita' e' introdurre nuove imposte, come quella sul valore aggiunto da applicare alle vendite di beni e servizi delle imprese. Tuttavia, tale decisione sarebbe ostacolata dalle societa' in un momento in cui l'amministrazione sta cercando di rassicurarle ed esortarle ad assumere nuovo personale. Inoltre, in quanto imposta sul consumo, l'Iva inciderebbe in maniera sproporzionata sulle famiglie con basso reddito. Un'altra imposta potrebbe essere applicata sugli scambi a Wall Street, che potrebbe far raccogliere anche 150 miliardi di dollari l'anno. In ogni caso una decisione di questo tipo andrebbe coordinata con gli altri Paesi per non indebolire gli scambi.
La terza possibilita' e' quella di apportare cambiamenti fondamentali ad esempio alla spesa pubblica o all'imposta sul reddito. Si potrebbe aumentare le imposte sulla previdenza sociale per le famiglie ad alto reddito oppure prevedere un ulteriore irrigidimento delle norme che regolano la spesa sanitaria. Un'altra idea e' quella di introdurre una data di scadenza per le agevolazioni fiscali alle imprese in modo da lasciarle scadere a meno che il Congresso non voti per prorogarle. Tuttavia, ognuna di queste misure incontrerebbe una dura opposizione e l'amministrazione potrebbe preferire puntare solo su alcune mediante l'istituzione di una commissione straordinaria.
L'ultima alternativa sarebbe quella di stabilire obiettivi specifici per ridurre il deficit, o per tagliare le spese o aumentare le entrate, senza pero' entrare nel dettaglio in merito alle modalita' in cui tali obiettivi verranno raggiunti. fla
(END) Dow Jones Newswires
Orszag intende diminuire il deficit al 3% del prodotto interno lordo nell'arco di cinque anni, un calo rispetto ad una media del 5% prevista per il decennio che iniziera' nel 2010. Nell'esercizio 2015, ad esempio, sara' necessario eliminare 180 miliardi di dollari dai 739 miliardi di deficit previsti dall'amministrazione Obama secondo il bilancio preventivo attuale. Tale somma corrisponde quasi all'attuale spesa annua dei Ministeri del Commercio (15,8 miliardi), dell'Energia (46,3 miliardi), dell'Interno (13 miliardi) e dei Trasporti (90,5 miliardi)
E' necessario prendere provvedimenti il prima possibile. Gli investitori stranieri come il Governo cinese, il maggiore creditore degli Stati Uniti, stanno mostrando i primi segnali di impazienza nei confronti delle spese di Washington. In piu' l'amministrazione Obama deve agire con una tempistica perfetta. Infatti, un taglio del deficit applicato troppo velocemente potrebbe indebolire la domanda e soffocare la ripresa; allo stesso tempo, un taglio troppo lento farebbe aumentare i tassi di interesse e soffocare in ogni caso la ripresa. Orszag, che a febbraio presentera' il bilancio per il prossimo anno, ha affermato che la finanziaria cerchera' proprio di centrare tale tempistica.
L'amministrazione potrebbe proporre altresi' di istituire una commissione e chiedere che il Congresso agisca in base alle sue raccomandazioni. Tuttavia, tale commissione potrebbe anche avere poca autorevolezza e il Congresso potrebbe cambiare le regole sulle competenze della commissione nel corso del tempo per evitare scelte difficili. Di seguito vengono presentate alcune possibilita' per ridurre il deficit, ognuna delle quali, pero', ha i suoi lati negativi.
La prima possibilita' e' quella di non agire, il modo piu' semplice per tenere il deficit sotto controllo. Alcuni dei fattori che incidono sul deficit a lungo termine comprendono una serie di agevolazioni fiscali per il ceto medio che scadranno alla fine del 2010. Se il Congresso e la Casa Bianca non le rinnovassero, il problema sarebbe risolto immediatamente. Tuttavia, cio' non succedera' in quanto tale decisione si scontrerebbe con la promessa del presidente Obama di non aumentare le imposte per le famiglie con reddito inferiore a 250.000 dollari. I Democratici poi non intendono ritirare agevolazioni fiscali risalenti all'era Bush ora che sono in carica. Con ogni probabilita', il Governo ritirera' le misure fiscali a favore delle famiglie con redditi pari o superiori a 250.000 dollari.
La seconda possibilita' e' introdurre nuove imposte, come quella sul valore aggiunto da applicare alle vendite di beni e servizi delle imprese. Tuttavia, tale decisione sarebbe ostacolata dalle societa' in un momento in cui l'amministrazione sta cercando di rassicurarle ed esortarle ad assumere nuovo personale. Inoltre, in quanto imposta sul consumo, l'Iva inciderebbe in maniera sproporzionata sulle famiglie con basso reddito. Un'altra imposta potrebbe essere applicata sugli scambi a Wall Street, che potrebbe far raccogliere anche 150 miliardi di dollari l'anno. In ogni caso una decisione di questo tipo andrebbe coordinata con gli altri Paesi per non indebolire gli scambi.
La terza possibilita' e' quella di apportare cambiamenti fondamentali ad esempio alla spesa pubblica o all'imposta sul reddito. Si potrebbe aumentare le imposte sulla previdenza sociale per le famiglie ad alto reddito oppure prevedere un ulteriore irrigidimento delle norme che regolano la spesa sanitaria. Un'altra idea e' quella di introdurre una data di scadenza per le agevolazioni fiscali alle imprese in modo da lasciarle scadere a meno che il Congresso non voti per prorogarle. Tuttavia, ognuna di queste misure incontrerebbe una dura opposizione e l'amministrazione potrebbe preferire puntare solo su alcune mediante l'istituzione di una commissione straordinaria.
L'ultima alternativa sarebbe quella di stabilire obiettivi specifici per ridurre il deficit, o per tagliare le spese o aumentare le entrate, senza pero' entrare nel dettaglio in merito alle modalita' in cui tali obiettivi verranno raggiunti. fla
(END) Dow Jones Newswires